È una lotta dura: se vinciamo una battaglia, ne perdiamo un’altra. La corsa alle rinnovabili non risulta facile per il nostro Paese. Il Ministro Passera ha affermato nelle rinnovabili il nostro paese è in anticipo sull’obiettivo Ue del 20%. Per contro, Lelli (Enea) ha dichiarato che l’Italia è carente negli investimenti in ricerca e sviluppo e nel sostegno alle nuove filiere industriali.
“Il Governo ha pienamente aderito e intende confermare lo spirito del pacchetto energia 20-20-20. Stiamo lavorando sia sulla pianificazione sia sul piano attuativo. Sulla pianificazione stiamo elaborando la Strategia energetica nazionale che vede tra le principali direttrici le rinnovabili”, che il Governo intende sviluppare “arrivando fino al 32-35 per cento”, ha spiegato Passera.
E prosegue ricordando che “sono stati varati anche due decreti interministeriali che sono attualmente al parere della Conferenza unificata e prevediamo di emanarli entro le prossime settimane. Questi due decreti incrementano di tre miliardi gli incentivi a regime, con un impegno totale di 60 miliardi che si aggiungono ai 170 già impegnati negli anni scorsi”. Con questi due provvedimenti, ha aggiunto Passera, “gli incentivi si allineano al resto dell’Europa favorendo competitività e stabilizzando l’incidenza degli incentivi sulla bolletta”.
Se l’Italia è in anticipo con le rinnovabili, è indietro per quanto riguarda le emissioni di gas serra: se da un lato si registrano importanti passi avanti nelle rinnovabili per il raggiungimento dell’obiettivo del 17% dei consumi finali di energia da fonti pulite entro il 2020, dall’altro i progressi per la riduzione del 13% entro il 2020 delle emissioni nei settori “non-Ets” risultano modesti.
Occorre puntare sullo sviluppo delle rinnovabili e dell‘efficienza. Lo sostiene il Commissario dell’Enea Giovanni Lelli: “L’energia è alla base dell’economia globale e l’uso delle fonti fossili costituisce una delle cause di maggiore pressione ambientale, oltre che di dipendenza dall’estero, soprattutto per l’Italia. Ritengo sia fondamentale puntare su politiche di sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, considerando lo stretto legame tra energia, ambiente ed economia per definire una strategia di sviluppo economico sostenibile”.
In Italia manca il sostegno alla ricerca
Nonostante la crisi internazionale, nel quinquennio 2005-2010 la produzione di energia da rinnovabili ha conosciuto uno sviluppo straordinario in tutto il Mondo. In Italia lo sviluppo delle energie alternative ha seguito tendenze simili a europee ma il nostro paese è carente negli investimenti in ricerca e sviluppo e nella capacità di stimolare e sostenere nuove filiere industriali.
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