Dissesto idrogeologico: cresce del 15% il territorio a rischio frane. L’ultimo Rapporto ISPRA fotografa la situazione italiana

Il Rapporto ISPRA 2024 offre un quadro aggiornato su frane, alluvioni, erosione costiera e valanghe in Italia, con dati, mappe e strumenti per la prevenzione e la gestione del rischio.

Allegati

Aumenta la pericolosità per frane in Italia: dal 2021 al 2024 la superficie classificata nei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) è passata da 55.400 a 69.500 km², pari al 23% del territorio nazionale.

L’incremento, reso noto dall’ISPRA nel suo ultimo Rapporto sul Dissesto Idrogeologico in Italia – Edizione 2024 (>> scaricabile a fine articolo), è dovuto soprattutto a studi di dettaglio condotti dalle Autorità di bacino distrettuali e dalle Province autonome.

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Indice

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FORMATO CARTACEO

L’influenza del rischio idrogeologico nella valutazione di infrastrutture e strutture esistenti

Viste le problematiche relative al dissesto idrogeologico a cui sono soggette le infrastrutture su tutto il territorio nazionale, il libro vuole illustrare, in modo chiaro e con esempi concreti, le tecniche di analisi relative alla sicurezza di ponti e viadotti soggetti a rischio fondazionale, idraulico, da frana e idrogeologico. Dalle analisi numeriche, riportate nel libro, si evince come, ad esempio, le frane o i fenomeni di erosione localizzata, per fondazioni in alveo, sono molto pericolosi per la stabilità globale del ponte in quanto incidono su strutture esistenti spesso dotate di scarsa robustezza. Gli interventi di mitigazione del rischio su infrastrutture esistenti, o nel caso di nuove realizzazioni, come ad esempio i tiranti applicati in testa ai cordoli di paratie, oppure il sistema di micropali in fondazione, risultano molto efficaci a contrastare, rispettivamente, le spinte del terreno e la perdita di porzioni di terreno al di sotto delle fondazioni. Il libro, pertanto, è di sicuro interesse per i tecnici del settore, in particolare per gli ingegneri strutturisti e geotecnici. FRANCESCO OLIVETOStrutturista, Geotecnico, specializzato nelle verifiche sismiche di edifici esistenti soggetti a danno inglobato. Collaboratore esterno con il Gruppo Sismica srl per la formazione continua e lo sviluppo di metodologie di calcolo di strutture in muratura e in c.a. in condizioni di danno pregresso e attuale ai fini della stima della capacità residua. Consulente Scientifico della Stacec Srl sulle tematiche relative al degrado di strutture ed infrastrutture.MATTEO FELITTIStrutturista, Ispettore Ponti e Titolare dello studio tecnico ENGINEERING & CONCRETE CONSULTING, si occupa principalmente di calcolo strutturale, dissesti statici nelle costruzioni esistenti, degrado dei materiali e di tecnologia del calcestruzzo presso importanti aziende del settore. Cultore di Scienza delle Costruzioni ICAR/08 e Docente di “Calcolo Automatico delle Strutture” presso la Facoltà di Architettura – Università degli Studi di Napoli, Federico II. Consulente Scientifico della Stacec Srl sulle tematiche relative al degrado di strutture ed infrastrutture.DANILO PELLEStrutturista, socio della società di Ingegneria Cooprogetti Soc. Coop., si occupa principalmente di progettazione infrastrutturale, geotecnica, progettazione BIM e ispezione di ponti. BIM Coordinator certificato Accredia, Ispettore di Ponti di 2° Livello certificato Accredia.”

 

Francesco Oliveto, Matteo Felitti, Danilo Pelle | Maggioli Editore 2025

Più frane censite, più territori coinvolti

Secondo l’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (IFFI), il nostro Paese conta oltre 636.000 frane, il 28% delle quali a cinematismo rapido e ad alto potenziale distruttivo. Le classi di pericolosità più alte (P3 – elevata e P4 – molto elevata) interessano ora il 9,5% del territorio, con picchi in Valle d’Aosta, Toscana, Trento, Campania, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Liguria.

Il 94,5% dei comuni italiani risulta essere a rischio frana, alluvione, erosione costiera o valanghe. Nelle sole aree P3 e P4 vivono 1,28 milioni di persone e sono esposti 742.000 edifici, 75.000 unità produttive e 14.000 beni culturali.

