Detrazione ristrutturazione, sì al recupero delle rate omesse in dichiarazione dei redditi

Cosa succede se non si inseriscono nella dichiarazione dei redditi le spese relative a interventi edilizi che darebbero diritto a detrazioni? Le rate passate sono perse o recuperabili?

Come sappiamo, per usufruire dei bonus edilizi sotto forma di detrazioni fiscali è necessario presentare la dichiarazione dei redditi (modello 730, quest’anno entro il 30 settembre, o modello Redditi Persone fisiche, entro il 30 novembre) con l’indicazione delle spese sostenute per gli interventi effettuati.

La detrazione spettante sarà ripartita in 10 quote annuali di pari importo, a partire dall’anno in cui è stata sostenuta la spesa e in quelli successivi. Ma cosa succede quando un contribuente non inserisce le spese nelle dichiarazioni dei redditi, per dimenticanza, per errore o per qualsiasi altro motivo? Le rate passate sono perse o sono recuperabili?

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Sulla rubrica L’Esperto Risponde del Sole24Ore del 12 luglio scorso è stato messo in evidenza un quesito che ci sembra utile riportare perché potrebbe essere un errore comune, quello di un contribuente che ha sostenuto spese per lavori di manutenzione straordinaria nel 2016 e 2017 – osservando tutte le formalità per poter usufruire del Bonus Ristrutturazionima poi non ha inserito tali spese nelle dichiarazioni dei redditi presentate ogni anno.

Recupero rate detrazioni, come fare

Fortunatamente per questo contribuente, esiste la possibilità di correggere le dichiarazioni dei redditi in caso siano stati compiuti errori. Come sottolinea l’esperto Alessandro Bergoglio in risposta al quesito, la Corte di cassazione “ha reiteratamente stabilito che le dichiarazioni dei redditi sono emendabili finanche in sede contenziosa (tra le molte, Cassazione, 27897/2020 e 11334/2020)”.

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Esistono però limiti temporali di decadenza e modalità specifiche. Nel caso in esame c’è ancora la possibilità di presentare una dichiarazione integrativa per ottenere il rimborso relativo alla detrazione fiscale omessa nelle dichiarazioni passate, sia per il 2016 (entro la fine di quest’anno) sia per il 2017. Sarà necessario chiedere le somme a rimborso, invece di optare per l’utilizzo in compensazione.

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Immagine: iStock/Pheelings Media

Redazione Tecnica

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