In previsione dell’elezione del nuovo Consiglio d’indirizzo GBC, abbiamo intervistato Gianpaolo Perini di Tecnoprogetti e Claudio Pozza della PozzaMatteo&C., candidati consiglieri.
I motivi della candidatura
Nell’ottica di comporre un Consiglio di competenze, è importante fare affidamento su profili di contenuto. È importante mettere in evidenza i percorsi di tutti i candidati, per conoscere più da vicino i campi tecnici in cui si muovono e in cui potranno muoversi. Quale percorso l’ha condotta alla candidatura per GBC?
GP. L’esperienza maturata in AiCARR, anche nella gestione delle risorse umane di riferimento sul territorio, mi ha fatto capire l’importanza dei contributi che possono dare i Chapter nella diffusione della cultura LEED a tutti i livelli; la crescita di una comunità deve partire dal basso. Sono i Chapter che raccolgono le delusioni e le problematiche che si hanno sul territorio; il Consiglio di Indirizzo deve sviluppare una politica strategica per dare risposte concrete.
Il progressivo allontanarsi di tante Ditte aderenti al GBC deve fare riflettere, dobbiamo capirne le motivazioni e le loro aspettative mancate. Un’Associazione libera e volontaria come il GBC è sostenuta dalle imprese che producono prodotti di eccellenza nel mondo delle costruzioni, quindi GBC deve fare da traino al progressivo trasformarsi del modo di costruire per aprire nuovi mercati.
CP. Il mio percorso è quello di un imprenditore edile tradizionale che ha trasformato la propria azienda secondo criteri di sostenibilità, e attraverso i ruoli ricoperti in Ance Veneto e Chapter GBC Veneto può diffondere tra gli operatori del settore questa visione.
Le sfide Green
Oggi è fondamentale utilizzare tecnologie di costruzione che garantiscano efficienza energetica e consumi ridotti. Come interpreta la sua azienda le sfide green dell’edilizia?
GP. Con un’esperienza di oltre 30 cantieri LEED fornendo consulenza di Commissioning posso dire che l’efficienza e i consumi ridotti sono senz’altro importanti ma non sono i soli aspetti del mondo LEED; green vuol dire anche creare spazi vivibili, a misura d’uomo, confortevoli, a contatto con la natura, con l’utilizzo di materiali naturali non nocivi per l’uomo. Ecco perché se diffondiamo questa cultura a tutti i livelli, anche nel mondo accademico e governativo promoveremmo nuove tecnologie e nuovi mercati per i nostri sostenitori.
Le strategie energetiche per risolvere le problematiche relative all’inquinamento e ai mutamenti climatici non sono il core business di GBC che invece deve diventare il braccio operativo per diffondere tecnologie e prodotti innovativi che trasformino il mercato dell’edilizia.
CP. La mia azienda ha affrontato in modo deciso già dal 2013 le sfide “green”, adottando il protocollo GBC Home su tutte le nuove abitazioni e diffondendo questa cultura costruttiva: che non riguarda solo un egoistico efficientamento dei consumi per l’edificio, ma l’intero contesto abitativo.
Cosa dovrà fare GBC
Da anni si parla di edilizia sostenibile. Dal 2008, GCB Italia diffonde la cultura del costruire consapevole. Nel corso degli anni, integrando in una proposta organica realtà imprenditoriali nazionali e locali, è stato fatto tanto. Quali sono, secondo lei, le attività che il Consiglio deve intraprendere in futuro?
GP. L’esperienza mi ha fatto notare che esiste un forte gap tra chi opera con le grandi SGR e chi si occupa di piccoli Appalti, quando per entrambi l’obiettivo è una certificazione LEED.
Il Consiglio dovrebbe sviluppare politiche che consentano la crescita culturale di tutti gli operatori del settore, sia del mondo professionale che del mondo delle costruzioni, per ottenere un’uniformità di procedure costruttive; attualmente il LEED è considerato appartenente ad un èlite mentre deve diventare una best practice per tutti.
Il protocollo LEED è un protocollo dinamico che evolve e si aggiorna, creando nuovi crediti all’interno delle varie aree tematiche che lo compongono, stimolando mercati innovativi e prodotti sostenibili.
CP. Bisogna lavorare per la diffusione del concetto di sostenibilità a livello locale e nazionale, formando una squadra coesa e con un obiettivo comune: diffondere e professare a tutti i livelli il concetto di sostenibilità ma soprattutto convincere coi fatti gli operatori e il mercato che l’edilizia sostenibile lo è anche concretamente ed economicamente!
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