Bonus ristrutturazioni: prorogato al 2020 per chi rinnova casa

Ci avviamo al termine del 2019, ecco il quadro delle detrazioni per la casa, in questi giorni in cui si discute la Legge di Bilancio 2020.

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Quando si decide di ristrutturare casa si contrappongono due opposti stati d’animo: da un lato c’è l’entusiasmo e le idee che fioccano, giorno dopo giorno, su come potrebbe diventare la nuova abitazione, l’emozione di cambiare vita in ambienti nuovi e più confortevoli e la voglia di rinnovarsi. Dall’altro, però, c’è il pensiero che fa tornare coi piedi per terra, ovvero, quello rivolto a quanto potrebbe costare una completa, o parziale, ristrutturazione, o a cosa si andrebbe incontro mettendo a soqquadro gli ambienti domestici. Si pensa anche, in ultima istanza, ai disagi che una situazione di questo genere può causare per i tempi che si allungano e i costi accessori da sostenere.

Da qualche anno a questa parte però, a far tornare un po’ di positività nei pensieri di chi vuole intraprendere questo tipo di percorso, ci ha pensato il Ministero per lo Sviluppo Economico, che ha attuato una politica di favore nei confronti delle ristrutturazioni edilizie, nella doppia ottica di favorire l’ammodernamento di strutture ormai obsolete e spesso pericolanti o fatiscenti e di combattere la piaga particolarmente diffusa dei lavori edili in nero. In questo modo, se le spese da sostenere preoccupano, a consolarci potrà esserci la buona prospettiva di pagare meno tasse negli anni a venire.

Il bonus fiscale per le ristrutturazioni edilizie, più correttamente “detrazione fiscale per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio” è stato introdotto per la prima volta dalla legge n. 449 del 27 dicembre 1997, che aveva previsto, per le spese sostenute per gli anni 1998 e 1999, una detrazione pari al 41% delle spese stesse e, per quelle sostenute nei periodi d’imposta 2000 e 2001, una detrazione pari al 36%.

Da quella data fino a oggi, ogni anno e spesso con qualche modifica, tali incentivi sono sempre stati rinnovati. In base a quello che sappiamo dalle anticipazioni di ieri sera sulla Legge di Bilancio 2020, lo saranno anche per il 2020, a partire da quelle che sono state le facilitazioni del 2019 e che vedremo di seguito. L’unica detrazione che, per ora, pare, non verrà rinnovata è il Bonus verde. Per il 2020 è stato aggiunto, però, un nuovo bonus: il Bonus facciate, con la stessa aliquota della detrazione per la ristrutturazione.

Ristrutturazione edilizia: detrazione IRPEF del 50%

Questa detrazione, che interessa gli interventi di ristrutturazione di intere abitazioni o parti comuni di edifici residenziali effettuate da imprese edili, risale quindi al 1998 ed è stata rinnovata più volte fino a quando il D.L. 201/2011 ha reso definitiva la stessa attribuendole un’aliquota di detrazione di base del 36% a partire dal 1 gennaio 2012.

Ogni anno il legislatore, per dare maggior incidenza a tale provvedimento, ha permesso una detrazione del 50% relativamente alle voci di spesa in questo ambito: così è stato nel 2019 e sarà lo stesso anche per il 2020.

L’importo massimo sulla quale è possibile calcolare tale detrazione è di 96.000 euro: questo significa che chi spende, per lavori di ristrutturazione, importi superiori a questa cifra potrà prendere come base di calcolo solo questo massimale e potrà beneficiare di una detrazione di imposta di ben 48.000 euro.

Chi può beneficiarne?

L’importo di tale detrazione dovrà essere suddiviso, in parti proporzionali, a tutti i soggetti che hanno sostenuto tali spese e che avranno, quindi, diritto al bonus nei limiti della spesa sostenuta. Ad esempio, se marito è moglie sono cointestatari dell’immobile ristrutturato avranno diritto alla detrazione entrambi nella misura del 50%. Nel caso di parti comuni di un condominio la detrazione spetta a ogni condomino in base alla quota millesimale.

Dall’anno successivo a quello in cui viene sostenuta la spesa, e dal momento in cui la stessa verrà riportata sulla dichiarazione dei redditi del titolare, sarà disponibile la detrazione IRPEF che dovrà essere ripartita su 10 quote annuali di pari importo.

I beneficiari di tali benefit, oltre al proprietario, possono essere tutti quelli che detengono un titolo di possesso relativo all’immobile oggetto di ristrutturazione, come ad esempio:

  • usufruttuario;
  • nudo proprietario;
  • comodatario;
  • socio di società semplici;
  • socio di cooperative;
  • imprenditore individuale.

Quali interventi sono detraibili?

Le tipologie di intervento che possono dar luogo al bonus ristrutturazioni sono indicate dall’art. 3 del DPR 6 giugno 2001, n. 380. Per riassumerle in breve citiamo:

  • Manutenzioni ordinarie: riparazioni, interventi di rinnovamento e finitura relativi ad edifici finalizzati anche al mantenimento in efficienza di impianti tecnologici;
  • Restauro e risanamento conservativo: sono gli interventi volti a mantenere la funzionalità e la struttura delle abitazioni e degli edifici;
  • Manutenzioni straordinarie: tutte le opere volte alla sostituzione o al rifacimento di parti degli edifici senza alterare i volumi e le superfici delle unità immobiliari;
  • Interventi di ristrutturazione edilizia: come il rifacimento di parti interne ed esterne degli edifici abitativi o di autorimesse o garage pertinenziali; gli interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche; la costruzione o il ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi; gli interventi edilizi mirati a prevenire i rischi di atti illeciti da terzi; gli interventi mirati a contenere l’inquinamento acustico, ecc.

Insieme alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori sarà possibile detrarre anche:

  • le spese di progettazione e altre prestazioni professionali connesse;
  • le spese per l’acquisto dei materiali;
  • le spese per sopralluoghi e perizie;
  • l’IVA, l’imposta di bollo e i diritti pagati per concessioni, autorizzazioni e denunce di inizio lavori;
  • gli oneri di urbanizzazione.

Riqualificazione energetica: detrazione IRPEF del 65%

È l’agevolazione con l’aliquota maggiore e viene concessa per tutti quegli interventi che aiutano in qualche modo il nostro pianeta e l’ecosistema, riducendo i consumi energetici e, di conseguenza, l’inquinamento.

Quali interventi sono detraibili?

Tali lavori riguardano, solitamente, le parti comuni di edifici e sono mirati alla produzione di energia da fonti rinnovabili (pannelli solari, ad esempio), oppure a sostituire impianti esistenti con altrettanti ma con consumi energetici decisamente inferiori e, soprattutto, meno inquinanti (caldaie e condizionatori, ad esempio).

Possono usufruire di tale agevolazione anche quegli interventi di miglioramento termico dell’involucro degli edifici come, per esempio, la costruzione del cosiddetto “cappotto termico“, gli interventi di coibentazione, la sostituzione di pavimentazioni ed infissi ad alte prestazioni, ecc.

Chi sono i beneficiari?

Per quanto riguarda i beneficiari di questa agevolazione sono gli stessi del bonus ristrutturazione con l’aggiunta degli affittuari, quindi, anche chi vive in affitto, se dovesse decidere di effettuare un intervento compreso tra quelli che danno diritto alle detrazioni per la riqualificazione energetica, avrà diritto all’agevolazione.

Bonus mobili per arredi ed elettrodomestici

Per immobili oggetto di ristrutturazione edilizia, è previsto un bonus IRPEF del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati all’immobile stesso. Il tetto massimo di spesa previsto per questa tipologia di intervento è di 10.000 euro è, tale importo andrà a sommarsi alla spesa effettuata per i lavori di ristrutturazione edilizia, quindi, il totale non dovrà, comunque, superare i 96.000 euro.

È necessario precisare che per avere diritto alla detrazione, è necessario che i grandi elettrodomestici (lavatrici, forni, asciugatrici, ecc.) siano di classe energetica, non inferiore, ad A+ con l’unica deroga per i forni che possono essere anche di classe A, ma non inferiori.

Bonus verde per la sistemazione di giardini ed aree esterne

Il cosiddetto Bonus verde è concesso per i costi di sistemazione a verde di aree all’aperto di edifici privati esistenti, appartamenti, recinzioni, pertinenze, ecc. Comprende anche l’installazione di sistemi di irrigazione e la costruzione di pozzi, coperture a verde e giardini pensili. Tutti i contribuenti, che detengono il possesso di immobili oggetto di questo tipo di interventi (quindi non necessariamente i proprietari) hanno diritto ad una detrazione IRPEF del 36% fino ad un tetto massimo di spesa di € 5.000.

Pare si possa usufruire del Bonus verde ancora per poco: solo per la porzione rimanente del 2019. Per il 2020, infatti, in base alle informazioni che abbiamo a oggi sulla Legge di Bilancio del prossimo anno, il Bonus verde non è stato rinnovato.

Bonus facciate

Il Bonus facciate sarà destinato a tutti i condomini che avviano lavori di ristrutturazione della facciata. Si tratterà, quindi, di una misura aggiuntiva rispetto alla detrazione per le ristrutturazioni, e punterà a favorire (con una detrazione del 50% della spesa) gli interventi migliorativi. Per ora pare previsto solo per il 2020.

Interventi antisismici: Sismabonus

Per gli interventi mirati a ridurre il cosiddetto rischio sismico nelle zone ad alta pericolosità e per gli immobili adibiti ad abitazione principale o ad attività produttive, è prevista una detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute. Tale detrazione dovrà essere ripartita su 5 quote annuali di pari importo, anzichè le canoniche 10 delle agevolazioni trattate nei paragrafi precedenti.

Dal 2019, e in proroga fino al 2021, riguardo al rischio sismico, è prevista una maggiorazione della detrazione che arriva fino all’85% per gli interventi di questo tipo effettuati sulle parti comuni degli edifici.

Come sono ripartite le aliquote?

Tale bonus è variabile e cambia in base alla riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi, e si applica sui costi sostenuti per gli interventi, fino a 96.000 euro:

  • 70% per le singole unità immobiliari se si passa ad una classe di rischio inferiore;
  • 80% per le singole unità immobiliari se si passa a due classi di rischio inferiori;
  • 75% per gli edifici condominiali se si passa ad una classe di rischio inferiore;
  • 85% per gli edifici condominiali se si passa a due classi di rischio inferiori;

Nel 2019 il cosiddetto Sismabonus è stato esteso anche all’acquisto di edifici antisismici siti nelle zone sismiche 1, 2 e 3. Tale bonus è variabile e cambia in base alla riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi, e si applica sul prezzo di vendita fino a 96.000 euro.

  • 75% del prezzo di acquisto fino a 96.000 € se si passa ad una classe di rischio inferiore;
  • 85% del prezzo di acquisto fino a 96.000 € se si passa a due classi di rischio inferiori;

articolo di Omar Cecchelani, Pagaremenotasse

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