Nel contesto di una compravendita immobiliare, l’esame preventivo della documentazione tecnica e amministrativa dell’immobile rappresenta un passaggio fondamentale per garantire la regolarità dell’operazione. Prima del rogito, è necessario verificare che l’immobile sia conforme sotto il profilo edilizio, urbanistico, catastale e impiantistico, e che non sussistano vincoli o irregolarità che possano compromettere la validità o la serenità dell’acquisto.
Una particolare attenzione va posta ai potenziali vizi occulti dopo il rogito, che potrebbero emergere successivamente e compromettere il pieno godimento dell’immobile. Un’adeguata due diligence documentale consente di prevenire contenziosi, proteggere l’investimento e assicurare la piena validità dell’atto di compravendita. Ogni verifica, se svolta con criterio, contribuisce a rendere il passaggio di proprietà più solido, trasparente e sicuro.
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Indice
- Titolo di proprietà e provenienza dell’immobile
- Visura e planimetria catastale: coerenza tra stato di fatto e registrazioni
- Conformità edilizia e urbanistica
- Certificazioni impiantistiche e stato degli impianti
- APE (Attestato di Prestazione Energetica)
- Agibilità (quando richiesta) e documentazione comunale
- Perché affidarsi a professionisti nella fase preliminare
- Controllare preventivamente per evitare problematiche future
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Le Verifiche di conformità per la commercializzazione degli immobili
La III edizione di questo volume rappresenta un riferimento essenziale per tutti i professionisti del settore immobiliare, tecnico e legale, offrendo un quadro completo e aggiornato sulla verifica di conformità degli immobili. Grazie all’integrazione delle recentissime Linee Guida ministeriali e ai criteri di interpretazione del Decreto Salva Casa, l’opera fornisce strumenti operativi chiari e approfonditi per affrontare con rigore la regolarizzazione edilizia, urbanistica e catastale, essenziale per la due diligence immobiliare. L’opera è quindi uno strumento indispensabile per avvocati, notai, tecnici e agenti immobiliari che desiderano orientarsi con sicurezza nel complesso panorama della conformità edilizia. Attraverso un linguaggio tecnico ma accessibile, l’Autore analizza con competenza normativa e giurisprudenza, fornendo un supporto concreto agli operatori del settore nella valutazione della trasferibilità dei beni, nell’accertamento della legittimità delle preesistenze e nella gestione delle irregolarità edilizie sanabili. Andrea FerrutiAvvocato del Foro di Roma, opera da più di 30 anni prestando la propria consulenza a soggetti pubblici e privati, in stretto raccordo con le professionalità tecniche coinvolte. In tali ambiti, l’Autore ha maturato una particolare conoscenza del diritto amministrativo e immobiliare in vista dello sviluppo e riqualificazione di patrimoni, oltre che della relativa normativa tecnica e di sicurezza sul lavoro. È autore di pubblicazioni per Maggioli Editore e docente in corsi di formazione.
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Titolo di proprietà e provenienza dell’immobile
La verifica del titolo di proprietà è il primo controllo essenziale in ogni operazione di compravendita. È necessario accertare che il soggetto che intende vendere l’immobile ne sia il legittimo proprietario e che abbia piena disponibilità giuridica del bene. Questo accertamento avviene attraverso l’analisi dell’atto di provenienza, documento che ricostruisce la modalità con cui l’attuale intestatario è venuto in possesso dell’immobile: compravendita, successione ereditaria, donazione, divisione o altro.
Oltre a confermare la titolarità, l’atto di provenienza può evidenziare elementi rilevanti per l’acquirente, come l’eventuale presenza di vincoli, servitù, usi civici, diritti di abitazione o usufrutto, che potrebbero incidere sull’effettiva disponibilità del bene. In caso di provenienza successoria, per esempio, è importante verificare che tutti gli eredi abbiano formalmente accettato l’eredità e siano legittimamente in grado di vendere.
Altro aspetto da considerare è la continuità delle trascrizioni nei registri immobiliari, che il notaio incaricato accerterà in fase di rogito. Tuttavia, è prassi prudenziale anticipare questa verifica già nella fase preliminare, per evitare criticità che potrebbero rallentare o invalidare l’operazione.
Visura e planimetria catastale: coerenza tra stato di fatto e registrazioni
La consultazione della visura e della planimetria catastale consente di verificare che l’immobile sia correttamente registrato presso il Catasto e che le informazioni presenti siano coerenti con la realtà fisica e giuridica del bene. Si tratta di un controllo che, pur non incidendo direttamente sulla validità dell’atto di compravendita, è determinante per prevenire contestazioni o richieste di aggiornamento successive.
La visura catastale fornisce i dati identificativi dell’immobile (sezione, foglio, particella, subalterno), la categoria catastale, la rendita imponibile e l’intestazione attuale. Una discordanza tra intestazione catastale e titolarità reale non preclude la vendita, ma può essere indice di irregolarità pregresse o omissioni formali che è opportuno chiarire.
