Arriva la retromarcia di governo e relatori sugli stadi: i relatori alla legge di stabilità hanno depositato un emendamento che integra solamente il Fondo di garanzia presso l’istituto del credito sportivo. Il Fondo viene prevede 10 milioni per il 2014, 15 per il 2015 e 20 milioni per il 2016, salta tutta la parte che riduceva i tempi per la ristrutturazione e per la costruzione di impianti sportivi nuovi e la possibilità per i costruttori di edificare palazzi per garantire la sostenibilità finanziaria dell’intervento. L’emendamento non esclude però futuri interventi a Montecitorio.
La disposizione precedente prevedeva di concedere nuovi insediamenti edilizi o interventi urbanistici di qualunque ambito o destinazione, anche non contigui agli impianti sportivi, che risultano funzionali al raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’intervento e concorrenti alla valorizzazione in termini sociali, occupazionali ed economici del territorio di riferimento”.
Nella vicenda, è intervenuto anche il Consiglio Nazionale degli Architetti: il tema degli stadi è il “paradigma di come in Italia si sia perso il senso delle priorità”.
E ancora il CNAPPC: “Tutti auspichiamo che gli stadi italiani vengano rifatti per rispondere a criteri di maggiore funzionalità anche per attività commerciali, così da essere utilizzati intensivamente, oltre che per essere più sicuri per chi li frequenta: ma perché mai per questa operazione si sarebbero dovute modificare le norme in vigore a tutto vantaggio dei privati? E perché mai – a differenza di quanto avviene in tutti i Paesi del mondo – dovrebbe essere lo Stato a investire su iniziative di questo genere, quando altrove il nuovo modello di business nell’utilizzo degli impianti sportivi non richiede denaro pubblico perchè i privati trovano l’investimento adeguatamente fruttuoso?”
Ma ecco che gli Architetti intervengono anche sulle ultime novità: “È apprezzabile che Governo e relatori della Legge di Stabilità abbiano fatto una doverosa marcia indietro cassando fantasiose ipotesi di modifiche ordinamentali; non altrettanto apprezzabile che sia confermata la volontà di destinare ben 45 milioni di euro per rimpinguare Fondo di garanzia presso l’istituto del credito sportivo: risorse che ben più utilmente avrebbero potuto essere destinate per costituire un fondo di sostegno ai privati che intendano investire sulla rigenerazione sostenibile del patrimonio edilizio – mettendo in sicurezza i fabbricati – magari in zone a grave rischio sismico o idrogeologico”.
Oltre al Consiglio Nazionale degli Architetti, anche l’INU aveva contestato la decisione del Governo: leggi Legge di Stabilità, ecco “nuove modalità di finanziamento” per costruire nuovi stadi.
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