Aumento prezzi materiali: anticipo del 50% alle imprese e più 320 milioni per le compensazioni

Invece, nessuna novità sulla proroga o sospensione degli appalti rallentati, nonostante le aspettative. Ecco cosa prevede il Decreto Ucraina-Bis

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.67 del 21 marzo, il Decreto n.21/2022 detto anche Ucraina-Bis perché recante “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina”.

Il provvedimento normativo, oltre a fornire disposizioni sul tema riduzione delle aliquote di accisa sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante, prevede fino a 320 milioni in più per le compensazioni legate all’aumento prezzi materiali in edilizia.

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Vediamo nel dettaglio quali sono le novità sulla compensazione aumento prezzi introdotte dal Decreto Ucraina-Bis.

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No proroghe o sospensioni appalti

Nonostante le aspettative, non ci sono novità sulla proroga o sospensione appalti rallentati. Una speranza era stata data attraverso il comunicato stampa diffuso al termine del Consiglio dei ministri del 18 marzo 2022, ma probabilmente si è temuto un rallentamento per i progetti in ballo per il PNRR.

Sulla normativa saltata all’ultimo minuto si è espresso anche il Presidente dell’Ance, Gabriele Buia: “Inconcepibile il dietrofront del Governo…Quella norma, che peraltro concedeva solo una tregua senza individuare una soluzione duratura, era l’unico strumento a disposizione delle imprese per non abbandonare del tutto i cantieri, vista l’impossibilità di proseguire i lavori con i costi attuali e la scarsità di materiali. Mi chiedo come si possa pensare ora di portare a termine le opere in corso e come si potranno iniziare i nuovi lavori già previsti: così si sta buttando a mare il Pnrr, senza nemmeno provare a salvarlo”, aggiunge Buia.

“Non si capisce perché gli altri Paesi in Europa hanno affrontato subito con tempestività ed efficacia questa emergenza prezzi, che già da mesi sta crescendo a livello internazionale, emanando norme che consentono erogazioni immediate e da noi sia impossibile…Le imprese stanno ancora aspettando di ricevere i fondi stanziati per il primo semestre 2021, quando i costi delle materie prime erano la metà di quelli di adesso”.

Secondo il Presidente dei costruttori occorre agire subito con la stessa efficacia con la quale si è intervenuti sul caro energia. “Ci vogliono risorse importanti che vanno stanziate subito e tempi più lunghi per la realizzazione delle opere, altrimenti salta tutto. Non siamo noi che lo diciamo è la realtà delle cose”.

Ricordiamo che il mondo appalti sta fortemente risentendo dell’aumento dei prezzi edilizi ed energetici. Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance ha dichiarato qualche giorno fa al Corriere della Sera che: “Il prezzo del ferro per il cemento è salito del 40%, il bitume anche, il gas naturale dell’875%, l’energia elettrica del 524%, il petrolio dell’81%, il gasolio del 119%. Ma oltre all’aumento c’è il fatto che anche la consegna dei materiali è diventata aleatoria. Tutti noi costruttori abbiamo ricevuto una lettera dei nostri fornitori che, oltre agli aumenti a due cifre, ci informano che è impossibile garantire i tempi di consegna e che il prezzo sarà fatto nel momento in cui i materiali arrivano in cantiere. C’è anche un paradosso…Che siamo in una fase di grandissima espansione del mercato: i lavori pubblici con i fondi del Pnrr, la riqualificazione energetica con il superbonus, il mercato privato in ripresa. Quello che sta succedendo comporta un’unica certezza: nessuno potrà più stare dentro il costo dei lavori in corso. La nostra stima parla di un aumento del 30 per cento“.

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+ 320 milioni e anticipo del 50%

Nel Decreto si legge che al fine di mitigare gli effetti economici derivanti dagli aumenti eccezionali dei prezzi di alcuni materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili al Capo IV – Contratti pubblici, articolo 23, dà la possibilità alle stazioni appaltanti di anticipare fino al 50% della quota richiesta dalle imprese.

In questo modo le imprese potrebbero ottenere subito un anticipo del 50% delle compensazioni richieste per fronteggiare l’aumento del prezzo dei materiali. Le risorse destinate all’anticipo fanno parte del Fondo per l’adeguamento dei prezzi, nei limiti del 50% delle risorse disponibili.

Inoltre, il Decreto prevede un incremento di 320 milioni per la precisione:

a) il Fondo di cui all’articolo 7, comma 1, del decreto-legge n. 76 del 2020 è incrementato di 200 milioni di euro per l’anno 2022 interamente destinati alle compensazioni per le opere pubbliche di cui al comma 8 del medesimo articolo 29.

b) La dotazione del Fondo di cui all’articolo 1-septies, comma 8, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, è incrementata di 120 milioni per l’anno 2022.

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Foto: iStock.com/dobrovizcki

Redazione Tecnica

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