Dopo la Finanza anche la Direzione Nazionale Antimafia entra a far parte a tutti gli effetti dell’Osservatorio sul calcestruzzo e sul calcestruzzo armato. Secondo il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Francesco Karrer: “L’Osservatorio, in piena fase operativa, sta assumendo un ruolo fondamentale nel perseguire l’obiettivo di una sempre maggiore sicurezza degli edifici soprattutto attraverso un sistema di controlli efficace”
L’obiettivo, ha proseguito Karrer, è fare in modo che l’Osservatorio assuma un ruolo di primo piano per garantire la legalità e combattere le infiltrazioni mafiose nel settore delle costruzioni.
Si tratta quindi di un ulteriore passo avanti che segue il Protocollo d’Intesa che l’Atecap (Associazione tecnico economica del calcestruzzo preconfezionato) e il C.S.LL.PP. hanno stipulato con la Guardia di Finanza. Una collaborazione che è diventata concreta e che pone al centro la priorità dei controlli sulle forniture di calcestruzzo.
Il Procuratore aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia Alberto Cisterna, nel corso della riunione, ha evidenziato la necessità di concordare un protocollo operativo che consenta anche di definire al più presto le fattispecie di reati che scaturiscono dai comportamenti scorretti degli operatori nel settore del calcestruzzo, auspicando la verifica dell’attuale quadro sanzionatorio, così da individuare i relativi provvedimenti amministrativi e penali e creare un circuito di rapida circolazione delle informazioni
In questo contesto il Consiglio Superiore dei lavori pubblici ha anche fornito elementi di valutazione in merito all’interrogazione parlamentare che l’11 luglio scorso hanno presentato i deputati Turco, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci e Zamparutti al Ministero della Giustizia e a quello delle Infrastrutture i quali hanno chiesto un parere tecnico proprio al CSLLPP. Lo scopo dell’interrogazione è quello di avere maggiori conoscenze sull’utilizzo di calcestruzzo non in regola con le norme.
“Gli organismi abilitati dal Servizio Tecnico Centrale e deputati al rilascio della certificazione per la produzione del calcestruzzo sono 27”, scrive il Consiglio Superiore dei lavori pubblici nell’informativa, aggiungendo che gli impianti di produzione del calcestruzzo certificati da tali organismi e attualmente attivi sul territorio nazionale sono 2789. Enti che, contattati singolarmente, hanno comunicato che dal 2005 ad oggi hanno proceduto a revoca o sospensione di 592 certificati. Le cause che hanno portato alla revoca/sospensione sono state di vario tipo: 54 per mancate visite, programmate dall’organismo, ma non potute effettuare per volontà dell’interessato; 218 per rinuncia volontaria dell’interessato; 2 per motivi giudiziari; 153 per cessata attività con conseguente chiusura del’impianto; 21 per insolvenze di tipo amministrativo (es. mancati pagamenti);44 per motivi non riconducibili alle cause sopracitate.
Alla domanda dei Deputati in merito alla efficacia della normativa vigente in materia, è emerso che “il Paese dispone oggi di un corpus normativo, nel settore delle costruzioni, estremamente completo ed efficace, se correttamente attuato in tutte le sue parti. Uno degli aspetti più importanti, fra quelli trattati dalle norme tecniche vigenti, è quello della qualità e della rintracciabilità dei materiali che assume un ruolo primario per la qualità dell’opera nel suo complesso”.
Il problema dunque non è della legge ma della sua applicazione soprattutto per quanto concerne il sistema dei controlli. L’obiettivo finale di costruzioni sicure, secondo il CSLLPP “non può essere raggiunto se non attraverso il ruolo fondamentale svolto dai direttori dei lavori, dai laboratori di prova, dai collaudatori. Ai direttori dei lavori, purtroppo spesso assenti o portati a delegare – spiega il CSLLPP – spetta il compito principale di vigilare sulla corretta esecuzione di un’opera, attraverso il rispetto del progetto, ma anche la verifica dei materiali impiegati, della qualificazione degli operatori”.
L’Osservatorio sul Calcestruzzo e sul calcestruzzo armato ha,infatti, come prioritario obiettivo quello di instaurare un efficace sistema di vigilanza e controlli nel campo dei materiali e prodotti da costruzione capace di migliorare la sicurezza delle opere e di fronteggiare meglio eventuali fenomeni di infiltrazioni criminali
L’Osservatorio, inoltre, sta avviando iniziative di vigilanza sull’operato degli organismi di certificazione e di ispezione. A questo scopo è stato presentato un sito internet che sarà un luogo aperto per tutti i soggetti coinvolti e che potrà contribuire al dibattito sulla qualità delle costruzioni e raccogliere eventuali segnalazioni.
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