Degrado del suolo: stanziato fondo da 160 milioni, firmato il Decreto MASE

Il ministro Pichetto firma il decreto per contrastare il consumo di suolo. Risorse distribuite alle Regioni in base a parametri ambientali e demografici, con procedure semplificate e coinvolgimento degli enti locali per interventi mirati nelle aree urbane e periurbane

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha recentemente firmato un decreto per il contrasto al degrado dei suoli urbani e periurbani. Questo provvedimento stabilisce i criteri di riparto di un Fondo da 160 milioni di euro destinato alla rinaturalizzazione dei suoli degradati o a rischio di degrado.

Ecco una panoramica dettagliata degli obiettivi e delle modalità di intervento previsti.

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Governo del territorio e strumenti di piano

PER GOVERNARE IL TERRITORIO L’URBANISTICA IMPIEGA UN LINGUAGGIO VIVO, IN CONTINUA EVOLUZIONE, integrando saperi dell’architettura, delle scienze giuridiche, economiche, agronomiche, sociali, storiche, ambientali, geografiche e amministrative. Quando un urbanista si esprime dicendo che: “…il PSC, il POC e i PAC rispondono alla 5, valorizzando la concertazione in attuazione del principio di sussidiarietà” e un collega gli risponde riferendosi alle “NA del PDR del PGT per l’ADR nell’ambito del TUC”, impiegano un corpus linguistico che si declina in sigle, locuzioni e numeri di legge e che non lascia spazio all’interpretazione discrezionale. Una terminologia a tre dimensioni che conforma i luoghi e la vita delle comunità, innescando processi sul territorio che si sviluppano nel tempo. Per orientarsi in questo labirinto lessicale, il volume affronta gli aspetti concettuali, teorici e applicativi della pianificazione urbanistica ordinaria alla luce delle più recenti innovazioni legislative e procedurali e offre una raccolta ragionata degli aspetti tecnici, gestionali, normativi e istruttori della pratica di governo del territorio, alle diverse scale del piano. Trasponendo la vastità della materia pianificatoria in un testo d’immediata consultazione, con oltre 650 voci, 165 disposti normativi e indici analitici che permettono di individuare facilmente gli elementi d’interesse, l’opera rappresenta uno strumento fondamentale per accompagnare urbanisti, progettisti, giuristi, amministratori, docenti e studenti nella pratica quotidiana.Stella Agostini architetto e dottore di ricerca in Ingegneria Agraria, è professore associato di Tecnica e Pianificazione Urbanistica all’Università degli Studi di Milano, dove insegna presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie. Consulente di numerosi enti, lavora su metodi e strumenti per la pianificazione sostenibile dei territori alle diverse scale, con specifica attenzione agli aspetti agroecologici ambientali e alla valorizzazione del patrimonio rurale. Con Maggioli ha pubblicato: Ambiente Territorio Città. Quando le risorse diventano emergenze (2022), Urbanistica periagricola. Pratiche di rigenerazione territoriale (2018), Architettura rurale nel paesaggio (2017), Progettare in area agricola (2011), Guida alla pianificazione territoriale sostenibile. Strumenti e tecniche di agroecologia (2010), Beni culturali, agricoltura e territorio (2009) e Recupero e riuso degli edifici rurali (2008).

Stella Agostini | 2024

Indice

Obiettivi del fondo

Il decreto mira a contrastare il consumo di suolo, fenomeno in costante crescita nelle aree urbane e periurbane italiane. Con la firma di questo atto, il Governo si impegna nella programmazione e nel finanziamento di interventi mirati alla rinaturalizzazione dei terreni, preservando così l’ambiente e migliorando la qualità della vita dei cittadini.

Il suolo degradato rappresenta una delle principali minacce ambientali contemporanee, soprattutto nei centri abitati e nelle zone periferiche. La rinaturalizzazione di queste aree è una misura necessaria per contrastare fenomeni come l’erosione, la perdita di biodiversità e l’impermeabilizzazione del suolo.

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Come verranno ripartite le risorse

Per assicurare una distribuzione equa e mirata delle risorse tra Regioni e Province autonome, il decreto stabilisce criteri specifici di riparto. I principali parametri considerati includono:

  • superficie territoriale interessata da problematiche ambientali;
  • popolazione residente;
  • densità di suolo consumato.

Questi criteri permettono di intervenire in modo mirato dove il problema è più pressante, favorendo la tutela e la rigenerazione del suolo nei contesti più vulnerabili.

Modalità di programmazione degli interventi

Il decreto introduce una semplificazione nella programmazione degli interventi.

Le Regioni e le Province autonome stipuleranno accordi di programma con la Direzione competente del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). Questa modalità facilita l’aggiornamento e le eventuali modifiche dei progetti in tempi rapidi, garantendo una maggiore flessibilità ed efficienza operativa.

Coinvolgimento degli enti territoriali

Un aspetto chiave del decreto è il coinvolgimento attivo degli enti territoriali.

La programmazione degli interventi avverrà attraverso una stretta collaborazione tra:

  • enti locali: questi soggetti avranno il compito di avanzare richieste di finanziamento basate sulle necessità specifiche dei propri territori;
  • regioni: saranno responsabili della valutazione preliminare di ammissibilità delle richieste presentate;
  • autorità di bacino distrettuali: effettueranno una seconda fase di istruttoria tecnica, garantendo che gli interventi siano coerenti con la pianificazione idrogeologica e ambientale.

Consigliamo la lettura del volume

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Alessandro Toccolini | Maggioli Editore 2024

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Redazione Tecnica

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