Piani comunali del verde: da ISPRA un quaderno per integrare la natura nel paesaggio urbano

Il documento ISPRA sui Piani comunali del verde analizza contenuti e benefici della pianificazione ecologica urbana, offrendo linee guida a Comuni, professionisti e cittadini per migliorare la qualità della vita e contrastare le sfide ambientali nelle aree urbane italiane

ISPRA ha recentemente pubblicato un documento intitolato “I Piani comunali del verde: strumenti per riportare la natura nella nostra vita?”, realizzato dalla Sezione Aree Urbane, con l’obiettivo di riflettere sull’importanza di un efficace strumento di pianificazione ecologica urbana ancora poco diffuso in Italia: il Piano comunale del verde.

La pubblicazione si propone di analizzare i contenuti, le strategie e il potenziale trasformativo di questo strumento, contribuendo a costruire città più sane, inclusive e resilienti.

Vediamo nel dettaglio quali sono gli aspetti principali analizzati nel quaderno ISPRA, consultabile a questo link.

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FORMATO CARTACEO

Piano e Progetto di Area Verde

Il volume, giunto alla V edizione, è un manuale di pianificazione e di progettazione delle aree verdi, intese nel loro significato più completo e in una visione unitaria che spazia dalle aree naturali al verde agricolo, dal verde urbano alle aree di frangia metropolitana, al verde con funzione di recupero ambientale.Il processo di pianificazione viene strettamente legato a quello di progettazione: quando si realizza un intervento occorre, infatti, rispondere prima alle domande “che cosa”, “dove” e “perché” (pianificazione) e successivamente decidere “come” (progettazione); e ciò vale sia per la realizzazione di un giardino privato, sia per la creazione di un parco pubblico, sia per il recupero ambientale di un’area.Chiariti gli elementi di base e forniti i metodi di valutazione per la pianificazione, il volume propone un percorso progettuale, integrato da proposte, esempi e tabelle utili alla progettazione. Un capitolo viene interamente dedicato ai principi di composizione degli spazi aperti. Data l’importanza della tecnologia GIS e CAD nella prassi progettuale, ne viene fornita un’illustrazione ed una sintesi.Viene proposto uno schema di “Regolamento tipo per le aree verdi in ambito comunale”, di sicura utilità sia per il tecnico pubblico sia per il progettista incaricato.Questa nuova edizione, aggiornata nei contenuti, è stata ulteriormente arricchita con il tema dell’urbanistica verde dove si analizzano i temi dell’urbanistica (densità edilizie, standard, unità urbanistiche elementari, azzonamenti, modelli insediativi, viabilità, altezza degli edifici, spine verdi), valutandoli in tale ottica e fornendo indicazioni operative al riguardo. Inoltre sono state inserite le linee guida per la progettazione e una serie di raccomandazioni operative per alcune tipologie significative di spazi aperti, quali le università, gli ospedali e gli spazi per la produzione.Completano la nuova edizione ulteriori aggiornamenti sulle greenways e sui percorsi verdi urbani, il tutto facilmente reperibile tramite un essenziale indice analitico degli argomenti.Alessandro ToccoliniIngegnere e architetto, già professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali della Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università degli Studi di Milano. È, altresì, presidente dell’Associazione Italiana Greenways, socio ordinario dell’Accademia dei Georgofili, dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria, dell’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio.

Alessandro Toccolini | Maggioli Editore 2024

Indice

Il contesto normativo e le finalità della pubblicazione

La riflessione parte dal quadro normativo di riferimento, che include la Legge n. 10/2013 per lo sviluppo del verde urbano, le Linee guida ministeriali del 2017 e la Strategia nazionale del verde urbano del 2018. Sebbene solo 11 capoluoghi di provincia italiani abbiano adottato un Piano comunale del verde al 2022, ISPRA sottolinea l’urgenza di accelerare il processo di diffusione di questi strumenti, rispondendo agli obiettivi fissati dalle strategie europee e nazionali per la biodiversità e la sostenibilità.

L’intento del documento è duplice: da un lato, sensibilizzare cittadini e amministratori sull’importanza del verde urbano; dall’altro, offrire un’analisi delle migliori pratiche in Italia, valutando l’impatto delle politiche adottate da dieci comuni italiani.

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I Comuni analizzati e l’approccio metodologico

Il rapporto ISPRA si focalizza sull’esperienza di dieci comuni italiani che hanno recentemente adottato un Piano comunale del verde: Torino, Vercelli, Bolzano, Padova, Rovigo, Parma, Bologna, Forlì, Livorno e Avellino. Per ogni comune, sono stati esaminati i contenuti del Piano e condotte interviste con i responsabili tecnici.

L’analisi ha preso in considerazione cinque ambiti principali:

  • caratterizzazione ambientale e paesaggistica del territorio;
  • valutazione della domanda di servizi ecosistemici;
  • strategie di intervento, come la creazione di nuove aree verdi;
  • monitoraggio e valutazione degli obiettivi;
  • coinvolgimento della comunità locale.