La planimetria, invece, deve corrispondere allo stato di fatto dell’unità immobiliare. Differenze tra la distribuzione interna riportata nella planimetria e quella effettivamente riscontrabile nei locali possono comportare la necessità di presentare una variazione catastale (DOCFA) a cura di un tecnico abilitato, e in alcuni casi possono riflettere difformità edilizie non sanate.
Conformità edilizia e urbanistica
La verifica della conformità edilizia e urbanistica è uno degli accertamenti più delicati in fase di compravendita, in quanto riguarda la legittimità stessa dell’immobile rispetto agli strumenti urbanistici e ai titoli abilitativi rilasciati nel tempo. L’immobile deve risultare costruito e modificato in base a permessi regolarmente rilasciati e in linea con la normativa vigente al momento degli interventi.
La conformità urbanistica attesta che l’immobile sia stato edificato secondo un progetto regolarmente approvato dal Comune. La conformità edilizia, invece, riguarda la corrispondenza tra l’immobile esistente e quanto autorizzato dai vari titoli edilizi (licenza, concessione, permesso di costruire, CILA, SCIA). Entrambe sono fondamentali per garantire la commerciabilità del bene.
La verifica consiste nel confrontare lo stato di fatto dell’immobile con la documentazione depositata presso l’ufficio tecnico comunale: planimetrie, elaborati grafici, pratiche edilizie. È buona norma richiedere un accesso agli atti per recuperare la documentazione storica e identificare eventuali difformità. Piccole irregolarità (es. spostamento di tramezzi interni non autorizzati) possono talvolta essere sanate, ma in presenza di abusi edilizi non condonabili, l’immobile potrebbe non essere vendibile o richiedere interventi complessi prima della stipula.
Inoltre, il concetto di “stato legittimo” dell’immobile, introdotto dal Decreto Semplificazioni (art. 9-bis del DPR 380/2001), assume un ruolo centrale: si tratta della condizione necessaria per certificare la regolarità edilizia, anche in vista di futuri lavori o pratiche. Accertarne la sussistenza in fase di trattativa rappresenta un elemento di garanzia sia per il venditore sia per l’acquirente.
Certificazioni impiantistiche e stato degli impianti
La conformità degli impianti — elettrico, idrico-sanitario, gas, riscaldamento — è un aspetto spesso trascurato nella fase preliminare di una compravendita, ma può incidere sensibilmente sulla sicurezza e sulla funzionalità dell’immobile. La normativa di riferimento è il DM 37/2008, che disciplina l’installazione, la manutenzione e la certificazione degli impianti negli edifici.
In linea generale, il venditore non è obbligato a fornire impianti a norma né a garantire la loro conformità in caso di vendita tra privati, salvo patto contrario. Tuttavia, è tenuto a dichiarare lo stato degli impianti e a fornire la documentazione disponibile: in particolare, la dichiarazione di conformità rilasciata dall’impresa installatrice al momento dell’esecuzione dei lavori. Nei casi in cui l’impianto sia antecedente al 2008 o la dichiarazione non sia più reperibile, può essere rilasciata una dichiarazione di rispondenza (DIRI) da un tecnico abilitato, ma solo in presenza di determinati requisiti di legge. In assenza di entrambi i documenti, è opportuno prevedere una verifica tecnica da parte di un professionista, specialmente se l’acquirente intende abitare subito l’immobile o accedere a bonus fiscali.
Oltre alla documentazione formale, è buona prassi richiedere informazioni sulle condizioni effettive degli impianti: anno di installazione, interventi recenti, manutenzioni ordinarie. In edifici datati, dove la normativa non imponeva gli standard di sicurezza attuali, questa valutazione assume particolare rilevanza.
APE (Attestato di Prestazione Energetica)
L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è un documento obbligatorio in tutte le compravendite immobiliari, ai sensi del D.Lgs. 192/2005 e successive modifiche. Dev’essere redatto da un tecnico abilitato (certificatore energetico) e consegnato all’acquirente già in fase di proposta o preliminare, pena l’annullabilità del contratto o sanzioni amministrative.
L’APE descrive le caratteristiche energetiche dell’edificio o dell’unità immobiliare e attribuisce una classe energetica (da A4 a G) in base ai consumi stimati per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Include inoltre raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica.
Pur essendo un documento formale, l’APE offre all’acquirente informazioni utili sul livello di isolamento, sull’efficienza degli impianti e sui possibili costi di gestione dell’abitazione. È anche uno strumento rilevante per valutare l’accesso a incentivi fiscali o finanziamenti legati a interventi di riqualificazione.
Un APE deve avere una validità massima di 10 anni, salvo modifiche sostanziali all’immobile che ne alterino la prestazione energetica (es. sostituzione della caldaia, isolamento del tetto, installazione di infissi ad alta efficienza). È importante che venga redatto sulla base di un sopralluogo e non semplicemente tramite dati catastali, per garantire attendibilità al documento.
