Giorgetti ha poi dichiarato, in merito al repentino cambio di regime introdotto dal Decreto Blocca Cessioni: “non potevamo procrastinare un solo giorno di più”. Inoltre all’orizzonte non ci sono aperture verso uno slittamento della data del blocco.
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Tuttavia, il ministro del MEF si è detto aperto al confronto per un secondo tempo sostenibile del meccanismo della cessione del credito, ma ha anche specificato che non verrà sostenuta la proposta che prevede da parte delle banche l’utilizzo dei crediti di imposta in compensazione degli F24 dei loro clienti.
Vediamo nel dettaglio quali altre dichiarazioni sono state rilasciate durante il convegno e le novità che ci attendono.
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No all’uso degli F24 dei clienti da parte delle banche
Il Governo non promuove la proposta avanzata dalle associazioni circa l’utilizzo dei crediti di imposta, da parte delle banche, in compensazione degli F24 dei loro clienti, questo perché i numeri dell’Agenzia delle Entrate fanno intendere che le banche e le assicurazioni dispongono ancora della possibilità di acquisizione dei crediti.
Ricordiamo che il 2 marzo 2023 il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha reso noto, in sede di audizione sul disegno di legge di conversione del DL 11/2023, che risulterebbe per alcune banche una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori Bonus Edilizi per circa 7,2 miliardi di euro nell’anno 2023.
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L’effetto delle misure antifrode e i controlli delle Entrate
Le misure antifrode introdotte per il mercato dei crediti Bonus Edilizi sono state definite, dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, un filtro molto rilevante contro le frodi.
Il direttore, durante il suo intervento ha dichiarato: «Questo lo dico per tranquillizzare il sistema. Ora è particolarmente complesso perpetrare una frode e questo vuol dire che questi interventi sono stati necessari e utili. Il sistema bancario non è obbligato ad intervenire ma può stare tranquillo: oggi quello che circola è stato controllato. Se l’Agenzia dovesse scoprire nuove frodi è perché in quella montagna di 110 miliardi di crediti che sono nella piattaforma stiamo scandagliando tutte le comunicazioni, che sono 13,5 mln, per verificare se taluni crediti abbiano profili di rischio. Può anche succedere che troviamo un credito falso ma perché magari è fermo lì dal 2020 ed evitiamo che qualcuno cerchi di rimetterlo il giro».
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Ok alla proroga 110 unifamiliari
Il Governo sta valutando una proroga del 110 al 30 giugno per le unifamiliari.
Al convegno è intervenuto anche il deputato FdI Andrea De Bertoldi che ha dichiarato a proposito: «Credo di poter prevedere che almeno alla data del 30 giugno potremo dare una proroga per le unifamiliari. Stiamo lavorando per capire se possiamo dare più tempo».
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Foto:iStock.com/LukaTDB
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