Un rustico o un casale in campagna ha sempre il suo fascino, certo, ma a causa della crisi degli ultimi anni la domanda di questo tipo di immobile è sensibilmente diminuita. Tuttavia, c’è ancora chi ricerca questo tipo di immobile, come prima casa, investimento o casa di vacanza, soprattutto gli stranieri.
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Il boom è avvenuto soprattutto nella zona delle Langhe che, dopo essere stata dichiarata zona Unesco, ha visto notevolmente aumentare le richieste. Gettonate inoltre le confinanti zone di Roero e Monferrato, e anche la Franciacorta, l’Oltrepo Pavese e la Valle d’Itria.
Le Langhe
I paesaggi vitivinicoli del Piemonte sono stati dichiarati Patrimonio Unesco nel 2014.
Come riportano i dati dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, nel territorio del Barolo sono aumentate le richieste provenienti da acquirenti stranieri che cercano cascine da ristrutturare in zona. Arrivano dal Nord Europa prevalentemente, anche se negli ultimi tempi si stanno affacciando anche gli americani.
Piacciono le zone di Barolo, appunto, ma anche di Dogliani, La Morra e Monforte, dove i prezzi partono da un minimo di 200 mila euro per soluzioni da ristrutturare, per arrivare anche al milione di euro per quelle già ristrutturate.
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Sul prezzo incidono la panoramicità, l’esposizione, l’indipendenza e l’accessibilità. Si tratta di acquirenti che hanno budget elevati e che acquistano in zona per realizzare una casa vacanza da sfruttare durante il periodo estivo e soprattutto nel periodo del tartufo, da settembre a novembre.
Cercano tagli grandi, a partire da 150 mq, con spazio esterno, giardino e la possibilità di realizzare anche una piscina.
Acquista in paese, invece, chi ritiene importante la presenza dei servizi. Queste cascine sono quasi sempre da ristrutturare e si devono mettere in conto 1000-1200 euro al mq per realizzare i lavori di ristrutturazione. Molto richieste anche le cantine della zona acquistate da investitori e fondi immobiliari.
Un ettaro di vitigno coltivato a Nebbiolo, nella zona di produzione del Barolo, può arrivare al milione di euro. Nel centro di Alba invece prevalgono le soluzioni costruite tra gli anni ’50 e gli anni ’70. La domanda si orienta su trilocali e quattro locali.
Tra le zone preferite ci sono il centro storico (dove un usato medio costa 2000 euro al mq), corso Europa (1250 euro al mq), corso Piave (1350 euro al mq) e corso Langhe (1550 euro al mq).
La zona del Roero che si sviluppa non lontano dalle più famose Langhe vede un mercato alimentato per lo più da compravendite di prima casa ma, negli ultimi tempi, iniziano ad affacciarsi i primi stranieri ed italiani alla ricerca della seconda casa.
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Gli stranieri (russi e tedeschi) si orientano maggiormente sulle soluzioni indipendenti di ampia dimensione. Gli italiani (che arrivano soprattutto dalla provincia di Torino) cercano case tipiche del posto, dette “Ciabot”, ovvero rustici in pietra di media metratura, tipici del posto, immersi nel bosco o tra le campagne. Hanno prezzi intorno a 20-30 mila euro se sono da ristrutturare ed arrivano a 60 mila euro se sono già ristrutturate.
Sul mercato di Costigliole d’Asti, nel Monferrato, è in aumento l’interesse e la domanda di stranieri per l’acquisto di casali e rustici. Arrivano da Inghilterra, Svizzera, Stati Uniti, ma principalmente dal Nord Europa, e puntano alla posizione panoramica e alla tipicità dell’immobile.
La domanda degli stranieri è equamente divisa tra chi cerca una soluzione da ristrutturare e chi cerca quella ben ristrutturata. Alcuni richiedono anche la presenza di terreno con vigneto di Barbera o Moscato, e molti potenziali acquirenti desiderano ricavare una piscina.
Ad attirare gli stranieri soprattutto l’interesse enogastronomico per la zona. Coloro che cercano la prima casa si orientano su soluzioni indipendenti da ristrutturare, ma non troppo, possibilmente dotate di giardino e con almeno 1000 – 2000 mq di terreno.
Minore la percentuale di italiani che cercano qui la seconda casa che spesso viene destinata a B&B, casa vacanza o alla produzione di vino. La prima casa è ricercata da chi vive o lavora ad Asti oppure da chi risiede nel primo hinterland. In questo caso l’elemento principale nella scelta è la vicinanza ai centri abitati e la presenza di servizi.
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