“Siamo pronti a prendere in considerazione, per la prima volta, la possibilità di una astensione dall’attività professionale insieme agli altri liberi professionisti per respingere fermamente i continui attacchi della politica al mondo delle professioni tecniche”. Federarchitetti, sindacato nazionale degli architetti liberi professionisti e componente di Confedertecnica, minaccia lo sciopero dalle attività professionali dei suoi iscritti per richiamare l’attenzione del Governo sui temi del POS obbligatorio, obbligo che scatterà a partire dal 1° gennaio 2014.
Per la verità, come scritto solo qualche giorno fa su queste pagine, per ora l’Esecutivo Letta sembra ignorare i continui appelli a rivedere la norma sul POS obbligatorio, che provengono da tutti i settori delle libere professioni: dagli Architetti come dagli Ingegneri e dai Geometri.
“Il POS obbligatorio per i professionisti”, si legge nel comuncato stampa firmato dal presidente di Federarchitetti Paolo Grassi, “è il tributo di un Governo oggi prono alle banche come, solo ieri, prono alle compagnie assicurative con l’introduzione dell’obbligo indifferenziato dell’assicurazione obbligatoria per centinaia di migliaia di liberi professionisti ormai senza lavoro”.
L’attacco durissimo di Grassi è solo l’ultimo in ordine di tempo che proviene da tutto il mondo delle professioni tecniche per una misura che, peraltro, appare doppiamente inspiegabile: non aiuta a combattere l’eventuale sommerso e non prevede alcuna sanzione in caso di mancato adempimento, almeno finora.
Anche gli Ingegneri avevano protestato tramite il presidente Zambrano che aveva parlato di “una cosa inaccettabile”, definendo la misura come “un ulteriore balzello per i professionisti e per i loro clienti e che non ha nessuna finalità di lotta all’evasione e al sommerso. “(…) Tale lotta non può essere utilizzata come paravento per taglieggiare ulteriormente un sistema professionale che affronta una crisi drammatica senza alcun sostegno pubblico”.
Secondo alcuni commentatori, la vicenda del POS obbligatorio per i professionisti sarebbe stata eccessivamente gonfiata. A supporto di tale tesi viene sottolineato come l’obbligo previsto dalla legge 221/2012 in realtà sia solo un invito ad accettare dai clienti che lo desiderano il pagamento tramite carte di credito … ma rimane il fatto che per rendere possibile questo è necessario che il professionista doti di POS il proprio studio professionale. E si ritorna al punto di partenza.
“L’edilizia è ferma, l’economia è bloccata dai vincoli burocratici, i crediti sono sempre più insoluti ed il Governo non trova altre soluzioni che strizzare i liberi professionisti con ulteriori ed inutili balzelli”, è l’amara conclusione di Grassi.
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