Un progettista strutturale che voglia fare un’analisi della vulnerabilità ai terremoti di un fabbricato esistente deve valutare la sua classificazione del rischio sismico. A differenza della certificazione energetica, l’analisi delle vulnerabilità sismiche deve essere eseguita sull’intera unità strutturale, ossia l’intero edificio, e non può essere applicabile solo ad una singola unità immobiliare. Le linee guida prevedono due metodi diversi per la determinazione della classe di rischio sismico: quello convenzionale (che non è trattato nell’articolo) e quello semplificato. Le linee guida per la classificazione macrosismica delle costruzioni (D.M. 07/03/2017 n. 65) consentono di adottare un metodo semplificato in alternativa al metodo convenzionale, per l’attribuzione della Classe di Rischio degli edifici limitatamente ad alcune tipologie costruttive in muratura.
Vediamo meglio in cosa consiste questo metodo.
Per approfondire: Sismabonus: come usare il metodo semplificato per la classificazione del rischio sismico
Come usare il metodo semplificato per la classe di rischio sismico?
Sulla base delle caratteristiche della costruzione studiata viene determinata la Classe di Rischio di appartenenza, a partire dalla classe di vulnerabilità definita dalla Scala Macrosismica Europea EMS98.
L’EMS-98 individua 7 tipologie di edifici in muratura (identificate principalmente in base alla struttura verticale), fissa la vulnerabilità media di ciascuna individuando 6 classi di vulnerabilità, indicate con vulnerabilità crescente da V1 a V6; per ogni tipologia e ogni classe di vulnerabilità, individua:
- il valore più credibile
- la dispersione intorno a tale valore, espressa con i valori più probabili
- meno probabili o addirittura eccezionali
La valutazione della classe di vulnerabilità, necessaria per la determinazione della Classe di Rischio della costruzione in esame mediante il metodo semplificato, deve essere condotta secondo i 5 passi di seguito indicati.
- Individuazione della tipologia strutturale.
- Assegnazione della classe media di vulnerabilità.
- Individuazione delle eventuali peculiarità negative.
- Valutazione dell’eventuale scostamento di classe.
- Assegnazione della classe di vulnerabilità media dell’edificio.
>>> Leggi anche: Valutazione del rischio sismico: quali passaggi seguire per il metodo semplificato?
Quale software può supportare i progettisti per valutare i rischi dei fabbricati esistenti?
Come supporto per i progettisti esiste MT Ricci, una start up innovativa che nasce nel 2017 con lo scopo di studiare dei metodi semplificati con relativi software applicativi per la valutazione dei rischi delle costruzioni esistenti, in particolare del rischio sismico. Questi metodi, derivati da quelli messi a punto dalla comunità Scientifica negli anni 80-90 quali EMS-98 (scala macrosismica europea) e “metodo basato sul giudizio degli esperti” (GNDT 90), consentono la valutazione semplificata della vulnerabilità sismica delle costruzioni. Come abbiamo visto i metodi semplificati per la valutazione del rischio nelle costruzioni esistenti ed in particolare del rischio sismico, servono a definire una scala di priorità per i successivi interventi di miglioramento sismico previa applicazione dei metodi convenzionali. Questo approccio consente di utilizzare in modo razionale ed efficace le pur sempre limitate risorse che possono essere messe in campo.
La start up ha messo a punto un sistema di metodi semplificati con relativi software applicativi, installati sulla piattaforma web MT Ricci, che consentono la valutazione dei rischi per diversi livelli di approfondimento. In particolare, il cosiddetto metodo e software applicativo CDA che permette di valutare la classe di attenzione ai rischi strutturali idrogeologico e sismico per ponti, edifici è stato definito, secondo i criteri contemplati dalle linee guida emanate dal Consiglio Superiore Lavori Pubblici pubblicate nel mese di aprile del 2020.
Per approfondire: >>> Manutenzione delle barriere stradali, in aiuto il monitoraggio e le classi di rischio <<<
I metodi macrosismici per valutare la risposta degli edifici
Il metodo MS I consiste in un approccio di tipo macrosismico ed è definito secondo i contenuti della scala macrosismica Europea EMS-98 ed infine il metodo MS II valuta il rischio sismico andando a verificare le vulnerabilità specifiche di 11 parametri che sono quelli che determinano la risposta di un edificio alle azioni sismiche. Questo è stato definito applicando il cosiddetto metodo giudizio esperti e messo a punto dal gruppo nazionale dei terremoti degli anni 90.
Tutti gli esiti vengono riportati su una mappa interattiva installata su un portale web Gis che consente di avere una visibilità immediata delle classi di rischio delle singole opere ad ognuna delle quali è associata una scheda con gli esiti delle valutazioni. Inoltre, per la redazione delle mappe di rischio su scala territoriale viene applicato un algoritmo di Machine Learning.
Applicazione del metodo MS sugli edifici esistenti
Il metodo MS II di MT Ricci è stato applicato su edifici storici esistenti, quali ad esempio Hotel dei Dogi e Hotel Bellini di Venezia, Palazzo Naiadi in piazza della Repubblica a Roma e Palazzo Gaddi a Firenze. Altre casi in cui è stato applicato sono:
- all’interno delle valutazioni da fare per il rilascio dello Certificato di Idoneità Statica – CIS, reso obbligatorio dall’art 11 del Regolamento Edilizio del Comune di Milano per edifici costruiti prima del 1970 e di proprietà di Banca Intesa;
- per il CIS di 3 parrocchie della Diocesi di Milano;
- sono state eseguite le valutazioni per conto di ASPI su edifici ubicati a Roma e Calenzano, Firenze;
- infine è stato presentato un rapporto, al Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana per l’applicazione di questi metodi semplificati sia per infrastrutture sia per edifici cosiddetti rilevanti.
>>> Non perdere l’intervista all’ing. Tullio Ricci, guarda la registrazione qui sotto.
Per ulteriori informazioni:
Foto di copertina: iStock/adempercem
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