Diverse le proposte dei sindacati a Ciaccia per rilanciare il settore edilizia: alla base di tutto lo sviluppo sostenibile, che deve supportare gli incentivi strutturali alle ristrutturazioni, il rilancio delle infrastrutture, gli interventi di riqualificazione delle città, gli interventi per l’antisisimica e l’accesso al credito. Il tutto deve basarsi sulla legalità, i cui concetti devono essere maggiormente diffusi
Erano più di 400 i lavoratori, giunti da tutta Italia, che hanno partecipato martedi 17 luglio a Roma al presidio davanti al ministero dello Sviluppo Economico, organizzato dai sindacati degli edili Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil. Lo scopo era quello di chiedere un tavolo di confronto e l’avvio di misure per il rilancio del settore edile. Segnali di apertura dal Viceministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia: è stata riconosciuta la (ovvia) importanza strategica del settore delle costruzioni e il Viceministro si è detto disponibile a interventi per il suo rilancio, primi tra tutti:
– legalità;
– appalti;
– infrastrutture.
I segretari generali di Feneal-Uil, Antonio Correale, Filca-Cisl, Domenico Pesenti, e Fillea-Cgil, Walter Schiavella, al termine del vertice con l’esponente del Governo, hanno dichiarato: “Le aperture del ministero e del governo costituiscono sicuramente una buona premessa – hanno detto i tre segretari generali – ma se non arriveranno subito i primi risultati da settembre siamo pronti a nuove mobilitazioni su tutto il territorio nazionale”.
Le richieste dei sindacati puntano a uno sviluppo sostenibile e a un lavoro regolare e di qualità.
I punti principali della proposta dei sindacati sono:
– la realizzazione di una politica di rilancio delle infrastrutture definita dando velocità ai finanziamenti su obiettivi prioritari condivisi (vai alla nostra pagina speciale sulle infrastrutture, con tutte le ultime news);
– il varo di piani di intervento sulle città devono prevedere risorse più ampie e soprattutto percorsi più partecipati dalle forze sociali (leggi anche Decreto Crescita, ecco come funziona il Piano Città);
– la politica degli incentivi alle ristrutturazioni deve essere resa strutturale. A questo proposito rimandiamo alla nostra pagina FB contenente l’elenco dei lavori ammessi alla detrazioni del 50%: clicca qui.
– è necessario predisporre un adeguato piano con risorse aggiuntive, per la messa in sicurezza del territorio e del patrimonio pubblico edilizio, architettonico e monumentale contro il rischio sismico e idrogeologico (vai allo Speciale antisismica);
– ogni intervento sul settore, non può eludere il tema della legalità e della regolarità. In particolare i sindacati rivendicano l’attuazione di un provvedimento legislativo sulla qualificazione di impresa (patente a punti) e del DURC per congruità nei lavori privati;
– va definito lo sblocco selettivo del patto di stabilità interno per gli enti locali;
– occorre creare misure per agevolare l’accesso al credito di privati e imprese impiegando le banche per immettere liquidità sul mercato;
– bisogna dare concretezza e avvio gli Accordi di Programma per rilanciare la ripresa dei distretti e delle aree industriali.
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