Il countdown verso la scadenza per il pagamento dell’acconto della TASI si appresta a raggiungere lo “zero”: lunedì scade infatti il termine per versare l’acconto (nei Comuni puntuali con le deliberazioni), ma cosa succede se un contribuente compie degli errori nel calcolare l’importo del tributo? Nulla di irreparabile: infatti lo Statuto del contribuente (legge 212/2000) afferma che il cittadino non deve essere sanzionato se commette una violazione “a seguito di fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni od errori dell’amministrazione” o per “obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria”.
Lo ha sottolineato nella giornata di ieri Enrico Zanetti, sottosegretario all’Economia, dissipando (parzialmente) dubbi ed inquietudini dei contribuenti in ordine alle oscillazioni e ai continui cambi di direzione disciplinari e regolamentari relativi al neonato tributo sui servizi indivisibili (TASI). Nel Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR) è vergato nero su bianco che lo Stato è tenuto a “mettere i cittadini nelle condizioni migliori per assolvere ai propri doveri”: sembra proprio che in questa circostanza (e non è certo la prima volta) il principio non abbia orientato l’operato del Parlamento.
Pertanto, a parziale ricompensa di questa “babele normativa”, i contribuenti che dovessero regolarizzare la propria posizione in ritardo (lieve) rispetto alla scadenza del 16 giugno potranno farlo pagando solo l’imposta dovuta, senza incorrere in sanzioni e senza dover corrispondere interessi. Tempi e modalità ancora non sono però chiarissime: si attendono precisazioni in merito da parte della compagine governativa
Il decreto legge n. 88 del 9 giugno 2014 è intervenuto (in maniera tempestiva ma non troppo) negli scorsi giorni a fissare sulle “tavole della legge” sia il rinvio del pagamento del tributo nei Comuni ritardatari, sia la conferma della data del 16 giugno per il versamento dell’acconto negli oltre 2mila Comuni italiani che hanno invece correttamente deliberato le aliquote e le detrazioni entro il 23 maggio scorso (con annessa pubblicazione vincolante sul portale delle Finanze).
Ma anche qui c’è l’inghippo: alcune Amministrazioni comunali, all’interno delle loro delibere, hanno previsto (legittimamente) scadenze diverse rispetto a quella determinata legge: pertanto in alcuni Comuni la prima rata della TASI si pagherà prevalentemente tra il 16 e il 31 luglio.
Il 16 giugno scocca il primo “gong” delle scadenze TASI, ma la vicenda, come si è constatato, non finisce certo lunedì. Si attendono per la prossima settimana maggiori certezze ed ulteriori chiarimenti.
A cura di Marco Brezza
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