Rinnovabili ed efficienza energetica, serve una strategia per l’Italia

Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, venerdì 9 marzo ha illustrato, nel suo intervento in occasione della presentazione del Rapporto di Italiadecide sul Governo dell’energia per lo sviluppo del Paese, i punti chiave della strategia energetica nazionale allo studio del Governo. Di seguito illustriamo le proposte di Italiadecide e le argomentazioni di Passera.

 

Le proposte di Italiadecide
Italiadecide (Associazione per la qualità delle politiche pubbliche presieduta da Luciano Violante) ha fornito dei suggerimenti al Governo per quanto riguarda la strategia energetica nazionale. Nel rapporto 2011-2012 (“Il Governo dell’energia per lo sviluppo del paese”) vengono definite una serie di “regole” per riformulare il sistema di governo dell’energia:
– una regia unica delle politiche energetiche, unificando in capo a un unico ministero politica energetica, ambientale e industriale, superando la parcellizzazione delle competenze e i veti degli enti locali e instaurando una maggiore sintonia tra la politica nazionale e quella regionale
– concentrazione in capo all’Autorità per l’energia la disciplina e della semplificazione del sistema regolatorio e autorizzativo;
– migliore distribuzione dgli incentivi alla ricerca, indirizzandoli ai settori dell’industria veramente competitivi;
sviluppo delle reti infrastrutturali per le rinnovabili;
incremento dell’efficienza energetica nei settori dei trasporti e dei consumi domestici;
– realizzazione di nuovi rigassificatori;
– diversificazione delle fonti di approvvigionamento mediante linee transeuropee;
– promozione a livello europeo della carbon tax;
– stesura di un piano a lungo termine per il sostegno all’innovazione tecnologica e alla ricerca, in particolare nel settore della sicurezza nucleare.

 

Gli interventi di Corrado passera
Possiamo riassumere i punti chiave dell’intervento del Ministro in:
– efficienza energetica;
– sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili;
– rilancio della produzione nazionale degli idrocarburi;
– hub del gas sud europeo.

 

Efficienza energetica
“L’efficienza energetica è la prima delle leve perché coglie tutti gli obiettivi di politica energetica. Partiamo da norme incentivanti come la detrazione d’imposta del 55%, ma bisogna andare oltre: possiamo e vogliamo perseguire una vera leadership industriale nel settore”. È necessario un programma nazionale “ampio e articolato” per cui “nelle prossime settimane ci sentirete proporre molte cose in questo settore”.

 

I costi degli incentivi per le rinnovabili
“Crescono di mese in mese, circa 200 milioni all’anno in più ogni mese che passa”. Il ministro ha tuttavia sottolineato il ruolo delle rinnovabili come pilastro del pacchetto 20-20-20 “su cui penso che supereremo gli obiettivi specie nel settore dell’energia elettrica”. Gli incentivi alle energie alternative sono “molto generosi” e “non abbiamo previsto adeguati meccanismi di contenimento dei volumi”, così c’è stata “una vera e propria esplosione degli impianti e un costo molto elevato per il paese”. Attualmente gli incentivi “pesano sulla bolletta delle imprese e delle famiglie per 9 miliardi all’anno” e, visto che durano per 15-20 anni “sono 150-200 miliardi di impegni già presi”. I ritorni non sono soddisfacenti: “il 50% degli investimenti nel solare sono spesi per comprare apparecchiature importate dall’estero”. A breve verranno quindi emanati “tre decreti per ridefinire il modello di sviluppo in questo campo”.

 

Rilancio della produzione di idrocarburi in Italia
Un’altra priorità del Governo italiano è quella di dare nuovo impulso alla produzione nazionale di idrocarburi. “L’Italia ha ingenti riserve di gas e petrolio. Una parte importante di queste riserve è attivabile in tempi relativamente rapidi, consentendo di soddisfare potenzialmente circa il 20% dei consumi dal 10% attuale”.
Al fine di rilanciare la produzione nazionale “Muoversi decisamente potrebbe consentire di:
– attivare 15 miliardi di euro di investimenti e 25 mila posti di lavoro stabili e addizionali;
– ridurre la nostra bolletta energetica di importazione di oltre 6 miliardi l’anno, aumentando quindi il Pil di quasi mezzo punto percentuale;
– ricavare 2,5 miliardi di euro di entrate fiscali, sia nazionali che locali”.

“Per fare tutto questo dobbiamo adeguare agli standard internazionali la nostra normativa di autorizzazione e concessione, che oggi richiede passaggi autorizzativi lunghissimi ed è per molti aspetti molto più restrittiva di quanto previsto dalle normative europee”.

 

Rigassificatori, stoccaggi e hub del gas
Assumerà un ruolo centrale la realizzazione di infrastrutture quali rigassificatori, gasdotti di importazione e stoccaggi. Un rigassificatore “è quasi ultimato a Livorno, uno in fase di avvio lavori a Porto Empedocle e due appena autorizzati a Falconara e Gioia Tauro”. Troppi sono gli episodi in cui le “aziende decidono di rinunciare agli investimenti avviati da anni a causa di continue lungaggini, intoppi e resistenze burocratiche che non possono più far parte dell’Italia che vogliamo costruire”. Le decisioni vanno prese “in tempi ragionevoli”, evitando i veti “irresponsabili” da parte delle Regioni.
Una grande opportunità risiede nello sviluppo di un hub del gas per il Sud Europa. Quindi “occorrono rigassificatori ma anche gasdotti: stiamo finalizzando l’autorizzazione del Galsi mentre per quel che riguarda gli stoccaggi, tre sono in fase di costruzione e due in corso di autorizzazione”.

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