Questo post è il primo di un mini ciclo composto da altri due brevi note di approfondimento che hanno l’obiettivo di indirizzare il lettore ai recenti orientamenti tecnico-giuridici in tema di sicurezza sismica delle strutture prefabbricate in quanto luoghi lavoro.
Il tema delle strutture prefabbricate e antisismica: prestazioni delle nuove costruzioni e adeguamento dell’esistente sarà al centro del dibattito anche il prossimo 16 maggio a Modena in un convegno a partecipazione gratuita in cui si analizzerà sia la parte teorica sia quella pratico-costruttiva (iscriviti al convegno, i posti sono limitati)
L’argomento è balzato all’attenzione dopo gli eventi dell’Emilia-Romagna del 2012, benché fosse già implicito nel regime normativo vigente.
Il mini ciclo sulla sicurezza sismica delle strutture prefabbricate seguirà il seguente percorso
1. Analisi ex post dei crolli (che è oggetto della nota attuale)
2. Analisi del regime normativo in tema di sicurezza degli ambienti di lavoro
3. Analisi critica delle norme sulle strutture prefabbricate previgenti alle NTC2008.
Si ritiene importante porre all’attenzione del lettore, sin da subito, che gli eventi del 2012 non evidenziano una carenza generale del sistema di prefabbricazione, o di altri sistemi strutturali, ma evidenziano in modo plateale come una disattenta gestione degli immobili possa generare sciagure sociali ed economiche di quella portata.
È pure ingiusto cercare sia nei tecnici strutturisti sia nei costruttori delle strutture responsabilità che, come si cercherà di chiarire, sono, se non si stretta pertinenza, quantomeno di corresponsabilità d’altre aree.
I concetti saranno meglio esposti, secondo passi logici, nelle due successive note del mini ciclo sulla sicurezza sismica delle strutture prefabbricate.
Il sisma del 2012 in Emilia Romagna ha prodotto in varie strutture industriali una serie di collassi e di danneggiamenti che possono essere attribuiti ai seguenti macro-fattori:
– perdita di appoggio degli elementi di copertura dalle travi principali
– perdita di appoggio delle travi dai pilastri
– collasso per instabilità laterale delle travi senza adeguati ritegni laterali
– collasso dei collegamenti dei pannelli di facciata
– danni per perdita di stabilità del contenuto.
I collassi sono stati anche innescati anche da altri fenomeni
– interazione delle strutture con tamponamenti in muratura irregolari
– crisi delle colonne con plasticizzazione della sezione di base.
La foto precedente da un chiaro quadro di come si sono svolti i processi di collasso.
I tegoli ad intradosso piano non risultavano fissati alle strutture di imposta in quota, pertanto il moto in controfase e fuori piano dei telai di imposta ha generato la perdita di appoggio dei tegoli.
Una situazione ricorrente è stata quella della perdita di appoggio per crisi dei collegamenti dei pannelli di facciata alle strutture verticali di imposta.
Le azioni d’inerzia ortogonali al pannello ne cimentano le connessioni alle colonne. Se esse non presentano caratteristiche adeguate la crisi è inevitabile portando alle note conseguenze.
I due casi appena esposta rappresentano, in estrema sintesi, il quadro che il sisma del 2012 ha generato nella zone investite.
Si deve evidenziare come lo scenario sismico fosse già noto con estrema precisione a livello di database sismici redatti dall’INGV, ed in effetti si manifestò esattamente quanto era ivi riportato.
È ancora importate rilevare che la previsione cronologica di un sisma è ritenuta impossibile, ma è invece “certo”, sotto opportune ipotesi probabilistiche, lo scenario che, prima o poi, investirà una data area del territorio.
Questi aspetti devono essere ben chiari, sia per individuare le oggettive responsabilità giuridiche in casi simili (e speriamo il più possibile remoti nel tempo) a quelli in esame.
Questo tema è di notevole importanza e sarà tratteggiato nelle successive note.
Articolo dell’Ing. Nicola Mordà DoMo Studio Torino
L’ing. Nicola Mordà, autore del manuale di prossima pubblicazione sul comportamento e adeguamento sismico delle strutture prefabbricate, sarà uno dei relatori del convegno Strutture prefabbricate e antisismica: prestazioni delle nuove costruzioni e adeguamento dell’esistente che si terrà a Modena il prossimo 16 maggio 2014 (convegno a partecipazione gratuita previa iscrizione, posti limitati). Gli altri relatori saranno l’ing. Ermanno Papazzoni, esperto di progettazione di strutture prefabbricate in c.a. e c.a. precompresso, e il geologo Alessandro Boni, specializzato in studi geotecnici su terreni di fondazione destinati alla costruzione di strutture prefabbricate.
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