Ho accolto con orgoglio e soddisfazione la proposta di concorrere a una carica istituzionale, per me un impegno serio ma anche un’opportunità, che spero possa divenire costruttiva per chi lavora nel settore delle energie rinnovabili, specialmente in ambito fotovoltaico. Mi è stato chiesto di candidarmi al prossimo Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, supportando la candidatura dell’ing. Carla Cappiello alla Presidenza dell’Ordine stesso.
Le elezioni si terranno entro l’estate del 2013. L’ing. Cappiello, attuale Presidente di IdEA – Ingegneri d’Europa Associati diverrebbe, in caso di vittoria, il primo presidente donna dell’Ordine degli Ingegneri di Roma. Se non ora quando?
Essere eletto tra i 15 consiglieri dell’Ordine, mi offrirebbe la possibilità di partecipare in qualità di esperto ai “tavoli tecnici”, per essere ascoltato in rappresentanza di tutti i colleghi, compresi i 23 mila iscritti all’Ordine, che volessero anche suggerirmi strategie “protezionistiche” a favore delle fonti energetiche rinnovabili.
L’Ordine degli Ingegneri di Roma, come tutti gli Ordini, è una istituzione ed in quanto tale può avere voce in capitolo ed essere ascoltata.
Da Zero a 16 GW, lo scenario fotovoltaico italiano è in continua trasformazione
Correva l’anno 2001. Era il tempo del programma di contributi a fondo perduto 10.000 Tetti fotovoltaici, ed in alcuni Paesi europei si viaggiava già in Feed-in Tariff.
Storici ed imperdonabili ritardi, in parte attribuibili a note famiglie di industriali che ancora oggi lucrano grazie alle false rinnovabili, e in parte al sogno mai sopito di un rinascimento nucleare. Ma questa è un’altra storia …
Eppure, è grazie a quei diecimila tetti che è avvenuto il cambio di paradigma. Non tutti l’avevano compreso, ma la strada della generazione distribuita era ormai tracciata. E loro? Pensavano ancora ad altro, ed è per questo che accadde l’imponderabile … per loro.
Un fulmine, un’accelerazione improvvisa. Primo, secondo, terzo, quarto e quinto conto energia. Zero, 1, 3, 5 , 10, 16 GW.
Cinque anni per recuperare posizioni su posizioni dimostrando a livello mondiale cosa si può fare in Italia quando a farlo sono 80 mila persone occupate, compreso l’indotto, molte delle quali al primo impiego sotto i 30 anni. Persone sane, libere. E tutto questo nonostante pesanti interferenze distruttive: interessi lobbisti nucleo-fossili e politici al soldo dei soliti noti.
Da Zero a 16 GW. E ora?
Il quinto conto energia è entrato in vigore, ma di fatto è come se non esistesse. È una coda che chiude le dinamiche incentivanti introdotte nel 2007 con due anni di anticipo sul programma “Obiettivo Grid-Parity”. Già da ora occorre ragionare in termini di fotovoltaico zonale in regime di SSP o RID. Senza conto energia dovrebbe essere tutto più semplice, ma sappiamo benissimo che così non è. Siamo una minaccia e continuiamo ad essere ostacolati. Da chi?
Da chi non vuol fare ancora chiarezza rispetto allo scenario post conto energia.
In queste settimane il Ministro Clini ha introdotto il concetto di incentivi fiscali. Occorre andare oltre il beneficio fiscale del 50% per il fotovoltaico residenziale associato alla persona fisica. Tra l’altro l’Agenzia delle Entrate ancora non si è espressa con posizione ufficiale in tal senso. Sono necessari incentivi fiscali distribuiti su diverse classi di potenza impiantistica in riferimento ai diversi profili fiscali del cliente produttore, soggetto responsabile dell’impianto fotovoltaico.
Il concetto di incentivo fiscale andrebbe dunque confermato per la persona fisica, ed esteso alla persona giuridica.
E l’AEEG? Siamo sempre in attesa dal 2009 di una deliberazione rispetto ai SEU – Sistemi Efficienti di Utenza – mentre a breve arriverà una deliberazione non gradita nei contenuti, almeno dall’analisi della bozza in consultazione, che andrà a modificare strutturalmente il regime di Scambio Sul Posto rendendolo meno conveniente rispetto a quello che conosciamo ora.
Ma questo benedetto Scambio Sul Posto, lo conosciamo veramente?