Eventi estremi e cambiamenti climatici

Il triennio 2022-2024 è stato segnato da fenomeni meteo di intensità eccezionale, in particolare si segnalano:

  • alluvioni nelle Marche (settembre 2022),
  • colate di fango a Ischia (novembre 2022, 12 vittime),
  • alluvioni in Emilia-Romagna (maggio 2023, 8,6 miliardi di euro di danni),
  • intense precipitazioni in Valle d’Aosta e Piemonte settentrionale (giugno 2024).

Secondo ISPRA, i cambiamenti climatici stanno aumentando frequenza e intensità delle piogge brevi e concentrate, amplificando il rischio anche in aree storicamente meno esposte.

Erosione costiera: primi segnali positivi

Dal 2006 al 2020, circa 1.890 km di spiagge hanno subito variazioni significative (>5 m di arretramento o avanzamento).

Per la prima volta però ora si registra una prevalenza dei tratti in avanzamento (+30 km) rispetto a quelli in erosione, probabile effetto degli interventi di ripascimento e opere di protezione costiera, che stanno quindi dimostrando efficacia nel contenere o invertire i processi erosivi in molte zone.

Valanghe: nuova mappatura nazionale

Il 13,8% del territorio montano sopra gli 800 m è potenzialmente soggetto a valanghe. ISPRA ha realizzato una cartografia armonizzata con il contributo di AINEVA, Meteomont Carabinieri e ARPA regionali, creando per la prima volta un quadro omogeneo a scala nazionale.

Strumenti e interventi per la prevenzione

A supporto della prevenzione, ISPRA gestisce e mette a disposizione dei professionisti del settore e dei cittadini:

  • IdroGEO, piattaforma open data sulle mappe e i dati del dissesto, ora dotata di assistente virtuale con Intelligenza Artificiale;
  • ReNDiS, il repertorio nazionale degli interventi finanziati per la difesa del suolo.

Negli ultimi 25 anni sono stati censiti quasi 26.000 interventi, per un importo complessivo di 19,2 miliardi di euro.

Leggi e scarica qui il Rapporto ISPRA

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Governo del territorio e strumenti di piano

PER GOVERNARE IL TERRITORIO L’URBANISTICA IMPIEGA UN LINGUAGGIO VIVO, IN CONTINUA EVOLUZIONE, integrando saperi dell’architettura, delle scienze giuridiche, economiche, agronomiche, sociali, storiche, ambientali, geografiche e amministrative. Quando un urbanista si esprime dicendo che: “…il PSC, il POC e i PAC rispondono alla 5, valorizzando la concertazione in attuazione del principio di sussidiarietà” e un collega gli risponde riferendosi alle “NA del PDR del PGT per l’ADR nell’ambito del TUC”, impiegano un corpus linguistico che si declina in sigle, locuzioni e numeri di legge e che non lascia spazio all’interpretazione discrezionale. Una terminologia a tre dimensioni che conforma i luoghi e la vita delle comunità, innescando processi sul territorio che si sviluppano nel tempo. Per orientarsi in questo labirinto lessicale, il volume affronta gli aspetti concettuali, teorici e applicativi della pianificazione urbanistica ordinaria alla luce delle più recenti innovazioni legislative e procedurali e offre una raccolta ragionata degli aspetti tecnici, gestionali, normativi e istruttori della pratica di governo del territorio, alle diverse scale del piano. Trasponendo la vastità della materia pianificatoria in un testo d’immediata consultazione, con oltre 650 voci, 165 disposti normativi e indici analitici che permettono di individuare facilmente gli elementi d’interesse, l’opera rappresenta uno strumento fondamentale per accompagnare urbanisti, progettisti, giuristi, amministratori, docenti e studenti nella pratica quotidiana.Stella Agostini architetto e dottore di ricerca in Ingegneria Agraria, è professore associato di Tecnica e Pianificazione Urbanistica all’Università degli Studi di Milano, dove insegna presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie. Consulente di numerosi enti, lavora su metodi e strumenti per la pianificazione sostenibile dei territori alle diverse scale, con specifica attenzione agli aspetti agroecologici ambientali e alla valorizzazione del patrimonio rurale. Con Maggioli ha pubblicato: Ambiente Territorio Città. Quando le risorse diventano emergenze (2022), Urbanistica periagricola. Pratiche di rigenerazione territoriale (2018), Architettura rurale nel paesaggio (2017), Progettare in area agricola (2011), Guida alla pianificazione territoriale sostenibile. Strumenti e tecniche di agroecologia (2010), Beni culturali, agricoltura e territorio (2009) e Recupero e riuso degli edifici rurali (2008).

 

Stella Agostini | 2024

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