Decreto agricoltura: a rischio i progetti fotovoltaici

Attilio Piattelli, Presidente del Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica (FREE)  sottolinea che la normativa in questione, se non modificata, potrebbe bloccare l’installazione di nuovi impianti. Ecco perché

Il Decreto Agricoltura, attualmente in attesa di approvazione, solleva preoccupazioni significative per il futuro dello sviluppo delle energie rinnovabili in Italia, in particolare per i progetti fotovoltaici previsti sui terreni agricoli.

Attraverso un comunicato stampa, Attilio Piattelli, Presidente del Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica (FREE) rappresentante di oltre 25 associazioni nazionali, sottolinea che la normativa in questione, se non modificata, potrebbe bloccare l’installazione di nuovi impianti, compromettendo gli obiettivi di decarbonizzazione del Paese fissati per il 2030, sia a livello nazionale che europeo.

FREE si è espresso con preoccupazione in una lettera indirizzata alla Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e ai Ministri competenti, evidenziando come la norma proposta sia in netto contrasto con gli impegni presi dall’Italia, come il recente accordo al G7 di Torino, che prevede il triplo aumento delle capacità rinnovabili entro il 2030.

Vediamo di seguito quali sono le contraddizioni e i rischi sollevati dalle associazioni.

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Indice

Contraddizioni e rischi

Il decreto sembra contraddire direttamente anche le linee guida del Decreto Aree Idonee, la cui pubblicazione era attesa per giugno 2022, e il Piano Nazionale Integrato Energia Clima (PNIEC).

Se il Decreto Agricoltura venisse approvato senza modifiche, l’obiettivo di sviluppo del fotovoltaico, diventerebbe irraggiungibile. Il blocco di questi progetti non solo impedirebbe di raggiungere gli obiettivi ambientali, ma avrebbe anche un impatto economico significativo.

Il 2022 ha visto un risparmio di circa 25 miliardi di euro sul costo dell’energia elettrica grazie al minor ricorso ai combustibili fossili, dimostrando l’efficacia economica delle rinnovabili. Inoltre, la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra di medie e grandi dimensioni è cruciale per ridurre ulteriormente i costi dell’energia.

Nel comunicato si legge che triplicare le installazioni rinnovabili come stabilito al G7 richiederebbe meno dell’1% delle aree agricole del nostro Paese, e che per raggiungere il meno ambizioso obiettivo del REPowerEU servirebbe solo lo 0,5% dei terreni agricoli.

Necessario un quadro normativo stabile e favorevole

FREE auspica un intervento risoluto della Presidenza del Consiglio per evitare che il decreto blocchi l’avanzamento dei nuovi progetti fotovoltaici.

È essenziale un confronto aperto e costruttivo con le associazioni rappresentate da FREE per discutere queste tematiche cruciali, garantendo che l’Italia non solo rispetti i suoi impegni ambientali ma anche che promuova un modello economico sostenibile.

L’industria della transizione energetica è pronta a espandersi in Italia, creando nuovi posti di lavoro e aumentando la capacità produttiva nazionale delle tecnologie rinnovabili. Tuttavia, per realizzare questi obiettivi è indispensabile avere un quadro normativo stabile e favorevole.

Le associazioni

Il Coordinamento FREE rappresenta le associazioni: ADICONSUM – Associazione italiana difesa consumatori e ambiente, AICARR – Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione, AIEL – Associazione Italiana Energie Agroforestali, ANEV – Associazione Nazionale Energia del Vento, ARSE – Associazione Riscaldamento Senza Emissioni, ASSISTAL – Associazione Nazionale Costruttori di Impianti e dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management, ASSOESCO – Associazione italiana delle Energy Service Company e degli Operatori dell’Efficienza Energetica, ASSOPETROLI-ASSOENERGIA, ATER – Associazione Tecnici Energie Rinnovabili, CIB – Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione, CIA Veneto, ELETTRICITÀ FUTURA, FEDERIDROELETTRICA, FIRE – Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, GBC ITALIA – Green Building Council Italia, GIGA – Gruppo Informale per la Geotermia e l’Ambiente, ISES Italia, ITABIA – Associazione Italiana Biomasse, ITALCOGEN, ITALIA Solare, KYOTO CLUB, LA NUOVA ENERGIA – Distretto Produttivo Pugliese, LEGAMBIENTE, Motus-E. Ordine degli Ingegneri di Roma, Associazione “Si alle energie rinnovabili No al nucleare”, Chimica Verde Bionet, CITERA, CSI Piemonte, Dipartimento Energia Università di Palermo, GREENPEACE ITALIA, Istituto IRE, MSA – Movimento per lo Sviluppo energie Alternative, POLIMI, RE-CORD Firenze, Sotto il Monte Solare, WWF ITALIA, Liter of Light.

L’appello di Legambiente sul Decreto Agricoltura

Anche Legambiente ha lanciato il suo appello sul Decreto Agricoltura. Tramite il suo presidente Stefano Ciafani, l’associazione solleva importanti critiche nei confronti del decreto che impone restrizioni generalizzate sull’installazione di pannelli solari in terreni agricoli e sulla riorganizzazione del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari (Cufaa) dell’Arma dei carabinieri, il quale è previsto passare dalla gestione del ministero dell’Ambiente a quello dell’Agricoltura.

Questo trasferimento, secondo Ciafani, potrebbe gravemente compromettere le operazioni contro la criminalità ambientale in Italia. Inoltre, il decreto non affronta le reali cause del continuo consumo di suolo agricolo, principalmente legate a nuove costruzioni. L’associazione fa appello alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per una sospensione immediata dell’approvazione del decreto, sottolineando l’importanza di considerare approcci alternativi come l’agrivoltaico, che permette la coesistenza tra la produzione agroalimentare ed energetica.

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