Trasporti urbani, il passaggio al “green” è ormai ineludibile: la salvaguardia dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici transitano anche da una effettiva svolta in questo settore, l’unico la cui incidenza su emissioni e consumi energetici ha continuato ad aumentare in Europa nell’ultimo quarto di secolo.
I trasporti
I trasporti pesano, infatti, per il 25% sulla produzione a livello globale di gas a effetto serra: ad affermarlo è la società di consulenza internazionale Accenture. “È indubbio – spiega Danilo Troncarelli, responsabile sostenibilità della società – che le giuste battaglie per arginare i cambiamenti climatici in atto e per l’indipendenza energetica europea debbano svolgersi anche sul terreno dei trasporti (e non solo sulla produzione di energia o sui consumi termici del residenziale come avvenuto finora). Due gli snodi fondamentali: il trasporto urbano e quello a lunga percorrenza, su strada. Quanto al primo, va considerato che le città hanno purtroppo un ruolo chiave nell’inquinamento globale. Producono fino all’80% delle emissioni del pianeta e il 25-30% di queste è dovuto proprio ai trasporti. Il trasporto su gomma, invece, rappresenta il 72% delle emissioni del totale mobilità e pesa per l’82% dei consumi energetici del comparto. Persino peggiore la situazione in Italia, dove il consumo energetico è pari all’84% e le Ghg (che rappresentano la quota globale di gas a effetto serra) sono al 93%. Una situazione grave, il cui trend va invertito con politiche efficaci”.
Dematerializzare i trasporti non è fantascienza
Ma quale sarebbe la strada maestra per voltare definitivamente pagina su questo importante tema? “Non bisogna demonizzare l’auto e sarebbero inefficaci interventi singoli o incentivi mirati su un solo segmento (ad esempio le auto elettriche o ibride) – spiega Troncarelli -. È necessaria una visione d’insieme che tenga presente aspetti finanziari, energetici, ambientali e sociali. Le iniziative auspicabili per una svolta green dei trasporti sono una trentina. Di base, servirebbe una massiva introduzione di sistemi digitali e di ubiquitous computing, sia per minimizzare gli spostamenti di merci e persone (la chiamiamo dematerializzazione degli spostamenti), sia per attivare una vera logistica merci intelligente, sia per realizzare un’efficiente intermodalità dei trasporti urbani individuali e collettivi. Punto, quest’ultimo, su cui l’Italia è carente”.
Un dato eloquente in tal senso? La dematerializzazione dei trasporti, ottenuta incentivando la telepresenza al lavoro e gli uffici virtuali, ed una logistica smart (con Tir sempre a pieno carico e con itinerari ottimizzati) farebbero risparmiare entro il 2020, all’interno del territorio dell’Unione europea, 57,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica: equivalenti 27,3 miliardi di euro di spesa energetica. Un dato potenzialmente straordinario.
Sul numero 3 della rivista L’Ufficio Tecnico (appena uscita) la nostra redazione ha intervistato Luca Zingale, direttore scientifico di Solarexpo – The Innovation Cloud sul necessario tema della mobilità elettrica. Se conosci ancora la rivista scoprila sul portale dei periodici Maggioli.
Dall’idea alla realtà
Svolte “smart”, transizioni “verdi”: ma qual è la chiave per rendere tali idee realtà concreta? “La buona notizia – conclude Troncarelli rispondendo a questo interrogativo – è che le tecnologie per una svolta green sono ora disponibili e sempre meno costose. Quella meno buona è che il tema va affrontato con la capacità di gestire un’estrema complessità e un’attività di concertazione rilevante, per coinvolgere tutti gli attori nel cambiamento: la Ue, i governi, le imprese e i cittadini. Il coinvolgimento attivo delle aziende con un forte know-how sui trasporti, sull’energia e sulle tecnologie può fare la differenza. E favorire il cambio di paradigma ormai inevitabile”. Un cambiamento a cui devono contribuire tutti, dalle istituzioni al singolo cittadino.
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