Sono molti i fattori che dovrebbero essere considerati in una valutazione della qualità dell’aria interna (IAQ) degli edifici, in quanto possono incidere sulla salute degli occupanti. Il 60% dei problemi di IAQ sono legati alla ventilazione e il restante 40% deriva dai materiali da costruzione, l’illuminazione, l’acustica e la contaminazione derivante dal suolo, come ad esempio il gas radon.
In generale, i fattori principali legati alla qualità ambientale dell’edificio sono: le caratteristiche del sito e uso precedente del suolo, le variazioni geografiche e il clima, l’età e la manutenzione dello stabile, la qualità dell’area esterna, l’infiltrazione e integrità dell’involucro edilizio, la progettazione e manutenzione di impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento, i materiali utilizzati, la gestione dell’unità immobiliare.
Ma vediamo in dettaglio come impostare al meglio la progettazione e il monitoraggio degli edifici per garantire nel tempo un’ottima qualità ambientale
Articolo a cura di Valentina Ferrotti geometra libero professionista Esperto in Edificio Salubre.
>> Ventilazione naturale: come progettarla per aumentare la qualità dell’aria indoor <<
Qualità aria edifici: ventilazione, materiali adatti e monitoraggio
I sobborghi e gli insediamenti abitativi hanno ad esempio invaso aree che un tempo erano prevalentemente di smaltimento dei rifiuti o aree agricole, o con presenza di radon, che incidono sulla qualità interna degli edifici e provocano una serie di patologie anche mortali per l’individuo. (>> Radon presente in casa: cosa bisogna fare per bonificare?). Gli edifici sono simili alle persone in quanto, sviluppano dei fattori determinanti secondo l’età di costruzione e la loro localizzazione.
6 motivi per scegliere la VMC (Ventilazione Meccanica Controllata)
I nuovi edifici hanno spesso problemi di IAQ associati alle emissioni chimiche dei materiali da costruzione, oppure una eccessiva sigillatura dovuta all’efficientamento energetico, che diminuendo i flussi di aria favorisce umidità, condensa e muffa, con complicazioni o acutizzazioni delle patologie respiratorie.
>> Muffe in casa: come prevenirle e sfatare 5 false convinzioni
Qualità dell’aria negli edifici residenziali
L’età e la destinazione originaria dell’edificio può anche diventare un fattore determinante per la qualità dello stesso, infatti il successivo utilizzo per scopi per i quali non era stato originariamente progettato può determinare delle criticità nel nuovo uso. Una cantina, una stalla o fienile, un laboratorio artigianale, prima di essere sottoposto ad un cambio di destinazione d’uso e utilizzato a uso abitativo-residenziale, va rivalutato con una serie considerazioni che includono le particolarità e l’isolamento dal terreno, allo studio dei venti che possono favorire l’ingresso di inquinanti, la presenza di determinati materiali non adatti all’uso abitativo, isolamento del tetto o inadeguate aperture che interrompono il flusso della ventilazione naturale, ecc.
I problemi legati alla ventilazione sono la causa più frequente dei reclami IAQ da parte degli utilizzatori degli immobili e possono derivare da una progettazione iniziale insufficiente, serrande esterne inadeguate per “risparmiare energia”, manutenzione scarsa dei flussi d’aria per i sistemi d’aria poco bilanciati.
Potrebbe interessarti: Recupero edifici dismessi: nuovi aiuti e opportunità per il turismo
Attenzione ai lavori di ristrutturazione
Di solito i problemi si verificano frequentemente dopo che i lavori di ristrutturazione degli edifici sono stati completati. Questi tipi di criticità possono derivare dalla contaminazione del sistema di ventilazione o inadeguato scorrimento dell’aria, dall’uso di materiali con elevate velocità di degassamento inadeguati per adattarsi all’uso previsto dello spazio. È necessario anche rimuovere i materiali da costruzione in amianto prima di ogni ristrutturazione (>> Bonifica amianto in edilizia, come procedere punto per punto).
È bene consegnare gli edifici a lavori ultimati, invitando gli occupanti a non entrare nell’immediato negli spazi ristrutturati, per l’alto tasso di emissione nocive dei materiali, che necessitano di tempo per terminare il processo del rilascio delle concentrazioni. Ad esempio, i solventi che vengono spesso utilizzati durante la rimozione di materiali esistenti, possono provocare odori persistenti e disturbi di irritazione chimica per molto tempo, così come la formaldeide emessa dalle resine usate per l’isolamento (cosiddette UFFI), dai pavimenti in laminato o linoleum, infissi, cappotti termici, truciolato e compensato di legno, tappezzerie, moquette, tendaggi e altro materiale da arredamento, possono gravare sulla salute.
Leggi anche: Sanificazione aria, quanto rendono i recuperatori a flussi incrociati?
La formaldeide è una sostanza irritante che dovrebbe essere bandita dall’aria all’interno dei locali. Perché la qualità dell’aria indoor possa essere considerata buona, i valori di formaldeide dovrebbero essere il più possibile bassi. Tale obiettivo può essere raggiunto grazie all’adozione di diversi provvedimenti al momento della costruzione o della ristrutturazione di un edificio, ma anche di misure da parte degli occupanti che vi vivono o vi lavorano. In caso di disturbi alla salute dovuti presumibilmente a un’elevata concentrazione di formaldeide, è consigliabile far analizzare l’aria dei locali.
