Si è da pochi giorni concluso a Milano il convegno “RI.U.SO – Rigenerazione Urbana Sostenibile”.
L’evento, che ha avuto luogo nel corso del Salone del Mobile 2012, ha visto come ospiti l’arch. Mario Cucinella dello studio MC A (Mario Cucinella Architects), l’arch. Benedetta Tagliabue dello studio EMBT (E. Miralles – B. Tagliabue), l’arch. Andrea Boschetti dello studio Metrogramma (A. Boschetti – A. Francini) e l’arch. Stefano Boeri (Stefano Boeri Architetti).
L’incontro ha unito Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori (CNAPPC), Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), Centro Ricerche Economiche, Sociologiche e di Mercato (CRESME) e Legambiente in una sola proposta: lanciare il Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile. Tale progetto prevede anche la collaborazione tra Governo, Parlamento coinvolgendo tutta la filiera delle costruzioni, del mondo della ricerca, di Comuni e Regioni, della Cassa Depositi e Prestiti, dell’Agenzia del Demanio, delle Fondazioni Bancarie, della Banca Europea di Investimenti.
I temi del futuro saranno la riqualificazione, la rigenerazione, la gestione, la green technology e il business del risparmio. “Bisogna attivare politiche ambientali, strumenti urbanistici e finanziari per realizzare un Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile, sul modello del Piano Energetico Nazionale, che abbia come obiettivi la messa in sicurezza, manutenzione e rigenerazione del patrimonio edilizio pubblico e privato; la drastica riduzione dei consumi energetici ed idrici degli edifici; la valorizzazione degli spazi pubblici, la salvaguardia dei centri storici, la tutela del verde urbano; la razionalizzazione della mobilità urbana e del ciclo dei rifiuti e l’implementazione delle infrastrutture digitali innovative con la messa in rete delle città italiane” dichiara Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC.
La riqualificazione del patrimonio immobiliare deve diventare una priorità in modo da garantire ai cittadini la qualità e la sicurezza dell’abitare anche delle periferie degradate. Inoltre sarebbe occasione per incentivare le imprenditorie locali.
La rigenerazione urbana rappresenta la possibilità di dare una nuova identità a determinati quartieri in cui si presenta la mancanza di spazi pubblici, l’elevata densità edilizia, l’impossibilità di ingrandire alcune sedi viarie.
Infine, secondo il Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, si sente la necessità di una riforma che sappia affrontare l’emergenza sismica e geologica anche attraverso dei macro interventi: “Occorre superare il tabù della demolizione e ricostruzione. I costi per rimettere a nuovo edifici, non adeguati al rischio sismico, sono più alti di una ricostruzione vera e propria. Conviene abbattere qualche muro, cancellando così anche i nefasti risultati della pianificazione scorretta degli anni Sessanta, realizzando contestualmente scuole, asili, negozi e centri culturali”.
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