Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato la proposta di legge sulla “Regolazione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”.
Il provvedimento definisce:
– i profili localizzativi e procedimentali;
– gli interventi soggetti a procedura semplificata;
– le autorizzazioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili;
– l’integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici;
– le norme per il recupero, il riciclaggio e/o smaltimento di impianti in dismissione;
– l’archivio delle imprese autorizzate con disposizioni in materia di lotta alla criminalità.
L’iter è stato lungo e faticoso: norme nazionali, linee guida e quozienti energetici si intrecciano e rendono difficile la materia. Sono state necessarie molte audizioni e l’interlocuzione con le Procure della Repubblica pugliesi.
Cosa deve fare la Regione e cosa i Comuni?
La Regione Puglia aggiornerà, entro 6 mesi dall’emanazione del decreto ministeriale che fissa la ripartizione tra le regioni della quota minima di incremento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, il Piano energetico ambientale (PEAR) e le linee guida regionali.
I Comuni, entro tre mesi dall’approvazione della legge regionale, dovranno comunicare alla Regione le autorizzazioni già rilasciate, definire il potenziale contributo locale per l’insediamento di nuovi impianti, nell’ambito del perseguimento degli obiettivi stabiliti dal PEAR.
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