Testo Unico prevenzione incendi: un’occasione (parzialmente) persa?

Il decreto del Ministero dell’interno 3 agosto 2015, frutto diretto di un lungo processo di elaborazione da parte del Ministero, punta senza ombra di dubbio a semplificare e razionalizzare l’attuale corpo normativo relativo alla prevenzione degli incendi mediante l’introduzione di un unico testo organico e sistematico, contenente disposizioni applicabili a molte delle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, indicate all’allegato I del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151. Ma tale nuovo provvedimento riesce davvero, in ultima istanza, a raggiungere tale obiettivo di razionalizzazione? Difficile dare una risposta definitiva quando il testo ha un paio di mesi di vita (è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale poco dopo Ferragosto) e non è ancora entrato in vigore a tutti gli effetti (l’applicazione scatta il 18 novembre prossimo). Tuttavia alcune sensazioni sono già emerse evidenti nelle scorse settimane.

Il testo affiorato ufficialmente lo scorso agosto si conferma nella versione “compatta”, ovverosia con applicazione a solo 34 attività rispetto alle 80 previste dal d.P.R. 151 del 2011: una riduzione contro la quale i professionisti tecnici avevano manifestato tutta la loro contrarietà. Era stato proprio il presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri e presidente dell’associazione delle professioni tecniche, Armando Zambrano, a fare pressioni (mediante una lettera inviata al corpo dei vigili del fuoco) affinché non venisse smarrita la portata innovativa delle norme. Inizialmente, infatti, la nuova normativa antincendio, presentata in via embrionale nel maggio 2014, ambiva a diventare un testo unico che avrebbe dovuto racchiudere un piano di riordino e di semplificazione, e introdurre un nuovo approccio, di tipo prestazionale, che lasciasse libero il progettista di muoversi, entro dei limiti stabiliti per trovare, tra più alternative, la soluzione più adatta al singolo caso. Una rivoluzione annunciata, ma subito attenuatasi a metà strada: questa la critica emessa in maniera molto nitida dalla categoria degli ingegneri.

Per maggiori informazioni sul contenuto del decreto leggi l’articolo Prevenzione incendi: in G.U. la razionalizzazione delle Norme tecniche.

Il testo definitivo ha infatti perso buona parte delle norme verticali previste nella versione iniziale, tramite lo sfoltimento delle regole tecniche per edifici di civile abitazione, attività ricettive turistico-alberghiere, strutture sanitarie, uffici, attività commerciali, locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo, impianti sportivi. Nel decreto pubblicato in Gazzetta nello scorso agosto viene stralciata anche la regola tecnica verticale studiata per introdurre una progettazione più flessibile per gli edifici scolastici. Sfuma, di fatto, l’opportunità di diffondere a larga scala un approccio progettuale prestazionale.

Secondo una buona parte degli addetti ai lavori il testo definitivo rappresenta una occasione parzialmente persa: laddove si auspicava una drastica contrazione della normativa di settore si concretizza invece il tramonto dell’idea (tante volte annunciata) di costruire un testo unico in materia antincendio in sostituzione delle norme esistenti.

Per approfondire in maniera specifica il tema vai all’articolo Da Ediltecnico l’ebook sulla nuova prevenzione incendi.

Prevenzione incendi – Le nuove norme tecniche del d.m. 3 agosto 2015

L’ebook presenta le novità introdotte dal d.m. 3 agosto 2015. Il decreto, frutto di un lungo processo di elaborazione da parte del Ministero, è orientato a semplificare e razionalizzare l’attuale corpo normativo relativo alla prevenzione degli incendi mediante l’introduzione di un unico testo organico e sistematico, contenente disposizioni applicabili a molte delle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, indicate all’allegato I del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151. Una delle caratteristiche peculiari del nuovo testo è senz’altro quella relativa all’utilizzo di un nuovo approccio metodologico, più aderente al progresso tecnologico e agli standard internazionali. Questa agile Guida di aggiornamento analizza punto per punto il nuovo decreto ministeriale, strutturato in cinque articoli, con l’aggiunta di un corposo allegato tecnico. L’articolato specifica le attività cui potrà essere applicata la nuova normativa e precisa, anche, le modalità di adozione della nuova metodologia introdotta in alternativa alle vigenti disposizioni di prevenzione incendi, per consentire l’introduzione del nuovo approccio con la necessaria gradualità. Tra i temi analizzati vanno segnalati l’approvazione e le modalità applicative delle norme tecniche di prevenzione incendi, l’impiego dei prodotti per uso antincendio ed il monitoraggio dell’applicazione delle norme tecniche. L’allegato tecnico è invece strutturato in quattro sezioni. Eccole elencate in sintesi:- Sezione G (Generalità) i principi fondamentali per la progettazione della sicurezza antincendio, applicabili indistintamente alle diverse attività;- Sezione S (Strategia antincendio): contiene le misure antincendio di prevenzione, protezione e gestionali applicabili alle diverse attività, per comporre la strategia antincendio al fine di ridurre il rischio di incendio;- Sezione V (Regole tecniche verticali): contiene le regole tecniche di prevenzione incendi applicabili a specifiche attività o ad ambiti di esse, le cui misure tecniche previste sono complementari o integrative a quelle generali previste nella sezione “Strategia antincendio”. Tale sezione sarà nel tempo implementata con le regole tecniche riferite ad ulteriori attività;- Sezione M (Metodi): con la descrizione delle metodologie progettuali. Antonio Massimiliano Lommano, Ingegnere libero professionista, membro della Commissione Sicurezza Antincendio dell’Ordine Ingegneri di Milano.

A. M. Lommano | 2015 Maggioli Editore

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Redazione Tecnica

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