Invariabilità dei prezzi e mancanza della documentazione di progetto.
Sono queste le “pietre dello scandalo” che hanno spinto A.I.FERR., l’associazione delle imprese ferroviarie, a contestare il recente bando di gara predisposto da RFI avente come oggetto l’esecuzione di lavori funzionali alla soppressione dei passaggi a livello.
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Una gara importante, del valore di diverse centinaia di milioni di euro (850, per la precisione), che Rete Ferroviaria Italiana, in qualità di stazione appaltante, ha di recente esperito, trovando la contrarietà delle imprese private e degli operatori del settore che fanno capo all’associazione con sede a Genova.
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Annullata la clausola di invariabilità dei prezzi
La protesta dell’associazione è stata prontamente recepita dalla direzione di RFI, spingendola alla rettifica l’Accordo Quadro, annullando la clausola di invariabilità dei prezzi, rivedendo le tariffe applicabili a base d’asta e prorogando il termine di presentazione delle offerte di oltre un mese.
In buona sostanza, A.I.FERR. aveva contestato alla stazione appaltante una clausola che prevedeva l’invariabilità dei prezzi proposti. “Si tratta di una condizione irricevibile”, aveva protestato il presidente delle imprese, Marco Nani.
La decisione da parte di RFI di escludere la possibilità della revisione dei prezzi, infatti, andava in contrasto con lo spirito del c.d. decreto Sostegni bis (decreto legge 73/2021) emanato per contrastare gli effetti negativi della crisi economica dovuta alla pandemia da Covid-19 ed alla conseguente volatilità del mercato.
Con i prezzi delle materie prime sulle montagne russe, imporre il congelamento dei prezzi avrebbe rischiato di diventare una tagliola potenzialmente mortale per qualsiasi impresa.
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Le modifiche apportate
In sintesi, RFI ha rimodulato il tutto, apportando diverse modifiche qui riassunte:
- annullamento della “vituperata” clausola di invariabilità dei prezzi;
- aggiornamento delle tariffe poste alla base delle varie tabelle richiamate nello schema di Accordo Quadro;
- incremento del valore stimato complessivo dell’appalto, portandolo da circa 757 ad oltre 850 milioni di euro;
- mettendo a disposizione degli operatori economici interessati il manuale di progettazione relativo alle lavorazioni richieste;
- prorogando, in conseguenza delle rettifiche sopra elencate, il termine di presentazione delle offerte di oltre un mese (vale a dire, alla data del 14 marzo p.v.);
- differendo conseguentemente il termine temporale entro cui chiedere chiarimenti in ordine alla procedura di gara.
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