E’ stato presentato giovedì scorso il Protocollo di qualità urbana di Roma Capitale, la nuova urbanistica che regolerà il cambiamento e la crescita del territorio romano.
Il documento contiene ‘la Matrice della qualita’ urbana, ovvero uno schema di compilazione per i singoli progetti che mette insieme codici e numeri e alla fine da una sorta di voto al progetto stesso.
In pratica, le nuove variazioni urbanistiche dovranno ‘costituire parte di citta’ equilibratà, cioé, offrire un adeguato equilibrio tra residenze, servizi, lavoro e tempo libero in modo da poter creare aree che possono essere vissute per tutto l’arco della giornata.
Dal punto di vista architettonico i nuovi impianti di costruzione dovranno rispondere alle esigenze del nuovo modo di abitare, che produca risparmio energetico e sostenibilità ambientale.
Le nuove regole, elaborate dall’Audis, un’associazione che ha lavorato con la supervisione di Risorse per Roma spa, riservano un importanza particolare all’aspetto sociale del costruito: infatti, lo spazio pubblico deve favorire la convivenza, l’aggregazione sociale, la sicurezza e la partecipazione.
La qualità della vita ne viene favorita grazie ai servizi alla persona che vengono realizzati: non più infrastrutture che nascono attorno a case ma realtà che si formano insieme armonizzando la nascita di abitazioni con la presenza di servizi di quartiere come banche, centri sportivi, uffici postali e luoghi di culto, ma anche servizi di scala urbana come biblioteche, musei, parchi, scuole.
A questo schema si adegua il progetto di demolizione e ricostruzione di Tor Bella Monaca che, ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno, “é un progetto di qualità e un esempio di trasformazione delle periferie perché Roma può e deve trasformarsi non solo al centro storico”. Il protocollo, infine, accelera e unifica i meccanismi burocratici perché, ha detto l’assessore all’Urbanistica Marco Corsini, “la qualità del prodotto dipende anche da quella del processo e non possiamo proporre un modello Roma o un sistema Italia se non risolviamo il problema della certezza dei tempi e dei costi e, in altri termini, della trasparenza”.
Durante la presentazione il Presidente AUDIS, Roberto D ’ Agostino ha ricordato come “ il Protocollo è uno strumento frutto della collaborazione di molti soggetti, ma in particolare di AUDIS e del Comune di Roma Capitale, volto ad individuare parametri e procedure per garantire la qualità dei piani/progetti di trasformazione di urbana”.
Fonti: Ansa e Audis
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento