Previdenza. Inarcassa pronta a dire addio al sistema retributivo

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Il Decreto Salva Italia del Governo Monti non fa sconti e anche Inarcassa, la cassa di previdenza degli architetti e degli ingegneri italiani, si prepara all’abbandono del sistema retributivo per passare a quello contributivo. Anche le pensioni dei professionisti si dovranno quindi basare sui contributi effettivamente versati durante l’intera carriera lavorativa.

 

Non c’è alcun problema di solidità finanziaria; anzi, Inarcassa è una delle casse previdenziali che può contare su un patrimonio decisamente sicuro, pari a quasi 6 miliardi di euro e che cresce al ritmo del 10% annuo.

 

La decisione dei vertici di Inarcassa di prepararsi al cambiamento del sistema previdenziale è suggerita dalle nuove norme in materia pensionistica, che impongono di basarsi esclusivamente sul saldo previdenziale, senza tenere conto della situazione patrimoniale e del capitale accumulato.

 

Come ha infatti dichiarato in un’intervista al Sole 24 Ore la presidente di Inarcassa, Paola Muratorio: “Vantiamo una notevole eccedenza nel bilancio tra contributi e prestazioni correnti. Abbiamo una forte componente di giovani attivi, ma con redditi bassi. La nostra gobba previdenziale è dunque spostata in avanti”.

 

In sostanza, la preoccupazione di Inarcassa è quella di poter garantire conti in equilibrio non al momento attuale, ma in un arco temporale più lungo (50 anni). Senza passare al sistema contributivo, infatti, il timore, basato su alcune analisi in proiezione futura, sarebbe quello di dovere dopo il 2035 essere costretti a chiedere agli iscritti aliquote eccessivamente onerose.

 

Tra le misure messe in campo da Inarcassa per prepararsi al cambio di sistema previdenziale, si segnala l’aggiornamento dei dati sugli iscritti al 2010, la costituzione di una task force con esperti di previdenza e pensioni e un convegno internazionale a Roma, previsto per il prossimo 8 febbraio 2012.

Redazione Tecnica

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