Ddl Jobs Act Autonomi: torna l’equo compenso

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Alla fine del 2016 la Commissione Lavoro della Camera ha ripreso i lavori e relazionato sulle ultime modifiche apportate dal senato al Ddl Job Acts Autonomi. Ora il testo è composto di 22 articoli.

L’articolo 5, sui tempi della PA, era stato inserito dalla XI Commissione del Senato (Jobs Act Autonomi, ok del Senato: pagamenti entro 60 giorni): contiene la delega il Governo ad adottare uno o più decreti attuativi al fine di semplificare l’attività delle amministrazioni pubbliche e ridurne i tempi di produzione, nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:

a) individuazione degli atti delle amministrazioni pubbliche che possono essere rimessi anche alle professioni ordinistiche in relazione al carattere di terzietà di queste;

b) riconoscimento del ruolo sussidiario delle professioni ordinistiche, demandando agli iscritti l’assolvimento di compiti e funzioni finalizzati alla deflazione del contenzioso giudiziario e ad introdurre semplificazioni in materia di certificazione dell’adeguatezza dei fabbricati alle norme di sicurezza ed energetiche, anche attraverso l’istituzione del fascicolo del fabbricato.

Due giorni fa la Corte Costituzionale ha detto no al referendum proposto dalla CGIL sul Jobs Act (non quello per gli autonomi) per ripristinare l’articolo 18.

Leggi tutto Referendum sul Voucher: si farà. Quello sul Jobs Act invece no

Il ritorno dell’equo compenso

Tra i temi più importanti, la Commissione Lavoro della Camera ha riconosciuto che ha chiesto di valutare se vi siano le condizioni per affrontare il tema dell’individuazione di un equo compenso che tenga conto della natura e delle caratteristiche delle prestazioni svolte. Tema a lungo discusso e di fondamentale importanza per ogni lavoratore autonomo: l’abolizione dei minimi tariffari ha distrutto il ruolo sociale del professionista.

Non esistono direttive comunitarie che obbligano gli stati dell’UE ad adottare provvedimenti per l’eliminazione delle tariffe: in Germania sono valide.

“Il provvedimento è certamente sintomo di una rinnovata attenzione riservata dal Governo al mondo delle partite IVA e delle professioni ordinistiche. Tuttavia ci spiace constatare che il testo del Governo non affronti due questioni di centrale rilevanza per i lavoratori autonomi e quindi anche per i liberi professionisti: il riconoscimento dell’equo compenso e l’introduzione di forme di garanzia per il pagamento delle prestazioni” aveva detto Andrea Tomasi, Presidente di Fondazione INARCASSA, all’inizio dell’anno scorso, centrando il problema. Leggi tutto l’articolo Jobs Act Autonomi: le critiche negative dei professionisti tecnici

Regime forfetario dei professionisti tecnici dopo la Legge di Stabilità – II edizione

Questa seconda edizione è aggiornata con i contenuti e l’analisi della circolare dell’Agenzia delle Entrate 4 aprile 2016, n. 10/E (applicazione e disapplicazione del regime forfetario, caratteristiche, agevolazioni per chi inizia una nuova attività, sanzioni). Inoltre è stato aggiunto un capitolo con le istruzioni di compilazione del modello LM di UNICO per la dichiarazione dei redditi per i professionisti in regime dei minimi o in regime forfetario.La guida in formato ebook che si concentra sulle novità del regime forfetario, introdotte dalla Legge di Stabilità 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 208), in particolare riguardo il più elevato livello di compensi o ricavi per utilizzarlo, e l’aliquota per la tassazione separata ridotta al 5% per le nuove attività per i primi cinque anni di apertura della partita Iva. Di particolare rilievo anche la possibilità di optare per il versamento di contributi ridotti per chi esercita attività d’impresa ed è iscritto alla Gestione artigiani e commercianti dell’INPS.La Guida effettua l’identikit del regime forfetario: le regole per l’accesso, la tassazione e l’avvio dell’attività. Passa poi ad analizzare il sistema previdenziale delle singole figure professionali, architetti, ingegneri, geometri, autonomi e professionisti senza Cassa , artigiani e imprese, la compilazione delle fatture e propone una lista completa delle verifiche da fare per valutare la convenienza a passare al nuovo regime quando si ha un’attività già avviata.Completano l’ebook:- i modelli per l’avvio dell’attività e l’iscrizione alle casse previdenziali, – le formule per la corretta compilazione delle fatture- 70 quesiti risolti per chiarire i dubbi più diffusi in materia.Lisa De Simone, Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, seguendo in particolare il settore edilizio dal punto di vista fiscale,e le tematiche condominiali

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Professioni escluse dal Jobs Act Autonomi

Rimane il fatto che Confindustria, nell’audizione di ieri in commissione lavoro alla Camera ha chiesto che il tema delle Professioni venga escluso dall’ambito di applicazione del ddl sul lavoro autonomo: è così specifico, soprattutto nel caso delle regolamentate, che sarebbe opportuno trattarlo nel contesto di una specifica riforma organica.

