Casa Italia chiude: buon segno oppure no?

In generale: un disastro. Forse la squadra scelta per questa missione non era la più adatta. Resta il rammarico per un’occasione persa ma cresce la speranza che si arrivi a una nuova consapevolezza.

Andrea Barocci 06/07/18

Già il titolo (e le parole da cui è formato) contiene sviluppo ed epilogo. La bozza di Decreto Legge (recante disposizioni urgenti…) è stata approvata due giorni fa dal Consiglio dei Ministri, con lo scopo di ridurre i costi e meglio organizzare la gestione di alcune delicate tematiche come antisismica, scuole [nota 1], ecc.. In questo ambito, la struttura di missione Casa Italia verrà “declassata” a progetto gestito direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, mantenendo comunque gli stessi stanziamenti già programmati: 1,3 milioni nel 2017 e 2,5 milioni dal 2018.

Casa Italia: cos’era

Casa Italia venne istituito come Dipartimento nel 2017 (legge 45) dopo alcuni mesi di non chiara connotazione e a seguito degli eventi sismici del 2016. Nel sito c’era [2] scritto “È il Dipartimento che il Governo ha voluto per promuovere la sicurezza del Paese in caso di rischi naturali. Il suo compito è quello di sviluppare, ottimizzare e integrare strumenti destinati alla cura e alla valorizzazione del territorio, delle aree urbane e del patrimonio abitativo. Dipartimento Casa Italia: conciliare sicurezza e qualità della vita”. In sintesi, di cosa avrebbe dovuto occuparsi? E cos’è stato fatto fino adesso?

Rapporto sulla promozione della sicurezza dai rischi naturali del patrimonio abitativo

Il Rapporto viene presentato come il risultato del lavoro di riflessione e analisi fatto da componenti ed esperti della Struttura di Missione di Casa Italia costituita successivamente ai terremoti che hanno colpito Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria nel 2016 e 2017. Esso contiene:

  • un quadro sistematico sul tema del miglioramento della sicurezza del patrimonio abitativo a fronte dei rischi di origine naturale e una “visione” delle modalità per affrontarlo;
  • una ricognizione delle principali attività già in corso presso soggetti pubblici e privati, per assicurarne la valorizzazione ed evitare ogni inutile duplicazione;
  • il fabbisogno di dati e informazioni rilevanti, promuovendo il coordinamento delle fonti informative esistenti e la loro accessibilità;
  • un elenco di Piani d’azione prioritari, costruiti a legislazione e amministrazione ordinaria per assicurarne l’applicabilità sull’intero territorio nazionale.

Il rapporto è stato molto criticato (fino a finire quasi nel dimenticatoio) per la qualità dei dati trattati, le competenze degli esperti della Struttura di Missione e i costi sostenuti per il suddetto rapporto (in proporzione ai primi due aspetti).

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Casa Sicura

Campagna di promozione degli incentivi fiscali derivanti dal cosiddetto SismaBonus.

Piano 10 cantieri

Scopo dell’iniziativa era sensibilizzare i territori a intervenire sulla messa in sicurezza antisismica di edifici pubblici esistenti, in Comuni scelti su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo era scegliere 10 edifici e su di essi applicare soluzioni innovative, che consentano di assicurare in modo esemplare la sicurezza e l’adeguamento in termini di efficientamento energetico, senza richiedere l’allontanamento di chi li usa.

Attraverso questa sperimentazione si sarebbero dovuti forniti modelli di intervento da poter replicare per edifici con la medesima destinazione pubblica (quali scuole, edifici storici, centri sportivi comunali, social housing eccetera). Obiettivo ambizioso, promosso intensamente dal Senatore Renzo Piano [3] e dal suo gruppo di lavoro G124. Stato attuale: non pervenuto. Definizione dei cantieri: non pervenuta.

Contributi edilizia scolastica

Il Dipartimento ha cofinanziato una procedura pubblica nazionale del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR), indetta per l’individuazione degli enti locali cui erogare contributi per effettuare le verifiche di valutazione del rischio sismico e la progettazione di eventuali interventi di adeguamento sismico sugli edifici di proprietà pubblica, censiti nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, adibiti ad uso scolastico ricadenti nelle zone sismiche 1. Le domande potevano essere inoltrate su apposito portale dal 4 maggio 2018 al 5 giugno 2018.

Mappa dei rischi naturali dei comuni italiani

Nasce da una proposta della Struttura di missione Casa Italia della Presidenza del Consiglio ed è stata realizzata attraverso l’integrazione delle informazioni e dei dati provenienti dalle banche dati di ISTAT, INGV, ISPRA, MIBACT, Protezione civile, Agenzia per la coesione territoriale e MATTM.

La finalità è costruire una piattaforma informativa accessibile e utile al cittadino, alle amministrazioni locali e nazionali che, attraverso la raccolta dei dati ed informazioni, permetta una visione sufficientemente omogenea e integrata dei rischi naturali che insistono sul territorio italiano. La mappa attualmente è solo parzialmente fruibile.

Quindi, conclusioni?

Forse il nuovo governo ha riscontrato qualcosa che non ha funzionato da qualche parte, che magari la squadra scelta per questa missione non era la più idonea e che quando si toccano certi argomenti, è bene che i proclami politici vengano tenuti lontani. Resta il rammarico per una grande occasione persa. E la speranza che questo passo indietro sia funzionale a una nuova consapevolezza, nuova organizzazione e nuovo slancio per affrontare questi temi che sono i nervi scoperti del nostro paese.

Note
[1] Il nuovo Governo non ha rinnovato la struttura di missione “Italia Sicura – Scuole”, dedicata al miglioramento dell’edilizia scolastica; il MIUR dovrà quindi gestire in autonomia queste materie.
[2] C’è ancora scritto… il sito è attivo.
[3] Il titolo del progetto non era casuale

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Andrea Barocci

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