Fondi sì, ma difficile spenderli. È evidente dal quadro delineato dal focus presentato a Roma lo scorso 26 settembre, in occasione del XVII Rapporto di Cittadinanzattiva. Perché questa situazione di stallo? Troppi i filoni (dalla tabella riportata sotto se ne contano 15) che forse andrebbero maggiormente accorpati e di cui è difficile seguire l’andamento complessivo; questo è quanto riporta anche il report.
È difficile capire effettivamente a che punto ci si trovi rispetto all’intervento in corso o da realizzare, se non andando a intervistare il singolo Comune (ammesso che risponda in tempi brevi). Per questo andrebbe ripristinato e aggiornato il sistema di web gis creato dalla Struttura di Missione dell’Edilizia scolastica (attualmente soppressa), che consentiva il reperimento delle informazioni relative agli interventi in corso per ogni singolo Comune italiano e che potrebbe far parte della Nuova Anagrafe.
Vanno sburocratizzati e semplificati alcuni passaggi tra enti territoriali e di controllo senza pregiudicare la trasparenza e la legalità dell’intero iter; non conoscere l’esito, ad esempio, delle indagini preventive realizzate, sia di quelle diagnostiche relative a solai e controsoffitti sia delle verifiche di vulnerabilità sismica, ingenera ancor di più nei cittadini timori e preoccupazioni. Meglio far conoscere il reale stato delle scuole e trovare insieme, amministratori e cittadinanza, le possibili vie di risoluzione piuttosto che mostrare ritrosia e diffidenza nel rendere trasparenti certe informazioni da parte della PA ai cittadini che lo richiedono.
Ma torniamo al problema principale della sicurezza e a un’utile sintesi dei dati ufficiali (sono riportati quelli del Ministero dell’istruzione, dell’Ares, ovvero Anagrafi Regionali Edilizia Scolastica, e dell’Istat).
Sicurezza scuole e asili nido, ecco il punto
Gli episodi di crollo, riportati dalla rassegna stampa, avvenuti nelle nostre scuole nell’ultimo anno hanno raggiunto quota 70, la più alta di sempre.
Come dicevamo prima, uno dei problemi alla base dello stallo dei fondi è la mancanza di accorpamento e la difficoltà di conoscere il reale stato degli interventi, vedi tabella.
Sicurezza strutturale e antincendio, a che punto siamo?
Solo un quarto delle scuole ha l’agibilità/abitabilità (26%); più incoraggiante la situazione relativa al collaudo statico degli edifici scolastici secondo cui il 53% ne è in possesso, il 19% ne è privo; nel 28% non è stata fornita la risposta.
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Non soddisfacenti i dati relativi alla certificazione di prevenzione incendi, in possesso di una scuola su tre.
Per questa certificazione è stata decisa, l’8 agosto scorso, la proroga al 31/12/2019 per gli asili nido e al 31/12/2021 per tutti gli edifici scolastici.
Crolli nelle scuole, ecco perché!
Sono tanti 70 episodi di crolli e di distacchi di intonaco tra settembre 2018 e luglio 2019. Si tratta di 1 episodio ogni 3 giorni di scuola. Questi sono avvenuti:
– 29 in regioni del Nord (Piemonte 6, Lombardia 16, Emilia Romagna 4, Veneto 2, Trentino Alto Adige 1);
– 17 al Centro (Toscana 5, Lazio 10, Umbria 1, Marche 1);
– 24 nelle regioni del Sud e nelle Isole (Campania 8, Puglia 6, Calabria 2, Sicilia 7, Sardegna 1).
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E negli asili nido?
Il 33% dei nidi è stato costruito dopo il 1971. Poco più del 40% possiede l’agibilità e il collaudo statico; meno della metà del campione è dotato dell’agibilità igienico sanitaria (47%), e del certificato di prevenzione incendi (41%).
Qualche giorno fa è stato trovato Radon tossico in una scuola pugliese.
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Cortili, aree verdi, arredi e giochi: siamo a norma?
Due asili su tre dispongono di cortili o aree verdi, mentre solo il 57% ha giochi e arredi a norma (dato negativo per la Puglia con il 21%).
Sempre due su tre dispongono di una recinzione esterna, ma in Lombardia il dato scende ad uno su quattro; assai basso il dato sulla presenza di sistemi di videosorveglianza interna ed esterna che si attesta rispettivamente appena al 2% e 4%.
Scarica qui il documento ufficiale del XVII Rapporto di Cittadinanzattiva
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