L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) ha proposto una serie di emendamenti al Decreto Milleproroghe (Ddl di conversione del decreto-legge 27 dicembre 2024 n. 202 recante “Disposizioni urgenti in materia di termini normativi”), con l’obiettivo di fornire maggiore flessibilità operativa agli enti locali e favorire la realizzazione di interventi di rilevanza pubblica.
Tra i punti di maggiore interesse emergono le proroghe per l’adeguamento antincendio degli edifici scolastici e degli asili nido, le misure per la rigenerazione urbana, la proroga dei contributi per investimenti in opere pubbliche e la modifica della soglia di applicabilità degli appalti BIM.
Analizziamo di seguito quali sono le proposte ANCI accolte e bocciate al testo approvato dall’Aula del Senato.
I documenti ufficiali dell’associazione, con l’elenco completo degli emendamenti presentati e con le proposte accolte, sono scaricabili a fine articolo.
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Indice
OK alla proroga adeguamento antincendio degli edifici scolastici e degli asili nido
L’ANCI ha proposto la proroga del termine per l’adeguamento alla normativa antincendio degli edifici scolastici e degli asili nido fino al 31 dicembre 2027, in considerazione della complessità e dei costi elevati che tali interventi richiedono. La proroga accolta interessa non solo le scuole dell’infanzia e gli asili nido, ma anche le strutture che erogano percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) e di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS).
L’attuale scadenza, fissata al 31 dicembre 2024, non consentirebbe il completamento degli interventi necessari, rischiando di compromettere la sicurezza degli edifici e di ostacolare il regolare svolgimento delle attività didattiche. ANCI sottolinea la necessità di adottare misure gestionali di mitigazione del rischio, da definire tramite un apposito decreto congiunto del Ministero dell’Interno e del Ministero dell’Istruzione, con il coinvolgimento della Conferenza Stato-Città ed Autonomie Locali.
La proroga permetterà di programmare le risorse finanziarie e tecniche necessarie per completare gli adeguamenti, garantendo nel frattempo la sicurezza degli utenti attraverso interventi temporanei di mitigazione del rischio.
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Rigenerazione urbana: no alla proroga dei termini per la realizzazione delle opere
L’emendamento proposto dall’ANCI prevedeva la proroga dei termini per la rigenerazione urbana, in particolare per le opere già avviate o in fase di affidamento. I termini attuali, fissati al 15 maggio 2025, rischiano di vanificare gli interventi in corso a causa delle complessità burocratiche e amministrative.
L’ANCI chiedeva di posticipare al 15 ottobre 2025 il termine per l’adozione del decreto di revoca e chiedeva che non fossero revocati i contributi per i quali alla data del 31 agosto 2025 (in luogo del 31 marzo 2025 come previsto dalla norma) risulti stipulato il contratto.
Tuttavia la proposta non è stata accolta.
Proroga della soglia di applicabilità degli appalti BIM
L’ANCI ha poi presentato un emendamento relativo alla proroga della soglia di applicabilità dell’obbligo di utilizzo del Building Information Modeling (BIM) negli appalti pubblici.
La proposta dell’ANCI prevedeva la proroga fino al 30 giugno 2025 dell’attuale soglia di applicabilità dell’obbligo di appalti BIM (5,38 mln di euro in scadenza al 31 dicembre 2025) riducendola a 4 milioni di euro, per consentire agli enti locali di adeguarsi gradualmente all’uso di questa tecnologia. L’introduzione immediata del BIM per importi più bassi, infatti, comporterebbe difficoltà per molte amministrazioni che non dispongono di personale adeguatamente formato, rendendo necessario il ricorso a consulenze esterne con un conseguente aumento dei costi.
La proposta di proroga non è stata approvata.
Proroga contributi per investimenti in opere pubbliche
Un altro emendamento di rilievo riguarda la proroga dei contributi per gli investimenti nelle opere pubbliche. ANCI propone che non siano soggetti a revoca i contributi assegnati per gli anni 2022 e 2023 per le opere i cui contratti di affidamento risultino stipulati entro il 15 settembre 2024.
All’art. 1, comma 136-bis della legge 145 del 2018, ANCI aveva proposto di aggiungere il seguente periodo:
“Non sono soggetti a revoca i contributi riferiti all’anno 2022 e 2023 relativi alle opere per le quali alla data del 15 settembre 2024 risulta stipulato il contratto di affidamento dei lavori”.
Questa proposta non è stata approvata.
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