Agevolazione fiscale con detrazione 36% per la sistemazione a verde di aree private, per le spese da 2.000 a 30.000 euro. Nel caso di condomini, da 5.000 e 50.000 euro. I limiti sono dovuti alla necessità di evitare che si tratti di interventi occasionali, come l’acquisto di piantine e fiori da ornamento. Il ddl, presentato a luglio in Senato, è stato assegnato in commissione Finanze.
Il verde privato non è tanto, o meglio non solo, un elemento che porta un miglioramento estetico, ma soprattutto è un fattore di miglioramento della qualità della vita e di sviluppo del territorio, sia perché diminuisce l’impatto ambientale degli edifici sia perché inserisce l’elemento “green” in contesti solitamente “grey”.
In breve, le misure incentivanti sono volte complessivamente a combattere il degrado urbano e la deturpazione del paesaggio, attraverso una concreta valorizzazione delle opere di «sistemazione a verde» di aree private da parte dei comuni cittadini.
L’agevolazione fiscale è per ora un disegno di legge, le È “Misure di agevolazione fiscale per interventi di «sistemazione a verde» di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata”, presentato in Senato su iniziativa dei senatori Susta, Di Biagio, Dalla Zuanna, Laniece, Puppato e Gianluca Rossi.
La copertura finanziaria agli oneri è valutata in 200 milioni di euro all’anno (articolo 3 del ddl). Il Ministro dell’economia e delle finanze dovrebbe provvedere al monitoraggio degli oneri per apportare le opportune variazioni finanziarie necessarie a coprire eventuali costi maggiori.
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Detrazione 36% sistemazione a verde: per i privati
L’articolo 1, intervenendo direttamente sul testo unico delle imposte sui redditi (decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917) attraverso un articolo aggiuntivo (il 16-ter), disciplina la concessione – a regime – di agevolazioni fiscali per interventi di implementazione e riqualificazione di aree verdi private, analogamente a quanto già previsto per la realizzazione di opere di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici (articolo 16-bis).
È prevista una detraibilità pari al 36% delle spese sostenute e documentate per interventi di:
– sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti;
– sistemazione a verde di aree di unità immobiliari;
– sistemazione a verde di aree di pertinenze o recinzioni;
– realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili, finalizzati all’assorbimento delle polveri sottili, alla mitigazione dell’inquinamento acustico e alla riduzione delle escursioni termiche;
– costi di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione delle predette opere .
La detrazione 36% spetta non solo ai proprietari delle unità immobiliari oggetto degli interventi effettuati ma anche ai soggetti titolari di contratti di locazione sulle stesse, oltre che per le spese sostenute per analoghi interventi su parti esterne condominiali.
Detrazione 36% sistemazione a verde: il ruolo dei comuni
L’articolo 2. Fermo restando che l’agevolazione riguarda interventi di riqualificazione di zone verdi private, si prevede la possibilità per i comuni di deliberare riduzioni tariffarie di tributi locali in favore di coloro che realizzano interventi di sistemazione a verde di aree scoperte di proprietà privata, per contribuire a valorizzare l’intero territorio urbano ed extraurbano, anche attraverso l’implementazione degli spazi verdi. In questo modo si incentiverebbe la partecipazione dei cittadini alla cura e alla valorizzazione paesaggistica di determinate zone del territorio comunale, anche attraverso interventi di recupero e di riqualificazione di aree private abbandonate.
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Il ddl sulla detrazione 36% per sistemazione a verde delle aree private, tra l’altro, sarà presentato a Villa La Malpenga (Biella) il 19 settembre 2015 (sabato) alle ore 10,30 – Teatrino di Villa La Malpenga.
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