Sono oltre 13mila gli edifici scolastici a rischio crollo che il Ministero dell’Istruzione si appresta a riqualificare, allineandosi così alla decisione del Consiglio di Stato. La Corte di Palazzo Spada era stata interpellata dalla Codacons che ha promosso una class action contro le classi sovraffollate.
Il piano sarà di durata decennale ma al momento sono previsti fondi solo per il primo anno pari a circa 188 milioni di euro.
È inoltre di questi giorni l’accordo firmato dal Governo e dalle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia che stanzia quasi un miliardo di euro di fondi europei per le scuole del Sud. Vengono messi a disposizione 974 milioni di euro per le scuole di Sicilia (359,1 mln), Campania (350 mln), Puglia (162,4 mln) e Calabria (102,8 milioni). È previsto il miglioramento delle strutture, delle attrezzature, delle reti e delle tecnologie atte a fornire alle scuole gli strumenti per divenire luoghi dove i saperi possono costruirsi in spazi collaborativi, flessibili e dinamici.
Il ministro Profumo ha ribadito che la sicurezza è la priorità per le scuole è ha spiegato che l’obiettivo è riqualificare 1.620 edifici scolastici, il 54% di quelli inseriti nella lista nera. Profumo ha annunciato che a breve sul sito del ministero sarà pubblicata la tanto attesa Anagrafe dell’edilizia scolastica e successivamente gli interventi di messa in sicurezza delle scuole saranno estesi al resto dell’Italia.
“Finalmente si torna a parlare di investimenti per la scuola, e tra le tante necessità si individua la riqualificazione edilizia quale obiettivo decisivo per la sicurezza e per la qualità della vita scolastica”.
Legambiente accoglie con soddisfazione l’annuncio del ministro Profumo di investire nella sicurezza e ribadisce la necessità di riqualificare il nostro patrimonio immobiliare scolastico che secondo il XII rapporto di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi, Ecosistema Scuola, risulta in gran parte vecchio, con oltre il 60% degli edifici risalenti a prima del 1974, inadeguato (il 36,5% degli edifici necessita di manutenzione urgente) e insicuro (solo il 10% è costruito con criteri antisismici e il 54% possiede il certificato di agibilità).
“Speriamo che le parole di Profumo possano tradursi presto in fatti concreti – ha dichiarato Vanessa Pallucchi, responsabile Scuola e formazione di Legambiente – e che finalmente insieme ai nuovi obiettivi di investimento possa finalmente veder luce l’Anagrafe scolastica, che potrà costituire la base per capire il reale stato del nostro patrimonio edilizio scolastico, stabilire i bisogni prioritari a cui destinare gli investimenti nel tempo e riaprire un rapporto costruttivo fra Stato ed enti locali”.
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