Personalmente, per comprenderlo a fondo, ho dovuto implementare un centinaio di formule e settare oltre 200 parametri all’interno di un foglio Excel, mia croce e delizia, Simulare. In verità sono circa 3 anni che attendo, come molti degli addetti ai lavori, un tool ufficiale on-line annunciato dal GSE e mai realizzato. Ma anche questa è un’altra storia.
A proposito, e il GSE?
Che dire … Conoscendo la disponibilità al confronto dei tecnici dirigenti oltreché la preparazione degli ingegneri che lavorano presso il gestore, dovrei solo che pensarne e scriverne bene. Tuttavia sono d’accordo con chi lamenta il fatto che non si può passare una giornata davanti al PC per registrare uno SSP/RID, e non si può attendere un mese per ottenere una risposta a determinati quesiti posti via mail. Nelle vesti del GSE mi preoccuperei di fornire massima e rapida assistenza ai clienti produttori (onesti) e ai tecnici che ne curano gli interessi, soprattutto organizzando maggiori occasioni di confronto. Un’altra storia … già e tre!
Le associazioni di categoria stanno promuovendo azioni atte a stabilizzare lo scenario post quinto conto energia. Devono essere ringraziate, tutte, per quello che stanno facendo. Ma non basta, occorre un’unica associazione e purtroppo credo che non la vedremo mai.
È un peccato, perché quando viene dato spazio mediatico a noti personaggi intellettualmente disonesti, che non perdono occasione per confondere 2, 5 o 10 milioni di persone riguardo l’importanza dello sviluppo delle energie rinnovabili, o quando anche dai vertici di associazioni come Assoelettrica non arriva alcun segnale di coerenza – ecco che allora occorrerebbe un blocco unico, compatto, capace di prendere una posizione univoca e decisa in difesa e tutela degli interessi di noi operatori, che spesso ci troviamo sotto il tiro di fuochi incrociati.
Concludendo, come singolo professionista, non credo alla possibilità di “interferire” tecnicamente sui documenti in consultazione dell’AEEG. I tempi per ottenere risposta ad interpelli GSE Agenzia delle Entrate & Company appartengono al lungo periodo e nel lungo periodo sappiamo cosa accade.
Ho già scritto che vorrei che esistesse un’unica associazione di categoria a cui aderire come azienda o come libero professionista, ma non esiste. Da relatore in un paio di convegni sono stato insultato ed interrotto maleducatamente da rappresentanti ministeriali che mi urlavano in faccia “basta con questo fotovoltaico vecchio!”, quando insieme al segretario di Assosolare ho cercato di illustrare alla platea alcune delle esternalità positive del programma di incentivazione Conto Energia, a partire dal gettito fiscale per lo Stato.
Non parliamo poi delle audizioni tecniche ministeriali! Ne ricordo una, forse la più importante, dove riuscii a partecipare con una associazione semisconosciuta; contestualmente il MISE dell’ex Ministro Romani dimenticava di invitare il presidente di Assosolare, poi fortunatamente presente. Era marzo del 2011, e si discuteva dell’opportunità o meno di non dar vita al quarto conto energia. Presenziarono i ministeri concertanti al gran completo e i vertici di Confindustria. Fu proprio quest’ultima l’artefice dei registri e non mancò di ricordare ai presenti – e la ringrazio ancora per questo – che sebbene il fotovoltaico potesse essere importante per lo sviluppo del nostro Paese era doveroso, più che opportuno, seguire l’esempio dei nostri cugini d’oltralpe sul fronte nucleare. Il resto è storia recente.
La mia non vuole essere una sovrapposizione alle forze già attualmente presenti in campo ma a questo punto, permanendo lo stato di frammentazione delle associazioni di categoria, tanto vale aumentare la possibilità di essere ascoltati in rappresentanza di una istituzione prestigiosa.
L’operato dell’Ordine è controllato dal Ministero di grazia e giustizia e dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI).
Gli ingegneri iscritti all’Ordine di Roma sono circa 23 mila. Essi eleggono il Consiglio dell’Ordine costituito da 15 Consiglieri. I Consiglieri eleggono il Presidente, il Segretario, il Tesoriere ed un Vice Presidente.
È chiaro che poter essere eletto ed esercitare la carica di consigliere per 4 anni, ho bisogno del voto degli iscritti all’Ordine degli Ingegneri di Roma.
Prossimamente presenterò nel dettaglio la mia candidatura. Per ora ringrazio in ogni caso per l’attenzione.
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