È stato firmato al Viminale, sullo stesso modello utilizzato per l’Expo di Milano, il Protocollo d’Intesa sulla ricostruzione post terremoto, il documento a garanzia della trasparenza e correttezza delle procedure relative agli appalti nelle zone colpite dai terremoti degli ultimi mesi.
Leggi anche Ricostruzione, stabiliti i valori di resistenza antisismica degli edifici per la concessione dei contributi
In seguito a questa intesa tra il Commissario per la Ricostruzione Errani, il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Raffaele Cantone e Invitalia, si dovrebbero quindi evitare infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti per la ricostruzione delle opere pubbliche e dei beni culturali del cratere.
Questo protocollo dà attuazione al Decreto Terremoto, consentendo quindi all’ANAC di avviare da subito, come ha dichiarato Cantone, i controlli sulla legittimità degli atti adottati per la ricostruzione pubblica, “che ci auguriamo possa partire da qui a qualche mese”.
A quanto pare, si inizierà, già da gennaio, dagli appalti per la ricostruzione delle scuole (la prima mensa scolastica, ad Amatrice, è stata inaugurata venerdì scorso. Per più informazioni CLICCA QUI).
Ricostruzione post terrremoto: i compiti dell’ANAC
In sintesi, l’ANAC dovrà controllare e valutare tutti i documenti di gara: bandi, disciplinari, capitolati, schemi di contratto, nomine dei membri delle commissioni giudicatrici, provvedimenti di aggiudicazione, atti di verifica e esclusione delle offerte con importo di offerta irragionevolmente basso.
Questo controllo prevede un silenzio assenso che scatta dopo sette giorni, salvo ulteriori richieste di documentazione.
Ricostruzione post sisma: il ruolo del Ministero dell’Interno
Secondo questo Protocollo d’Intesa, poi, nessuna impresa potrà lavorare se non iscritta all’anagrafe antimafia: a garantirlo sarà una task force del Ministero dell’Interno guidata dal prefetto Francesco Paolo Tronca. La “white list” delle imprese sarà creata a livello nazionale incrociando i dati provenienti da prefetture e Direzione nazionale antimafia.
Leggi anche Ricostruzione post terremoto, nessun tetto agli incarichi: gli Architetti contro
Come ha dichiarato il Ministro dell’Interno, Marco Minniti “La ricostruzione delle zone colpite dal sisma rappresenta la priorità delle priorità. Vogliamo dare agli italiani la sicurezza che i soldi stanziati verranno usati per la ricostruzione e non andranno a ingrassare le mafie e i corrotti”.
L’obiettivo è che “il più grande e straordinario intervento pubblico programmato per i prossimi anni possa procedere in un quadro di trasparenza e rigore: elevare al massimo le barriere non azzera il rischio di infiltrazioni ma è comunque doveroso”.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento