IMU 2026: cosa cambia per immobili inagibili, imprese e impianti rinnovabili con il nuovo Prospetto aliquote

Approvato il nuovo prospetto delle aliquote IMU: agevolazioni per immobili inagibili anche per motivi edilizi, nuove categorie per imprese ed enti, aliquote differenziate per potenza degli impianti rinnovabili e sconti anche sui comodati gratuiti a soggetti estranei alla famiglia.

Lisa De Simone 17/11/25
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Sconto sull’IMU per gli immobili inutilizzabili non solo per terremoti e alluvioni ma anche per problematiche edilizie. Agevolazioni per le imprese e per gli immobili in uso gratuito anche a soggetti estranei alla famiglia. Aliquote agevolate per gli impianti FER.

Queste le novità per il prossimo anno sulla base del decreto del Ministero dell’Economia del 6 novembre 2025 che modifica il Prospetto ministeriale del 2023, introducendo nuove condizioni che i Comuni possono utilizzare per modulare l’imposta (>> il nuovo prospetto è scaricabile a fine articolo).

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Prospetto e regole

Dal 2025 i Comuni possono differenziare le aliquote IMU sulla base di un massimo di 128 casistiche. Le possibilità di variazione hanno portato ad una drastica riduzione rispetto alle circa 250.000 combinazioni registrate in passato, ma i maggiori margini di manovra sono stati richiesi proprio dagli enti locali, che ritenevano troppo stretta la griglia in vigore.

Con il Prospetto gli immobili restano suddivisi in sei categorie principali: abitazione principale di lusso, fabbricati rurali strumentali, immobili del gruppo catastale D (capannoni e opifici), terreni agricoli, aree fabbricabili e altri fabbricati. Per le abitazioni di lusso (categorie A1, A8 e A9) e i fabbricati rurali strumentali non è consentita alcuna differenziazione di aliquota rispetto a quanto previsto dalla legge. Per tutte le altre tipologie i Comuni possono introdurre variazioni in base ai criteri indicati nel Prospetto.

Immobili inagibili, IMU ridotta non solo per terremoti e alluvioni

Per prima cosa dunque il DM 6 novembre estende le possibilità di ridurre l’aliquota per i fabbricati inagibili. All’ipotesi di inagibilità a seguito di calamità naturali (riduzione dell’imposta al 50% già prevista per legge) si aggiungono i casi diversi, per cui il Comune può rimodulare l’imposta per tutte le altre cause di tipo edilizio che comportano l’inagibilità.

Rientrano in questa categoria i fabbricati inagibili per crollo strutturale dovuto a cedimenti del terreno o a difetti costruttivi, gli immobili danneggiati da incendi, i fabbricati dichiarati inagibili per gravi problemi di staticità o per condizioni igienico-sanitarie pericolose, le strutture che hanno subito danni da esplosioni o da eventi atmosferici non qualificabili come calamità naturali. La possibilità vale per tutte le categorie, compresi i fabbricati produttivi. I professionisti tecnici saranno chiamati ad attestare l’inagibilità in questione.

Requisiti del soggetto passivo, nuove categorie per imprese ed enti

Per quel che riguarda gli enti e le imprese, poi, il nuovo Prospetto amplia i requisiti del soggetto passivo che i comuni possono utilizzare per differenziare le aliquote. Alle condizioni già previste (possesso da parte di ONLUS o enti del terzo settore, invalidità civile, disabilità riconosciuta ex legge 104/1992) si aggiungono tre nuove categorie: immobili posseduti da enti non commerciali, immobili posseduti da società o altri soggetti con personalità giuridica, immobili posseduti da società o altri soggetti senza personalità giuridica.

Queste condizioni compaiono in numerose sezioni del prospetto: abitazioni locate o in comodato, abitazioni a disposizione, abitazioni utilizzate direttamente, strutture turistico-ricettive, immobili delle categorie A10-B-C, fabbricati del gruppo D. I comuni possono quindi modulare le aliquote tenendo conto della natura giuridica del proprietario. Il decreto sostituisce inoltre il termine “proprietà” con “possesso”, e “possessore” con “soggetto passivo”, allineando la terminologia del prospetto a quella dell’articolo 1, comma 743, della legge 160/2019, che individua come soggetti passivi IMU anche i titolari di diritti reali di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o superficie.

Impianti di produzione energetica, aliquote differenziate su tre fasce di potenza

Di rilievo anche l’intervento per gli impianti di produzione di energia rinnovabile. Il Prospetto, infatti, amplia le opzioni di differenziazione rispetto al testo precedente che prevedeva solo la possibilità di distinguere gli impianti “superiori a” una certa potenza in kW.  Ora invece sono previste tre varianti: impianti fino a una certa soglia, impianti superiori a una soglia, oppure intervalli di potenza (da x kW a y kW).  

I comuni possono utilizzare questo parametro per modulare la tassazione in base alla dimensione degli impianti presenti sul territorio, ad esempio applicando aliquote agevolate per impianti fino a 20 kW e aliquote ordinarie per potenze superiori, oppure creando fasce intermedie.

Comodato gratuito, agevolazioni anche fuori dalla famiglia

Infine per i comodati gratuiti il Prospetto introduce una distinzione che prima non esisteva. Oltre alla riduzione del 50% prevista a specifiche condizioni per le case in uso a figli e genitori, ora il Comune può differenziare le aliquote non solo in riferimento ai gradi di parentela ma anche per tutti gli altri casi.

Agevolazioni possibili, quindi, anche quando si tratta di immobili dati in uso gratuito a soggetti senza vincoli di parentela, e quindi, ad esempio, anche a soggetti diversi dalle persone fisiche.

La tempistica per le nuove aliquote

Le novità si vedranno dal prossimo anno. I Comuni, infatti, devono trasmettere il Prospetto delle aliquote IMU per il 2026 entro il 14 ottobre 2026 attraverso l’applicazione informatica disponibile nel Portale del Federalismo Fiscale. Il prospetto diventa efficace se pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre 2026.

Chi non approva e pubblica il prospetto nei termini previsti vedrà applicate le aliquote vigenti nell’anno precedente. Per i Comuni che nel 2025 non hanno deliberato secondo le nuove modalità continueranno ad applicarsi le aliquote base previste dalla legge (0,86 per mille per gli immobili diversi dall’abitazione principale) fino all’approvazione di un primo Prospetto conforme.

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Lisa De Simone

Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassaz…Continua a leggere

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