Ddl Job Acts Autonomi: analisi della Camera

Proseguendo nell’analisi delle richieste della Camera, relativamente al Capo I ci sono alcune importanti osservazioni sul lavoro autonomo. Eccole di seguito.

Art. 3, ritardi nei pagamenti

Estende le disposizioni relative alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali (D.Lgs. n. 31/2002) alle transazioni commerciali tra:
– lavoratori autonomi e imprese,
– lavoratori autonomi e amministrazioni pubbliche,
– tra lavoratori autonomi.

Art. 6, protezione delle professioni ordinistiche

Il decreto delegato dovrebbe consentire agli enti di previdenza di diritto privato prestazioni sociali, finanziate da apposita contribuzione, in particolare per gli  iscritti che hanno subito una riduzione significativa del reddito professionale per ragioni non dipendenti dalla loro volontà o colpiti da gravi patologie.

Art. 7, deducibilità delle spese di trasferta

Stabilisce, a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2016, la totale deducibilità delle spese relative a prestazioni alberghiere e di somministrazione di alimenti e bevande sostenute dal lavoratore autonomo per l’esecuzione di un incarico e addebitate analiticamente al committente.

Nel DECRETO FISCALE: tra le spese deducibili dal reddito di lavoro autonomo, vengono incluse quelle relative alle prestazioni di viaggio e di trasporto.

Leggi Decreto Fiscale in Gazzetta, è già in vigore: tutte le novità in edilizia

Art. 8, deducibilità delle spese di formazione

Consente la deduzione al 50% delle spese di partecipazione a “convegni, congressi e simili o a corsi di aggiornamento professionale”, inclusi viaggio e soggiorno.
Consente l’integrale deducibilità, fino a 10.000 euro all’anno, delle spese di iscrizione a master e corsi di formazione o aggiornamento professionale, convegni e congressi.
Integrale deduzione, per un massimo 5.000 euro all’anno, delle spese sostenute per i servizi personalizzati di:
– certificazione delle competenze,
– ricerca e sostegno all’autoimprenditorialità,
– formazione e riqualificazione professionale.

Prevista inoltre la deduzione integrale (max sempre 5000 euro) degli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornite da forme assicurative o di solidarietà.

Art. 10, tutela della salute dei lavoratori negli studi professionali

1) individuazione delle misure di prevenzione e protezione idonee a garantire la tutela di chi lavora negli studi professionali o attività di apprendimento, con o senza retribuzione;

2) determinazione di misure tecniche e amministrative di prevenzione compatibili con le caratteristiche gestionali e organizzative degli studi professionali;

3) semplificazione degli adempimenti formali;

4) riformulazione e razionalizzazione dell’apparato sanzionatorio, amministrativo e penale.

Art. 11, promozione della partecipazione dei lavoratori autonomi agli appalti pubblici

Il comma 821 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2016 prevedeva un’estensione della disciplina ai lavoratori autonomi che non svolgano attività come liberi professionisti. Questo comma viene abrogato. Eliminato anche il riferimento al periodo di programmazione 2014/2020 dei fondi europei.

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L’articolo 11 dovrebbe contenere l’equiparazione dei lavoratori autonomi alle piccole e medie imprese per l’accesso ai piani operativi regionali e nazionali a valere sui fondi strutturali europei.

Per favorire la partecipazione ai bandi e il concorso all’assegnazione di incarichi e appalti privati,  si prevede, per i soggetti che svolgono attività professionale:
– la possibilità di costituire reti di esercenti la professione e di partecipare alle reti di imprese, con l’accesso alle relative provvidenze previste in materi;
– la possibilità di costituire stabili consorzi professionali;
– la possibilità di costituire associazioni temporanee professionali.

Art. 12 e 13, maternità

Il 12 elimina l’obbligo di astensione dall’attività lavorativa per potere usufruire dell’indennità di maternità nel periodo di congedo obbligatorio. Viene modificato l’articolo 64, comma 2, del D.Lgs. n. 51/2001.

Il 13 introduce ulteriori misure per la tutela della maternità, della malattia e dell’infortunio.

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L’articolo 7 (vedi sopra) prevede che dall’1 gennaio 2017 sia previsto il diritto a un trattamento economico per congedo parentale alle lavoratrici e ai lavoratori iscritti alla gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, tenuti al versamento della contribuzione maggiorata.

Il congedo parentale vale entro i primi tre anni di vita del bambino e ha una durata massima di 6 mesi.

Redazione Tecnica

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