Agibilità (quando richiesta) e documentazione comunale
L’agibilità è il documento che attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, salubrità, igiene e risparmio energetico di un immobile, secondo quanto previsto dall’art. 24 del Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001). Pur non essendo più obbligatoria per la validità della compravendita, la sua assenza può avere ripercussioni pratiche e giuridiche, in particolare nel caso di immobili recenti o ristrutturati.
L’agibilità è obbligatoria nei casi di:
- Nuova costruzione;
- Interventi di ristrutturazione rilevanti (che implichino modifiche strutturali o funzionali);
- Cambio di destinazione d’uso con impatto sulle condizioni igienico-sanitarie.
Negli edifici più datati, specie quelli costruiti prima del 1967, l’agibilità potrebbe non essere mai stata rilasciata. In questi casi non è detto che vi sia una condizione di illegittimità, ma è fondamentale accertare lo stato documentale dell’immobile presso il Comune. Per questa ragione, si consiglia sempre di effettuare un accesso agli atti presso l’ufficio tecnico comunale, al fine di ricostruire lo storico edilizio dell’immobile. Questo permette di verificare la presenza dei titoli abilitativi, eventuali pratiche di sanatoria, certificati di collaudo o agibilità, e di valutare la coerenza tra quanto dichiarato e quanto depositato.
In caso di agibilità assente, il venditore non è automaticamente tenuto a ottenerla, ma l’acquirente ha diritto a essere informato con chiarezza su tale circostanza, anche per valutare eventuali implicazioni nella destinazione d’uso, nell’ottenimento di mutui o nella futura rivendita dell’immobile.
Perché affidarsi a professionisti nella fase preliminare
La raccolta e l’analisi della documentazione necessaria alla compravendita richiede specifiche competenze tecniche, giuridiche e amministrative. Per questo motivo, il supporto di figure professionali qualificate è determinante per garantire un acquisto consapevole e privo di criticità.
Il notaio svolge un ruolo di controllo formale e sostanziale sulla continuità delle trascrizioni e sull’assenza di gravami pregiudizievoli, ma il suo intervento avviene in prossimità del rogito. È quindi consigliabile coinvolgere già in fase di trattativa un tecnico abilitato (geometra, architetto, ingegnere) per effettuare i sopralluoghi e verificare la conformità urbanistica, edilizia e catastale dell’immobile.
Naturalmente, anche affidarsi a un’agenzia immobiliare per la compravendita è determinante, dato che svolge una funzione di filtro e di controllo preventivo, assicurandosi che la documentazione dell’immobile sia completa e conforme già prima della proposta. Procedere tramite agenzia permette quindi di ridurre in modo significativo il rischio che in una fase successiva possano emergere problematiche che potrebbero compromettere il pieno godimento del bene o dar luogo a contenziosi successivi.
Controllare preventivamente per evitare problematiche future
L’acquisto di un immobile è un’operazione complessa che coinvolge aspetti tecnici, giuridici e amministrativi di grande rilevanza. La fase preliminare non deve essere considerata una mera formalità, ma un passaggio strategico per accertare la regolarità dell’immobile e prevenire problematiche future.
Un controllo documentale approfondito, svolto con il supporto di figure professionali qualificate, rappresenta la migliore garanzia per un investimento sicuro e consapevole. In un mercato immobiliare sempre più articolato, la qualità delle informazioni raccolte prima della firma è ciò che fa la differenza tra un acquisto sereno e un percorso a ostacoli.
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Questa guida risponde alla necessità di offrire al lettore, professionista e non, indicazioni e sostegno nel vasto mare della normativa con riferimento alle responsabilità delle figure professionali, a “cosa chiedere ed a chi”, a cosa pretendere dal venditore ed ai doveri, responsabilità e rischi che si hanno come acquirente, quando si compra o si vende un immobile. L’Autore, con esperienza pluriennale nel settore e con grande chiarezza, ha realizzato un testo che è, insieme, un riferimento e una guida alle varie insidie nascoste dietro ad una compravendita immobiliare. Nell’opera si è usato un linguaggio chiaro, discorsivo, colloquiale per renderlo fruibile anche per i non addetti ai lavori. I professionisti tecnici troveranno anche sezioni con approfondimenti e tecnicismi, perché l’edilizia è anche e soprattutto questo: regole ferree ma interpretabili, insidie invisibili ma dalle conseguenze anche pesanti, e, grandi responsabilità sia di chi vende ma anche di chi compra, che non di rado possono portare a contenziosi in tribunale per cause estenuanti. Marco Campagna Architetto libero professionista. Nel corso degli anni ha avuto modo di approfondire i temi dell’urbanistica applicata agli interventi edilizi, sia svolgendo pratiche in prima persona, sia operando come consulente o come perito, sia per conto di privati che per società, eseguendo parallelamente progettazioni e direzioni lavori per diversi interventi di recupero e di valorizzazione immobiliare. È attualmente componente della Commissione Urbanistica dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, formatore e docente in svariati corsi di aggiornamento e approfondimento professionale presso il medesimo Ordine e presso altre realtà.
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