Peggio di così era difficile da immaginare. Stiamo parlando dello stato di salute del mercato immobiliare italiano, impietosamente fotografato dall’annuale Rapporto Immobiliare 2013 presentato a Roma ieri (Scarica il Rapporto Immobiliare 2013 in versione integrale).
Il documento descrive la situazione delle compravendite di immobili relative all’anno 2012 ed è stato realizzato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana.
Un bagno di sangue. Non ci sono altre parole per descrivere il calo del volume di affari che il mercato immobiliare ha dovuto registrare lo scorso anno. Stiamo parlano di un -25,7% rispetto al 2011, mentre il valore di scambio complessivo scende, parallelamente, di quasi 27 miliardi di euro.
Non tutto è nero, per fortuna. Il documento infatti registra la sostanziale tenuta dell’indice di accessibilità (affordability index), che misura la possibilità di accesso delle famiglie italiane all’acquisto di un’abitazione. Questo indice sintetizza l’analisi dei vari fattori che influenzano la possibilità per le famiglie di comprare casa indebitandosi e ne descrive l’andamento.
Ma torniamo agli altri dati salienti del Rapporto Immobiliare 2013.
Nel corso dell’anno passato, per il mercato delle abitazioni si sono registrati, in ordine: una forte riduzione nei volumi di compravendita delle abitazioni, 448.364 NTN (numero delle transazioni normalizzato), -25,7% rispetto al 2011, con un calo inferiore per i capoluoghi, -24,8%, maggiore nei comuni non capoluogo, -26,1%;
La vendita di abitazioni, per un totale di circa 46,4 milioni di metri quadrati, ha registrato una flessione del -25,4% rispetto al 2011, con una superficie media per unità abitativa compravenduta pari a circa 104 mq.
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