Bando ISI amianto: domande entro oggi

Monica Greco 30/05/19

Sono in tutto 370 Milioni le risorse disponibili e ben 97 milioni di euro quelle destinate ai progetti di bonifica da “amianto” – ovvero le risorse riservate all’Asse 3, il cosiddetto “Isi Amianto” per i progetti che riguardano la rimozione e lo smaltimento dei materiali contenenti asbesto in discariche autorizzate.

Praticamente, le aziende che investono in prevenzione, aumentano di oltre un terzo rispetto al bando precedente – da 60 a più di 97 milioni di euro, infatti, le somme destinate alla bonifica da materiali contenti amianto. Si tratta della somma più alta stanziata nelle edizioni dell’iniziativa promossa dall’Inail, grazie alla quale dal 2010 l’istituto mette a disposizione contributi a fondo perduto per fare importanti investimenti sulla prevenzione nella sicurezza.

I finanziamenti del bando ISI sono a fondo perduto e vengono assegnati fino a esaurimento delle risorse finanziarie, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande che nello specifico potranno essere compilate on-line dall’11 aprile e fino alla data ultima del 30 maggio 2019.

Sul sito del Ministero della salute, nelle pagine dedicate all’amianto, è disponibile la lista dei laboratori qualificati a effettuare analisi sull’amianto. La pratica di finanziamento è gestita online nel sito Inail, che mette a disposizione anche un contact center al numero 06.6001.

Bando ISI Amianto: le specificità

Misura del contributo

Come nell’edizione precedente, i fondi del bando sono suddivisi in 5 assi di finanziamento, differenziati in base ai destinatari e alla tipologia dei progetti che saranno realizzati. Specificatamente per l’Asse 3 cioè per l’asse “Isi Amianto” – lo stanziamento per progetti di bonifica da materiali contenenti amianto è pari a 97.417.862 euro.

Il contributo Inail, di importo compreso tra i 5 mila e i 130mila euro, copre il 65% dell’investimento totale. In pratica viene concesso un finanziamento in conto capitale nella misura del 65% calcolato sull’importo delle spese ritenute ammissibili per ogni progetto, sulla base di specifici parametri e degli importi – minimi e massimi – specificati dal bando l’asse di finanziamento.

Quali sono i benificiari?

Ricordiamo che specificatamente per l’Asse 3 e, dunque, per i progetti di bonifica da materiali contenenti amianto, i soggetti destinatari dei finanziamenti sono esclusivamente le imprese, anche individuali aventi i seguenti requisiti:
– ubicate su tutto il territorio nazionale,
– iscritte al registro delle imprese o all’albo delle imprese artigiane,
– in possesso dei requisiti di cui all’Avviso pubblico ISI 2018.

Invece, le micro e piccole imprese, comprese quelle individuali, operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli sono esclusi dai finanziamenti per i progetti di bonifica “amianto”.

Quali sono i lavori finanziabili?

I progetti presentati per poter accedere ai contributi devono comprendere:
– la rimozione,
– il trasporto,
– lo smaltimento dei materiali nocivi in una discarica autorizzata.

Tali procedure devono essere effettuate esclusivamente da ditte qualificate, ovvero iscritte all’Albo nazionale dei gestori ambientali. In particolare, gli interventi di rimozione e trasporto dei MCA devono essere fatte da ditte qualificate e iscritte all’Albo nazionale gestori ambientali
– nelle categorie 10A o 10B per la rimozione,
– nella categoria 5 per il trasporto, secondo quanto previsto dall’Allegato 3 all’Avviso pubblico.

In ogni caso in fase di rendicontazione dovrà essere prodotto il “prospetto delle spese sostenute con riferimento alle fatture presentate”, come richiesto dall’Allegato 3. Sono esclusi dai lavori finanziabili gli interventi di sola rimozione, di incapsulamento o confinamento e di smaltimento di materiali contenenti asbesto già rimossi.

I progetti finanziabili saranno poi valutati in funzione della tipologia dell’intervento o degli interventi prescelti, che comprendono in dettaglio:
– la rimozione di componenti edilizie, piastrelle e pavimentazioni, coperture e manufatti,
– la rimozione di materiali contenenti amianto da mezzi di trasporto, impianti e attrezzature.

In riferimento alla tipologia di intervento, l’Inail precisa nelle faq disponibili sul sito, che per le definizioni di “friabile” e “compatto” occorre far riferimento a quelle contenute nel DM del 6/9/1994 ovvero:
friabile: s’intende il materiale che può essere facilmente ridotto in polvere con la semplice pressione manuale;
compatto: si tratta del materiale duro che può essere ridotto in polvere solo con l’impiego di attrezzi meccanici (dischi abrasivi, frese, trapani, ecc.).

