La Conferenza Unificata si è pronunciata: può partire il Piano Invasi multiobiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili. A questo punto, il Governo Conte potrà stanziare 250 milioni di euro destinati a 30 opere nel settore idrico. Di queste 30 interventi che verranno finanziati, 11 opere sono dotate di progettazione definitiva, mentre le altre 19 di progettazione esecutiva.
Piano Invasi, le parole del Ministero delle Infrastrutture
In una nota, il Ministero delle Infrastrutture ha dichiarato: “Si tratta di una decisione importante da parte degli enti territoriali e locali coinvolti nel processo e di notevole responsabilità nella direzione di avviare iniziative per la risoluzione dei problemi della siccità e di quelli delle inondazioni, facce diverse di una stessa medaglia“.
Il Piano Invasi sarà attuato grazie al decreto congiunto del Ministro delle Infrastrtutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli e del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio. In seguito il Mit si occuperà della stipula delle convenzioni con i soggetti attuatori, dando maggiore priorità a coloro che hanno a disposizione interventi già cantierabili, come la cassa di espansione Baganza, finanziata con 6 milioni di euro su ben 61 del costo complessivo. La cassa di espansione Baganza sarà necessaria per tutelare la città di parma dalle inondazioni del torrente. Inoltre, è prevista una diga per contenere le piene in Molise, finanziata con 30 milioni di euro. Mentre in Sicilia, per i lavori di sistemazione del parametro di valle che concorrono a garantire la sicurezza complessiva della Diga di Lentini, sono stanziati 1,8 milioni di euro.
Inoltre, il Ministero ha aggiunto: “Altri interventi hanno, invece, la funzione di alimentare territori importanti dal punto di vista agricolo o densamente abitati e, quindi, con un rilevante fabbisogno in termini di acqua potabile”.
Per quanto riguarda la prima fattispecie, ci rientra il sistema idrico della diga di Pianfei in Piemonte, sovvenzionata con 7,3 milioni di euro e la traversante di Mirafiori nel piacentino, per un importo di 8,7 milioni di euro. Sono stati destinati all’uso potabile l’intervento di adeguamento del sistema idrico nell’area Flegreo-Domiziana in Campania, per cui sono stati stanziati 31,5 milioni di euro e anche il completamento della galleria di derivazione dall’invaso di Castagnara, per cui sono stati stanziati 26, 5 milioni di euro (renderà possibile l’ottimizzazione dell’uso plurimo dell’acqua del fiume Metramo in Calabria). Sono, inoltre, previsti interventi per ottimizzare le condotte dell’impianto di Tavo-Saline in Abruzzo, con lo stanziamento di 20 milioni di euro e per mettere in sicurezza il canale LEB nel Veneto, attraverso il finanziamento di 20 milioni di euro.
Piano Invasi, altri finanziamenti per una ventina di opere
Sono state anche sovvenzionate una ventina di opere per contenere la dispersione idrica e per aumentare la capacità di invaso. Tra queste opere troviamo il canale essiccatore principale nell’Alberese, il correttore padano in Veneto, la derivazione dalla diga di Montedoglio, l’interconnessione tra i bacini di Olai e Gavossai in Sardegna.
Infine, per l’adduttore alimentato dalla diga del Liscia in Sardegna sono stati stanziati 19,5 milioni di finanziamento, per l’ammodernamento delle tratte ammalorate degli adduttori primari in Puglia sono stati necessari 10,5 milioni di euro (stanziati dal Piano straordinario al Consorzio di bonifica della Capitanata) e per le opere di impermeabilizzazione del Canale Villoresi in Lombardia sono stati messi a disposizione 20 milioni di euro. Ciò significa che non sono state trascurate nemmeno le derivazioni principali e le interconnessioni tra adduttori.
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