Per essere completo, il Piano di sicurezza e coordinamento (secondo quanto stabilito dall’All. XV del T.U.), deve provvedere alla stima di quelli che l’art. 100 dello stesso decreto chiama costi della sicurezza.
Tali costi della sicurezza danno pieno adempimento alle misure generali di tutela, di prevenzione e protezione previste dal Coordinatore in fase di progettazione nel Piano stesso e individuano inoltre la parte del costo dell’opera che non potrà essere oggetto di ribasso nelle offerte delle imprese in fase di gara d’appalto.
Per questi motivi è necessario definire il meglio possibile questi costi: vediamo come.
Piano di sicurezza e coordinamento, come eseguire la stima di costi, spese e oneri?
Premettiamo che, nel susseguirsi di norme, il legislatore non ha dato una definizione chiara e talvolta ci si trova a fare confusione tra costi, spese e oneri.
Nella tabella seguente sono inseriti, con indicati i vari riferimenti normativi, i punti in cui in legislazione si tratta il tema oggetto dell’articolo:
Durante le fasi valutativa e programmatica del processo di redazione del PSC è necessario, anche ai fini della determinazione dei costi, stabilire in accordo con il Committente e con gli altri tecnici incaricati:
– le principali modalità esecutive: per esempio la scelta di usare ponteggi di servizio fissi anziché ponti su ruote o piattaforme elevatrici oppure le principali modalità di accesso di maestranze e materiali;
– la scelta da parte della committenza di scorporare le principali lavorazioni o di affidare le lavorazioni ad unica impresa generale di costruzioni;
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– eventuali richieste particolari del Committente e del Coordinatore: ad esempio la richiesta di sospendere le lavorazioni in orari particolari oppure di eseguire lavoro notturno per ridurre le interferenze, l’utilizzo di un codice di codifica del personale (ad es. safety tutor all’ingresso, caschi con un colore diverso in funzione della mansione, ecc.), altre procedure di sicurezza che prevedano aggravio di costi da parte delle imprese esecutrici (adozione del permesso di lavoro, modalità di svolgimento delle riunioni di coordinamento, ulteriore formazione espressamente richiesta oltre quella minima obbligatoria, ecc.);
– quale debba essere il metodo di stima dei costi della sicurezza (a corpo, a misura, indagine di mercato, ecc.) ed il prezziario di riferimento
Quali sono i costi da considerare?
È necessario capire quali siano i costi a cui fa riferimento il d.lgs. 81/2008. A tal fine, una prima indicazione viene dallo stesso All. XV che al punto 4 riporta:
«4.1.1. Ove è prevista la redazione del PSC ai sensi del Titolo IV, Capo I, del presente decreto, nei costi della sicurezza vanno stimati, per tutta la durata delle lavorazioni previste nel cantiere, i costi:
a) degli apprestamenti previsti nel PSC;
b) delle misure preventive e protettive e dei Dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti;
c) degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di evacuazione fumi;
d) dei mezzi e servizi di protezione collettiva;
e) delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza;
f) degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti;
g) delle misure di coordinamento relative all’uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva.
4.1.2. Per le opere rientranti nel campo di applicazione del d.lgs. n. 163 del 12 aprile 2006 e successive modifiche e per le quali non è prevista la redazione del PSC ai sensi del Titolo IV, Capo I del presente decreto, le amministrazioni appaltanti, nei costi della sicurezza stimano, per tutta la durata delle lavorazioni previste nel cantiere, i costi delle misure preventive e protettive finalizzate alla sicurezza e salute dei lavoratori. […]
4.1.4. I costi della sicurezza così individuati, sono compresi nell’importo totale dei lavori, ed individuano la parte del costo dell’opera da non assoggettare a ribasso nelle offerte delle imprese esecutrici. […]
[…] Le singole voci dei costi della sicurezza vanno calcolate considerando il loro costo di utilizzo per il cantiere interessato che comprende, quando applicabile, la posa in opera ed il successivo smontaggio, l’eventuale manutenzione e l’ammortamento. […]».
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Andando ad analizzare nello specifico le disposizioni contenute nel PSC ci si renderà subito conto però che non tutti i costi ad esse relative sono considerabili costi della sicurezza, poiché una quota parte di essi sono da considerarsi come “costi generali o oneri aziendali” delle imprese esecutrici, come sintetizzato dagli schemi che seguono.
Questa differenza è stata chiarita anche dalla circolare ANCE n. 12 del 6 agosto 2009 che specifica: «Non tutti i costi verranno stimati poiché il coordinatore non analizzerà quelli relativi ai rischi specifici in quanto non evidenziati nel piano di sicurezza e di coordinamento. La conseguenza sarà che la quota parte di costi imputabili alle misure di sicurezza relative ai rischi specifici delle imprese (non presenti, come detto, nel PSC) potrà far parte dell’offerta e, quindi, potrà essere assoggettata a ribasso».
Costi aziendali e contrattuali, quale differenza?