In relazione al punteggio per accedere al finanziamento, l’Istituto precisa che ai fini dei parametri utili alla determinazione del punteggio fra gli altri sono anche tenute in considerazione altre variabili, quali:
– le dimensioni aziendali,
– il tipo di lavorazione svolta,
– la condivisione con le parti sociali.

Un bonus è previsto poi se l’azienda esercita una delle attività che rientra in uno dei settori di attività economica (Ateco) eventualmente individuati a livello regionale e provinciale.

Leggi anche Bonifica amianto, spese per trasporto in discarica sono detraibili

Quali sono le spese finanziabili?

Il contributo Inail copre il 65% delle spese ammissibili. Sono ritenute tali le spese necessarie o strumentali alla realizzazione del progetto e le spese tecniche e assimilabili.

Dal 2019, nel caso in cui il progetto di bonifica preveda la rimozione di coperture in cemento-amianto sono considerate ammissibile anche le spese relative all’acquisto e all’installazione di ancoraggi fissati sulle nuove coperture, oltre le spese di rifacimento.

In riferimento alle spese tecniche è disposto che esse non possono superare i 10mila euro e il 10% dei costi del progetto. Fra questa tipologia di spese sono comprese diverse voci, tra cui:
– la redazione della perizia asseverata,
– la determinazione analitica dell’amianto,
– la direzione lavori,
– il coordinamento della sicurezza.

Dove possono essere effettuate le verifiche?

Le bonifiche dell’amianto devono essere effettuate nel luogo in cui l’impresa che chiede il finanziamento esercita la propria attività. I finanziamenti possono essere richieste anche quando gli interventi di rimozione e smaltimento dei materiali contenenti amianto sono in locali presi in affitto dall’impresa.

Non è possibile richiedere la bonifica di locali di proprietà concessi in locazione, anche nel caso in cui qualche dipendente dell’azienda vi lavori occasionalmente, mentre se l’affitto è parziale i progetti possono riguardare solo la parte di immobile non locata.

Come si fa la domanda per ottenere gli incentivi?

L’iter per l’inoltro delle istanze per l’accesso ai contributi si snoda in alcuni step che prevedono la produzione di una documentazione amministrativa e tecnica. La presentazione delle domande per accedere al finanziamento può essere effettuata esclusivamente in modalità telematica, attraverso una procedura “valutativa a sportello” articolata in tre fasi.

  1. Compilazione e presentazione: entro le ore 18 di oggi 30 maggio 2019 si dovrà compilare e salvare la domanda nella sezione “Servizi online” del sito Inail.
  2. Ammissione al Click Day: l’inoltro della domanda avviene nel cosiddetto “click day” – ovvero nei giorni e orari di apertura dello sportello informatico, che saranno pubblicati sul sito dell’Istituto a partire dal 6 giugno 2019. Le imprese con buon punteggio potranno confermare la domanda inserita e l’inviare la documentazione indicata nell’avviso pubblico, in relazione alla specifica tipologia di progetto. L’INAIL pubblica il superamento al click day,  affinché l’azienda provveda alla stesura e consegna degli elaborati peritali e dall’aggiornamento del DVR aziendale.
  3. Istruttoria: la terza fase è basata sui contenuti e prevede una fase di istruttoria tecnica del progetto delle aziende che hanno superato le fasi precedenti. Nello specifico entro 30 gg dalla pubblicazione degli elenchi cronologici di click day, l’azienda trasmette all’INAIL tutta la documentazione tecnica e amministrativa del progetto; completata la trasmissione comincia l’istruttoria di 120 gg da parte dell’Istituto Inail; completata e superata questa fase si è ammessi al progetto e, a questo punto, l’azienda procedere con la rendicontazione, secondo le indicazioni specifiche disposte da INAIL

Quali sono le verifiche da fare?

Al fine del superamento dell’iter previsto da Inail per accedere al finanziamento è opportuno verificare la documentazione da inoltrare e il possesso di alcuni requisiti da parte dell’azienda istante. Di seguito riepiloghiamo le principali verifiche da fare:

  • regolarità contributiva;
  • capienza sul regime De Minimis;
  • assenza di eventuali condanne in materia di infortuni sul lavoro, da parte del Legale Rappresentante d’Impresa;
  • controllo tecnico di ammissibilità del progetto;
  • dimensioni aziendali, in base al DM del 18 aprile 2005, l’azienda deve possedere le dimensioni necessarie al superamento della soglia di ammissibilità, ovvero i 120 punti del punteggio conseguito.

Si ricorda che in caso di presentazione del Piano di lavoro prima del 31 maggio 2019, si dovrà dare evidenza oggettiva della data di inizio lavori – a titolo di esempio si ritiene idonea a questo scopo la documentazione presentata al Comune (CILA o SCIA) oppure alla Asl e alla Direzione provinciale del lavoro competente (notifica preliminare).

Leggi anche Amianto, ascesa e caduta di un materiale pericolosissimo

Monica Greco

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento