Le detrazioni fiscali sugli interventi in edilizia, restano al centro dell’attenzione, dopo il “salvataggio” dai tagli della legge di stabilità 2013, le aziende del settore cercano di salvaguardare i bonus fiscali per cercare di risollevare il settore dalla crisi economica.
Ieri nel corso del convegno “Gli incentivi al rilancio dell’industria delle costruzioni: ristrutturazioni, riqualificazione energetica, quinto conto energia, rinnovabili non fotovoltaiche” organizzato da FederlegnoArredo, PVC Forum Italia e Uncsaal presso lo Smart Village di MADE expo, è stato presentato il “Manifesto per il 55%”.
Il Manifesto, che sarà inviato al Presidente del Consiglio Sen. Mario Monti, al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini e ai Senatori e Deputati del Parlamento, chiede la proroga al 31 dicembre 2020 delle detrazioni del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, salvaguardando, in questo modo, un provvedimento legislativo in grado di fornire risposte concrete in termini di riduzione delle emissioni nocive ed al contempo valorizzare i prodotti da costruzione ad alta innovazione tecnologica e ad alte prestazioni energetiche.
Il Manifesto chiede anche l’introduzione della possibilità di modulazione degli anni di detrazione, consentendo al contribuente di scegliere fra 5 e 10 annualità sia per le ristrutturazioni sia per gli interventi di riqualificazione energetica e l’estensione degli incentivi anche ai beni immobili non strumentali, garantendo, in questo modo, l’accesso alla riqualificazione energetica di una parte rilevante del patrimonio immobiliare italiano
Il Manifesto per il 55% è già stato sottoscritto da tre autorevoli parlamentari: l’On. Ermete Realacci, che ha dichiarato “La stabilizzazione del 55%, così come la sua estensione ai beni immobili non strumentali e agli interventi di consolidamento antisismico, sono temi che mi stanno a cuore e per cui mi sono impegnato in Parlamento in questi anni. Superfluo forse ricordare la bontà e la necessità della misura che ha concorso a riqualificare il patrimonio edilizio nazionale, sostenere il lavoro delle PMI, risparmiare energia, abbattere le emissioni inquinanti ed anche ad abbassare la bolletta delle famiglie italiane”, l’On. Stefano Saglia che ha focalizzato l’attenzione sulla convenienza del 55% che “A fronte di un minor gettito fiscale compreso tra 7 e 8,3 miliardi di euro (da distribuire nel periodo 2008-15), sono stimate maggiori entrate per circa 6 miliardi di euro, senza parlare dei risultati raggiunti in termini di risparmio energetico (circa 7.000 GWh/anno) e di qualità ambientale..” e il Sen. Francesco Ferrante che ha rimarcato come “la mancata stabilizzazione del 55% e la confusione con un bonus generico al 50% siano gravi errori. Viene infatti meno la portata innovativa di una misura che ha messo in moto un volano di affari superiore ai 3 miliardi di euro e ha permesso di ripagare lo sgravio fiscale previsto, attraverso l’emersione del sommerso e l’attivazione di una nuova economia.”.
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