In previsione dell’elezione del nuovo Consiglio d’indirizzo GBC, abbiamo intervistato Manuela Ojan di Italcementi, candidata consigliere.
I motivi della candidatura
Nell’ottica di comporre un Consiglio di competenze, è importante fare affidamento su profili di contenuto. È importante mettere in evidenza i percorsi di tutti i candidati, per conoscere più da vicino i campi tecnici in cui si muovono e in cui potranno muoversi. Quale percorso l’ha condotta alla candidatura per GBC?
MO. La mia azienda, Italcementi, del gruppo Heidelbergcement, è socio fondatore di GBC. Personalmente sono stata consigliere del Chapter Lombardia, e attualmente sono membro del Consiglio Esecutivo di GBC, responsabile di prodotti e certificazione. Orientato da un interesse e motivazione personale, il mio percorso professionale si è svolto nell’ambito di tematiche ambientali, in particolare cambiamenti climatici ed economia circolare; negli ultimi anni si è specializzato nell’applicazione al settore dei materiali da costruzione e dell’edilizia sostenibile. Le mie competenze in merito, nell’ambito Europeo ed internazionale, costituiscono un elemento di arricchimento per l’associazione.
Le sfide Green
Oggi è fondamentale utilizzare tecnologie di costruzione che garantiscano efficienza energetica e consumi ridotti. Come interpreta la sua azienda le sfide green dell’edilizia?
MO. Il 50% del budget di ricerca e sviluppo del gruppo Heidelbergcement e’ investito nella sostenibilità di prodotto e in soluzioni per la mitigazione dei cambiamenti climatici. I materiali, in un approccio ciclo di vita, sono l’elemento chiave per l’edilizia sostenibile, sia a scala di edificio che urbana. La ricerca nel settore sviluppa materiali con prestazioni innovative che rispondono, ed anticipano, l’evoluzione dei fabbisogni di mercato: materiali fotocatalitici, fonoassorbenti, drenanti, a elevato isolamento termico, ma anche ad elevato contenuto di riciclato o capaci di assorbire la CO2. Il calcestruzzo gioca un ruolo vincente nell’ambito della durabilità e resilienza del costruito.
Con l’obiettivo di essere protagonisti e leader della trasformazione del mercato dell’edilizia, a livello globale e locale, siamo membri di 12 GBC, tra cui i paesi europei, il nord-America, il sud-est asiatico. In questa prospettiva il gruppo favorisce uno scambio di esperienze e best practice tra i paesi; GBC Italia, anche grazie alla nuova presenza come Established nell’ambito WBCSD, e’ un referente importante e prioritario.
Cosa dovrà fare GBC
Da anni si parla di edilizia sostenibile. Dal 2008, GCB Italia diffonde la cultura del costruire consapevole. Nel corso degli anni, integrando in una proposta organica realtà imprenditoriali nazionali e locali, è stato fatto tanto. Quali sono, secondo lei, le attività che il Consiglio deve intraprendere in futuro?
MO. Il Consiglio ha davanti ha se una grande sfida: a fronte di una maggiore sensibilizzazione del mercato dell’edilizia, grazie alla spinta della riqualificazione energetica e alle prime sperimentazioni dei concetti di smart city, deve proporsi e affermarsi quale il referente primario nel settore a livello nazionale. L’obiettivo è che tale ruolo sia riconosciuto sia della pubblica amministrazione che dall’intera filiera, che i suoi soci rappresentano. A tale scopo le attività di divulgazione e formazione hanno un ruolo primario, inclusa la partecipazione attiva e condivisa alle consultazioni pubbliche in merito agli aggiornamenti normativi e agli strumenti di incentivazione. Il consiglio dovrebbe interloquire regolarmente con i Chapter, che svolgono un ruolo fondamentale a livello di territori e ne raccolgono le istanze.
Altrettanto importante che il CDI assicuri un ruolo attivo di GBC nell’ambito del WGBC, per consentire un confronto e uno scambio di esperienze, possibile soprattutto attraverso la partecipazione ai progetti europei condivisi tra più paesi. Rimane inoltre fondamentale che il CDI dia chiare indicazioni su come mantenere e beneficiare dell’accordo commerciale con USGBC sul sistema LEED per il mercato italiano. Le valutazioni strategiche in capo al Consiglio dovranno, in un’ottica dinamica e aperta, stabilire quali sistemi di certificazione saranno piu’ adatti per rispondere alle esigenze del mercato, in particolare con l’intento di evitare la frammentazione e anzi di ricondurre nell’ambito GBC anche altri sistemi nazionali, prevalentemente focalizzati agli aspetti energetici.
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