ISPRA ha identificato diversi limiti, tra cui la frammentazione delle politiche locali e la mancanza di risorse tecniche nei comuni più piccoli. Tuttavia, emergono segnali positivi, come l’incremento di iniziative di rigenerazione urbana e la crescente sensibilità politica verso il verde.

Esempi dei Piani del verde dei dieci Comuni campione

Il documento illustra casi virtuosi che raccontano di una nuova visione di città.

Come il Masterplan del Comune di Vercelli, che prevede la creazione di un sistema di assi verdi e percorsi ciclopedonali per riconnettere il centro urbano al territorio agricolo. Un altro esempio significativo è rappresentato dal Piano del verde di Bologna, integrato nella pianificazione urbanistica generale della città e orientato a ridurre il consumo di suolo e a incrementare la biodiversità urbana.

La pubblicazione ISPRA evidenzia come i Piani comunali del verde possano diventare strumenti fondamentali per la transizione ecologica delle città italiane. Affinché ciò avvenga, è necessario promuovere una maggiore integrazione di questi strumenti nelle politiche urbanistiche e incentivare il coinvolgimento della cittadinanza.

A chi è rivolta la pubblicazione?

Il documento ISPRA è rivolto a più destinatari con l’obiettivo di promuovere l’elaborazione e l’adozione dei Piani comunali del verde in Italia.

I destinatari principali sono gli amministratori locali e i tecnici comunali, in quanto offre spunti operativi e indicazioni per integrare il verde nelle politiche urbane. Il quaderno ISPRA è di interesse anche per professionisti del settore come agronomi, architetti paesaggisti e urbanisti, ai quali fornisce linee guida dettagliate per redigere Piani coerenti con le normative nazionali ed europee.

Anche i policy maker nazionali e regionali sono tra i destinatari principali, poiché il documento vuole sensibilizzare i decisori politici sull’importanza strategica del verde urbano nel miglioramento della qualità della vita e nella sostenibilità territoriale. Un ulteriore obiettivo è coinvolgere i cittadini e le associazioni, accrescendone la consapevolezza sul ruolo cruciale del verde pubblico e promuovendone la partecipazione attiva alla gestione degli spazi verdi.

Infine, ISPRA si rivolge a enti di ricerca e università, stimolando nuovi studi interdisciplinari e rafforzando il legame tra scienza e pianificazione. Il documento rappresenta, dunque, uno strumento utile per tutti gli attori coinvolti nella transizione ecologica delle città.

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FORMATO CARTACEO

Governo del territorio e strumenti di piano

PER GOVERNARE IL TERRITORIO L’URBANISTICA IMPIEGA UN LINGUAGGIO VIVO, IN CONTINUA EVOLUZIONE, integrando saperi dell’architettura, delle scienze giuridiche, economiche, agronomiche, sociali, storiche, ambientali, geografiche e amministrative. Quando un urbanista si esprime dicendo che: “…il PSC, il POC e i PAC rispondono alla 5, valorizzando la concertazione in attuazione del principio di sussidiarietà” e un collega gli risponde riferendosi alle “NA del PDR del PGT per l’ADR nell’ambito del TUC”, impiegano un corpus linguistico che si declina in sigle, locuzioni e numeri di legge e che non lascia spazio all’interpretazione discrezionale. Una terminologia a tre dimensioni che conforma i luoghi e la vita delle comunità, innescando processi sul territorio che si sviluppano nel tempo. Per orientarsi in questo labirinto lessicale, il volume affronta gli aspetti concettuali, teorici e applicativi della pianificazione urbanistica ordinaria alla luce delle più recenti innovazioni legislative e procedurali e offre una raccolta ragionata degli aspetti tecnici, gestionali, normativi e istruttori della pratica di governo del territorio, alle diverse scale del piano. Trasponendo la vastità della materia pianificatoria in un testo d’immediata consultazione, con oltre 650 voci, 165 disposti normativi e indici analitici che permettono di individuare facilmente gli elementi d’interesse, l’opera rappresenta uno strumento fondamentale per accompagnare urbanisti, progettisti, giuristi, amministratori, docenti e studenti nella pratica quotidiana.Stella Agostini architetto e dottore di ricerca in Ingegneria Agraria, è professore associato di Tecnica e Pianificazione Urbanistica all’Università degli Studi di Milano, dove insegna presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie. Consulente di numerosi enti, lavora su metodi e strumenti per la pianificazione sostenibile dei territori alle diverse scale, con specifica attenzione agli aspetti agroecologici ambientali e alla valorizzazione del patrimonio rurale. Con Maggioli ha pubblicato: Ambiente Territorio Città. Quando le risorse diventano emergenze (2022), Urbanistica periagricola. Pratiche di rigenerazione territoriale (2018), Architettura rurale nel paesaggio (2017), Progettare in area agricola (2011), Guida alla pianificazione territoriale sostenibile. Strumenti e tecniche di agroecologia (2010), Beni culturali, agricoltura e territorio (2009) e Recupero e riuso degli edifici rurali (2008).

Stella Agostini | 2024

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