La concentrazione di formaldeide che supera i livelli previsti dalla normativa, deve essere ridotta mediante provvedimenti di risanamento. Nel 2004 la formaldeide è stata indicata dallo IARC tra i composti del gruppo I (cancerogeni certi). Essendo un agente con probabile azione cancerogena è raccomandabile un livello di concentrazione il più basso possibile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato un valore guida pari a 0,1 mg/m3 (media su 30 minuti).
>>>> Non perderti nessun articolo! Ricevi le nostre news
Si evidenzia, che la responsabilità del progettista e del direttore dei lavori riguarda anche la salubrità degli edifici, contemplata nel certificato di agibilità introdotto dal Testo Unico DPR 380 nel 2001 articoli 24,25 e 26, che attesta oltre la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, risparmio energetico degli edifici, anche la salubrità degli stessi, requisito ricompreso anche nelle responsabilità decennali per i vizi e difetti d’opera ( ex.Artt.1667-1668 C.C), con la correzione dovuta senza ulteriore compenso e risarcimento del danno causato Cass. 9064/1993 – 22553/2015.
Ti consigliamo
Progettare l’aria
Passiamo la maggior parte del nostro tempo in ambienti confinati, suddividendo il 90% della nostra esistenza tra famiglia, lavoro e/o scuola.Anche molti sport vengono ormai praticati al chiuso.È ormai chiaro che le caratteristiche termoigrometriche, fisiche, chimiche e biologiche degli ambienti indoor debbano essere conosciute e gestite in maniera corretta fin dalle fasi progettuali.Il tecnico deve essere consapevole dell’importanza di garantire un microclima salubre all’interno degli spazi che realizza.Questo manuale fornisce le indicazioni e le soluzioni per “progettare l’aria” e la sua qualità con l’obiettivo di assicurare a chi usa e frequenta spazi chiusi (dalle case agli edifici pubblici) un ambiente salubre.L’Autore, dopo avere chiarito il concetto di “Classificazione di salubrità ambientale”, esamina i differenti contesti, passando in rassegna i metodi (diretti e indiretti) di misurazione dei vari inquinanti, che possono essere presenti negli spazi confinati (dal radon alle muffe, fino alle fibre inorganiche).Il manuale contiene utili approfondimenti di diagnostica e sono presentate al lettore le migliori soluzioni per risolvere i problemi di inquinamento (sistemi di ventilazione, sanificazione e purificazione dell’aria) oltre a diversi e utili protocolli procedurali.Chiude il volume una disamina dei criteri e degli standard di riferimento.Leopoldo BusaArchitetto progettista e consulente energetico, Direttore tecnico di Biosafe, Certificazione di Salubrità ambientale, dopo avere conseguito il Master di II Livello “CasaClima” presso la Libera Università di Bolzano, si specializza nella salubrità degli ambienti interni affiancando alle sue conoscenze accademiche una particolare attenzione verso i principi di prevenzione ambientale.
Leopoldo Busa | 2020 Maggioli Editore
18.00 € 17.10 €
Impianti termici negli edifici residenziali ad elevate prestazioni energetiche
L’efficienza energetica in edilizia è un tema molto sentito in Italia soprattutto dopo l’uscita dei decreti di attuazione delle direttive europee sul risparmio energetico a partiredai primi anni del 2000. Tuttavia sono scarsi i testi che affrontano gli aspetti impiantistici ed in particolare le relazioni tra i nuovi edifici e gli impianti termici. La presente opera esamina, anche alla luce degli interventi di progettazione realizzati dall’Autore, dettagli e problemi di natura tecnica e pratica che non sono adeguatamente affrontati in altre pubblicazioni o nei corsi di formazione specialistica. Dopo l’introduzione ad alcuni protocolli volontari di certificazione energetica presenti in Italia, sono analizzati i parametri fisico-edili degli edifici ad elevate prestazioni e come questi influenzano le scelte impiantistiche da adottare. Attraverso un vasto repertorio di fotografie di cantiere viene affrontata anche la tematica della tenuta all’aria degli impianti. È poi presente un capitolo dedicato al calcolo termotecnico, all’analisi delle normative vigenti ed alla loro applicazione al fine del corretto dimensionamento degli impianti termici, con alcuni suggerimenti legati all’ottimizzazione dei consumi. Il capitolo centrale si concentra su alcuni dettagli, spesso sottovalutati, degli impianti di ventilazione meccanica, sia per il ricambio dell’aria sia per l’utilizzo nella climatizzazione. È poi presente una analisi sui sistemi radianti per l’individuazione di quelli che meglio si adattano ad essere utilizzati negli edifici ad elevata efficienza. In appendice sono illustrati tre progetti di fabbricati residenziali realizzati nel nord Italia, progettati e certificati secondo protocolli di efficienza energetica volontaria di cui l’autore ha curato la progettazione termotecnica, l’ottimizzazione dei costi di installazione, gestione e del sistema edificio-impianto. Paolo SavoiaIngegnere specializzato con pluriennale esperienza nella progettazione di impianti e involucri ad alta efficienza energetica e acustica per il comfort in edilizia. È inoltre tecnico competente in acustica ambientale e tecnico certificato di prove non distruttive di II livello. Esegue indagini strumentali finalizzate sia all’efficienza energetica in edilizia che alla diagnosi di patologie edilizie.
Paolo Savoia | 2020 Maggioli Editore
35.00 € 33.25 €
Foto: iStock/Alex Potemkin
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento