È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 268 dello scorso 18 novembre il Decreto del Ministero dello Sviluppo economico inerente alle variazioni degli incentivi alle energie rinnovabili che beneficiano degli incentivi sotto forma di certificati verdi, tariffe omnicomprensive o tariffe premio. Diventa pertanto operativa la rimodulazione della tariffa anche per ciò che riguarda la produzione di energia elettrica da fonti alternative diverse dal fotovoltaico. Per una panoramica delle informazioni generali leggi l’articolo Spalma incentivi: il provvedimento sulle rinnovabili è in Gazzetta.
Particolare interesse riveste a tal riguardo la rimodulazione della tariffa inerente agli impianti di produzione di energia da biogas: ecco i punti più importanti interessati dalla nuova disciplina.
La riduzione degli incentivi non è obbligatoria: i titolari degli impianti non sono infatti tenuti ad aderire alle nuove forme incentivanti. In tale direzione, tuttavia, la mancata adesione conduce alla rilevante penalizzazione consistente nella perdita di qualsiasi tipologia di regime incentivante per ciò che riguarda gli impianti realizzati nello stesso sito in cui si trova l’attuale impianto. Questo blocco avrà effetto per un periodo di 10 anni decorrenti dal termine dell’attuale regime.
La rimodulazione viene esclusa per gli impianti il cui diritto agli incentivi termina entro la fine di quest’anno, oppure entro il 31 dicembre 2016 per gli impianti a biomasse e biogas di potenza non superiore ad un megawatt ed anche per quelli che rientrano nella normativa della più recente incentivazione di cui al Decreto ministeriale 6 luglio 2012.
Il Decreto si applica nei confronti degli impianti che beneficiano dei certificati verdi e di quelli con tariffa omnicomprensiva con esclusione della tariffa incentivante degli impianti fotovoltaici (quest’ultima è infatti già regolata dai decreti 16 e 17 ottobre 2014).
A questo riguardo non va dimenticato che la realizzazione e la pianificazione della filiera del biogas per la produzione di energia elettrica, termica o di biocarburante come il metano, grazie anche al sostegno delle politiche europee, è oggi di grande interesse e può favorire a tutti gli effetti lo sviluppo di nuovi settori produttivi. Al fine di approfondire questo tema Maggioli Editore ha appena pubblicato il volume Energia da biogas: il libro, che per sottotitolo reca “Biometano ed energia da biomasse agro-industriali e da rifiuti” è stato scritto a quattro mani da Silvana Castelli de Sannazzaro e Samuele Segato, due rilevanti esperti in materia. L’obiettivo del volume è quello di fornire gli strumenti per ottenere un’ elevata efficienza di conversione energetica garante della sostenibilità economica dell’investimento.
Il nuovo incentivo viene determinato secondo le modalità contenute nell’allegato 1 al Decreto ministeriale sopracitato, attraverso una formula matematica che tiene conto di alcune variabili consistenti nella durata dell’attuale periodo di incentivazione. Esso viene è riconosciuto a decorrere dal primo giorno del mese successivo a quello di esercizio della opzione e compete per l’intero periodo residuo e per i successivi 7 anni.
L’opzione relativa all’estensione del periodo di incentivazione di 7 anni, dovrà essere trasmessa al Gse (Gestore servizi energetici) entro novanta giorni alla entrata in vigore del decreto e quindi entro il 17 febbraio 2015. Le modalità di tale azione non sono ancora state stabilite: provvederà il Gse entro il prossimo 18 dicembre.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento