TASI 2015, ultimo giro di valzer: ecco la scadenza del 16 dicembre

TASI, siamo al valzer degli addii: la scadenza per il pagamento del saldo del tributo sui servizi indivisibili che sarà abolito dalla legge di Stabilità 2016 è fissata per il prossimo 16 dicembre. Entro questa data dovrà essere pagata anche l’IMU sugli immobili diversi dall’abitazione principale. L’IMU dovrà, in tale scadenza, essere pagata anche per le prime case di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9): per esse (lo 0,2% di tutte le dimore italiane) il tributo non sarà abolito neppure nel 2016. Si tratta, nel complesso, della seconda rata della TASI 2015 e il saldo IMU 2015 (gettito complessivo di circa 13 miliardi di euro).

Per conoscere le modalità di calcolo del tributo sui servizi indivisibili consulta il nostro articolo intitolato TASI 2015, il tutorial per il calcolo della base imponibile ed esempi.

Sono numerose le problematiche che emergono in relazione al pagamento di questi due tributi che compongono la struttura complessiva della tassazione degli immobili per come è impostata oggi. Ecco 3 esemplificazioni in tal senso.

1. Casa non interamente di proprietà di chi vi risiede. Ciò accade nel caso delle comunioni ereditarie tra fratelli che non abitano tutti nell’immobile. In tale circostanza il comproprietario che ha la residenza vedrà tassata come abitazione principale la propria quota del fabbricato e tenendo conto in misura piena di eventuali agevolazioni stabilite dal Comune. Gli altri comproprietari, invece, pagano le tasse come “seconda casa” sulla propria quota, versando quindi IMU e (eventualmente) TASI, ma solo nell’ipotesi in cui il Comune l’abbia istituita anche per i fabbricati diversi dalla prima casa, cosa accaduta nel 38% dei capoluoghi di provincia.

2. Coniugi che risiedono in due abitazioni diverse senza essere separati. Quando marito e moglie risiedono in due abitazioni diverse, è possibile tassare entrambe come prima casa solo se si trovano in Comuni differenti, a patto ovviamente che la residenza sia effettiva (come accade, ad esempio, per motivi di lavoro).

3. Applicazione delle delibere comunali. La giungla di aliquote ed agevolazioni è davvero complessa, con una situazione che varia da Comune a Comune. Le agevolazioni sono state infatti istituite nel 63% dei capoluoghi di provincia italiani, anche per controbilanciare aliquote medie molto più alte di quelle praticate nei piccoli Comuni. L’agevolazione può in alcuni casi assumere le forme della detrazione dall’imposta, o della riduzione d’aliquota. In tali casi è assolutamente necessario fare attenzione alle delibere comunali che disciplinano l’ambito regolamentare.

Ricordiamo che dall’anno prossimo la storia cambia: per 12 milioni di contribuenti ci sarà l’esenzione del pagamento IMU e TASI sulla prima casa, mentre continueranno a pagare tutti coloro che sono proprietari di due o più immobili (nel 2016 TASI e IMU continueranno ad essere applicate per le seconde case).

Per ulteriori informazioni leggi anche l’articolo TASI 2015, le scadenze all’orizzonte: come non farsi trovare impreparati.

Redazione Tecnica

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