ANAC ha chiesto a Governo e Parlamento misure specifiche per lo svolgimento delle procedure di gara, l’affidamento di appalti pubblici e la loro esecuzione in vista della ripresa delle attività produttive in vista della cosiddetta “fase 2”.
La sospensione generale dei procedimenti amministrativi rischia di creare problemi al settore degli appalti pubblici e il blocco delle procedure urgenti (tra cui quelle d’urgenza indette dagli enti del Sistema sanitario nazionale), specie perché la sospensione stessa è stata prorogata dal 15 aprile al 15 maggio.
ANAC ha anche fornito alle Stazioni Appaltanti le indicazioni per continuare a operare con sistemi omogenei ed uniformi. Le procedure sono contenute nella Delibera n. 312 del 9 aprile 2020.
Coronavirus, ANAC e fase 2: istruzioni per le procedure di gara
La delibera 312 ha appunto l’obiettivo di garantire comportamenti omogenei e uniformi nello svolgimento delle procedure di gara e nella relativa fase di esecuzione.
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Vengono fornite indicazioni:
– per le procedure di gara per le quali non si è ancora giunti alla pubblicazione del bando di gara, dell’avviso o dell’invito a presentare offerte;
– per le procedure di selezione in corso di svolgimento e per la fase di esecuzione dei contratti.
Nel primo caso, le Stazioni Appaltanti possono valutare il differimento della procedura a seconda dell’urgenza, della necessità di prevedere un sopralluogo o la consultazione di documenti in determinati uffici.
Nel secondo caso, devono invece comunicare con la massima trasparenza la sospensione dei termini e indicare in modo chiaro da quando iniziano nuovamente a decorrere. Per le Stazioni Appaltanti è anche possibile concedere proroghe ulteriori nel caso in cui l’emergenza impedisca il rispetto delle scadenze.
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Come eseguire il sopralluogo dei documenti in questo periodo?
ANAC specifica che le gare possono essere eseguite mediante procedure telematiche, e che è possibile rinunciare al sopralluogo obbligatorio previsto dal bando se non necessario alla formulazione dell’offerta. Anche le riunioni delle commissioni giudicatrici potranno svolgersi in via telematica.
L’ultima specifica è quella della mancanza di penali nell’esecuzione ritardata delle prestazioni, data l’emergenza sanitaria in corso.
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