Bisogna quindi definire due grandi tipologie di costi della sicurezza:
– costi di sicurezza aziendali: comprendono i costi ex lege e generali e sono quelli che fanno riferimento alle disposizioni proprie del Piano operativo di sicurezza. Il POS costituisce il Documento di valutazione dei rischi per lo specifico cantiere e dovrà contenere le misure per garantire la sicurezza e l’igiene predisposte dall’impresa nella normale esecuzione della propria attività: sorveglianza sanitaria, informazione e formazione, DPI, ecc.;
– costi di sicurezza contrattuali: sono quelli che fanno riferimento alle disposizioni specifiche del PSC redatto dal Coordinatore. Essendo il PSC parte del contratto d’appalto e d’opera tra Committente e impresa, esso serve al Committente per dare (tramite il CSP) indicazioni specifiche per la sicurezza del cantiere e in particolare per quanto riguarda le interferenze. Va da sé che tali indicazioni debbano avere un riscontro economico per l’adeguamento a quanto richiesto: l’adempimento alle prescrizioni volte alla riduzione di interferenze e alla gestione del cantiere implicano quindi un costo per l’impresa, costo che deve essere a carico del Committente.
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Guida ai Piani di Sicurezza 2.0
La guida è aggiornata con il capitolo “Integrazione ai Piani di Sicurezza – Rischio Covid-19” a cura di Marco Ballardini e Carmine Moretti. L’aggiornamento, completo di oltre 50 moduli editabili e personalizzabili, fornisce strumenti utili e indicazioni da seguire nella gestione dell’emergenza legata alla diffusione dell’infezione da COVID-19 nei cantieri. Si è voluto dare al testo un taglio pratico, sulla base dell’esperienza maturata in questo periodo nella consulenza, con esempi precompilati di documenti specifici, di procedure, di protocolli, di check list, di segnaletica, utilizzabili per gestire il rischio di contagio da COVID-19 in cantiere. Nell’aggiornamento vengono prese in considerazione TUTTE le attività operanti in una impresa edile e/o in un cantiere, suddivisi per comodità di consultazione in 3 gruppi: Artigiani, ditte individuali e lavoratori autonomi che operano in cantiere, senza lavoratori; Imprese edili che operano in cantiere, con lavoratori dipendenti o soci lavoratori dipendenti o soci lavoratori; Adempimenti del Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione ed Esecuzione Questa nuova Guida ai Piani di Sicurezza 2.0, giunta alla seconda edizione, si rinnova e si aggiorna allo stato dell’arte tecnico e normativo per offrire un vero e proprio percorso guidato per la redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), del Fascicolo Tecnico (FT), del Piano Operativo di Sicurezza (POS) e del Piano Sostitutivo di Sicurezza (PSS), accompagnando il lettore passo per passo nella redazione, nell’organizzazione e nella gestione della documentazione. Le schede delle lavorazioni e la modulistica, scaricabili dal cloud, sono editabili e personalizzabili secondo le specifiche esigenze e sono state aggiornate mantenendo l’impostazione grafica innovativa della precedente edizione, con l’aggiunta di alcune funzionalità per facilitare il lavoro. È stata mantenuta e arricchita anche la segnaletica relativa ai DPI necessari per il corretto svolgimento delle lavorazioni. In linea con le richieste esplicitate negli anni dagli organi di controllo, questa guida offre uno strumento operativo chiaro, comprensibile e preciso, ulteriormente migliorato e affinato dall’esperienza maturata dagli Autori nel corso di una pluriennale pratica professionale sui cantieri come responsabili e coordinatori della sicurezza. Questa nuova edizione approfondisce ed estende la trattazione con ulteriori schede macchine, gruppi omogenei e schede di lavorazione, come per esempio:• bonifica di ordigni bellici;• incidenti stradali e sicurezza dei luoghi;• scavi archeologici;• allestimento segnaletica stradale;• aggiornamento scheda bonifica amianto. Inoltre, i contenuti delle schede macchine, dei gruppi omogenei e delle schede di lavorazione già presenti nella precedente edizione sono stati integrati con i rischi da esposizione a Campi Elettromagnetici (CEM) e da Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA). Rivestono particolare importanza, inoltre, le indicazioni riguardanti la gestione dei documenti durante le fasi del cantiere, specialmente per quanto concerne le modalità di aggiornamento. Sono presenti chiare istruzioni per esercitare correttamente il coordinamento e il controllo di cantiere, mediante verbali, moduli e aggiornamenti: non solo delle interferenze e delle lavorazioni, ma anche delle imprese e dei lavoratori autonomi, sia dal punto di vista dell’impresa affidataria e/o esecutrice che del coordinatore. Un’altra novità di questa guida è rappresentata dall’inserimento di una sezione dedicata alla modellazione e al BIM (Building Information Modeling) nella gestione della sicurezza in cantiere. Luca LenziIngegnere della sicurezza, è docente e coordinatore presso l’Istituto Professionale Lavoratori Edili della Provincia di Bologna e docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna nonché titolare dello studio di ingegneria omonimo. In ambito cantieristico vanta un’esperienza ventennale nel Coordinamento sia in Progettazione che in Esecuzione e segue come consulente o RSPP importanti imprese operanti in ambito edile e del restauro.Carmine MorettiIngegnere ambientale, è consulente aziendale e titolare dello studio TMA Srl di Bologna. Si occupa dal 2003 di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e ambiente. È consulente per aziende con sedi dislocate in varie regioni del territorio nazionale. Negli ultimi anni ha realizzato e curato diverse pubblicazioni in materia di sicurezza sul lavoro.Francesco LoroIngegnere edile, è docente di progettazione, costruzioni, impianti e disegno tecnico presso istituti tecnici e professionali. Da sempre appassionato di modellazione dell’architettura, si occupa da anni di sicurezza aziendale e organizzazione del cantiere fornendo consulenza e collaborando con aziende e professionisti nell’ambito della progettazione e del cantiere.
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