L’edificio costruito nel 1968, si articola su sette livelli fuori terra, con un seminterrato e un avancorpo posto su un unico livello. Le fondazioni della costruzione sono costituite da plinti in calcestruzzo armato nella parte centrale del corpo di fabbrica, e da fondazioni continue lungo l’avancorpo.
Il problema riscontrato, già nei primi anni ’80, interessa i segni di un cedimento che negli anni successivi si è evoluto lentamente ma progressivamente, manifestandosi attraverso una serie di lesioni presenti in facciata e sui divisori interni degli appartamenti.
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Per risolvere le problematiche di cedimento è stata scelta la soluzione Uretek, al fine di realizzare l’intervento in tempi brevi, mediante un’attenta pianificazione e programmazione dei tempi di esecuzione, e limitare l’invasività dei lavori.
Analizziamo nel dettaglio quali sono state le fasi di lavorazione e in che modo è stato risolto il problema.
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Consolidamento terreno di fondazione: le fasi dell’intervento
Per risolvere il problema è stata prevista applicazione della tecnologia esclusiva Uretek Deep Injections® che, grazie all’iniezione della resina espandente Uretek Geoplus® ad alta pressione di rigonfiamento, compatta il terreno e stabilizza le strutture.
La scelta è amica dell’ambiente, in quanto la miscelazione fuori terra delle resine Uretek® genera un prodotto finale inerte, che non rilascia eluati nel terreno e nelle eventuali falde presenti.
L’intervento ha previsto due fasi operative e la durata è stata di 18 giorni lavorativi.
- Compattazione superficiale: sono state eseguite iniezioni di resina espandente all’intradosso delle fondazioni allo scopo di migliorare le caratteristiche geomeccaniche del terreno e riempire i vuoti macroscopici presenti nell’interfaccia fondazione-terreno.
- Consolidamento in profondità: sono state eseguite ulteriori iniezioni di resina Geoplus® su 4 livelli di profondità nel volume di terreno interessato dai carichi trasmessi dall’edificio. Complessivamente sono stati consolidati: il terreno sottostante, 36 plinti di fondazione e 25 m di fondazione continua dell’avancorpo.
In corso d’opera, grazie alle perforazioni preliminari che avevano l’obiettivo di individuare larghezza e profondità dell’apparato fondale, è stato riscontrato che le fondazioni della parete dei box erano costituite da 6 plinti e non da 25 m di fondazione continua come inizialmente ipotizzato.
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Il progetto nel dettaglio
Al rilievo geologico e geomorfologico di campagna sono state associate le seguenti ulteriori indagini:
- 2 sondaggi a carotaggio continuo per la ricostruzione stratigrafica;
- 4 prove penetrometriche dinamiche continue;
- 3 indagini sismiche di tipo MASW per la stima della velocità di propagazione delle onde di taglio (Vs30) come indicato dalle NTC del 14 Gennaio 2008;
- 4 campioni indisturbati sottoposti a prove di laboratorio geotecnico.
le indagini geognostiche hanno mostrato che i plinti di fondazione poggiavano su un terreno costituito da argille limose grigio-verdi poco consistenti con caratteristiche geotecniche scadenti.
Le perforazioni dirette hanno permesso di ricostruire la geometria delle fondazioni del fabbricato: plinti in calcestruzzo armato a pianta quadrata di dimensioni 200 x 200 cm, posti alla profondità di circa 150 cm nella parte centrale del corpo di fabbrica. Lungo l’avancorpo e lungo la parete di accesso ai box su via A. Armellini, le fondazioni risultavano continue, in calcestruzzo armato, della larghezza di circa 60 cm, poste alla profondità di circa 50 cm rispetto al piano di campagna.
La ricompressione e il consolidamento hanno avuto lo scopo di migliorare le caratteristiche meccaniche ed idrauliche del terreno sottostante 36 plinti di fondazione e 25 m di fondazione continua dell’avancorpo. Sono state eseguite perforazioni del diametro di 26 mm su 5 livelli di iniezione attraverso le strutture di fondazione, intervallandole a distanze regolari. In questo è stato raggiunto con precisione tutto il volume interessato dai carichi del fabbricato.
L’esito positivo dell’intervento è stato controllato mediante l’esecuzione di 13 prove penetrometriche dinamiche comparative, 7 pre-iniezione e 6 post-iniezione. I valori emersi dalle prove penetrometriche post-iniezione hanno consentito di verificare il raggiungimento dell’obiettivo come previsto da contratto, costituito da un valore finale medio di resistenza penetrometrica alla punta (Rd) almeno pari a 36 bar (~36,7 kg/cm²) in ogni verticale indagata.
Durante le iniezioni della resina, per monitorare in tempo reale il comportamento della struttura, è stata utilizzata una strumentazione laser con precisione di +/- 0,5 mm.
Per ulteriori informazioni
uretek.it
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