Esame Stato Architettura, prima prova pratica: i consigli grafici

L’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione di Architetto, si sa, è spesso visto come un percorso ad ostacoli, in salita. La prima prova pratica, in particolare, costituisce il primo, e spesso più consistente, di questi ostacoli. Per questo vogliamo fornire un po’ di consigli grafici per l’impostazione delle tavole di esame. Nello svolgimento della prima prova pratica, la scelta dell’impaginazione delle tavole è infatti fase preliminare e fondamentale rispetto all’esecuzione dei singoli disegni progettuali, e non va quindi trascurata.

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Impostazione generale della tavola

Gli elaborati dovranno esprimere con chiarezza lo svolgimento del percorso creativo e l’evoluzione del progetto dalla fase di analisi dei dati, passando poi all’ideazione e agli studi preliminari, fino alla fase definitiva.

Il tutto unitamente alla esplicitazione dei dettagli e dei particolari costruttivi, in una sequenza di approfondimenti consequenziali. È importante dimostrare alla commissione che la genesi finale è stata la conseguenza di una serie di passaggi di scala, da semplici schemi a successivi disegni tecnici quotati e/o arredati, sempre nel rispetto delle iniziali richieste relative agli elaborati.

Da non dimenticare è l’importanza dello spazio bianco a cornice della rappresentazione grafica, necessario per conferire rilievo ed importanza al disegno: disegni troppo vicini gli uni agli altri tendono a confondersi e rendono poco chiara la lettura generale del progetto.

Si raccomanda di fare molta attenzione al tempo a disposizione, che non va sprecato: nell’attesa che vengano assegnati i temi, ad esempio, si possono fare la squadratura ed il disegno di una maglia base di varie dimensioni. Una volta assegnati i temi e scelto quello da svolgere, il foglio andrebbe suddiviso in una griglia, all’interno della quale identificare in anticipo adeguati spazi, pronti ad accogliere gli elementi base che espliciteranno al meglio l’idea progettuale sviluppata.

I formati dei fogli per l’esecuzione della prova grafica messi a disposizione dalle varie sedi d’esame variano per dimensione e supporto. Per quel che riguarda i materiali, i due più usati sono il cartoncino bianco, ruvido o liscio, di media grammatura, e la carta lucida.

Ricordiamo che all’Esame di Stato è obbligatorio utilizzare esclusivamente i fogli riportanti apposito timbro e firma di uno dei commissari, messi a disposizione dalla facoltà scelta.

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Ecco alcune ipotesi alternative di organizzazione:

  • Fogli formato A3: la presentazione è quella classica a brochure, in cui il progetto si sviluppa in 4-5 fogli. Sarà quindi conveniente guidare l’osservatore nel percorso creativo, prevedendo per ogni tavola la numerazione progressiva.
  • Fogli formato A2/B2: la presentazione è del tipo “concorso d’architettura”, quindi con maggiore impatto grafico e con diversi elementi del progetto da comporre sullo stesso foglio. In generale il progetto viene sviluppato in almeno 2 tavole.
    La struttura della tavola potrà seguire uno schema a colonne verticali, a righe orizzontali o a pioggia; tuttavia è buona norma collocare sempre in posizione centrale il fulcro del progetto: il plani-volumetrico e la sezione/ profilo corrispondente, o la pianta, prospetto e sezione dell’edificio, gestiti con le regole delle proiezioni ortogonali, corredati tutt’intorno eventualmente anche da viste assonometriche o prospettiche.
  • Fogli formato A1/B1: per questi formati vale quanto detto per il formato A2, ma potrebbe essere sufficiente definire il progetto in una sola tavola. È consigliabile l’impostazione verticale, prediligendo la lettura dall’alto verso il basso rispetto a quella da sinistra verso destra

Sono comunque sempre indispensabili elementi esplicativi quali: il titolo, l’indicazione della scala di rappresentazione, le quote principali, la legenda dei simboli e/o elementi utilizzati, le riquadrature e/o campiture per i dettagli, gli schemi e le tabelle (se richieste).

Equilibrio tra testo e disegno

È importante mantenere un corretto equilibrio tra testo e disegno, a netto vantaggio del secondo: anche il dato normativo (altezza massima, distacchi da strada e da confine, ecc.) si esprime meglio attraverso il disegno, con specifiche schematizzazioni personalizzate.

La scrittura deve essere chiara e leggibile, preferibilmente in stampatello, utilizzando un unico colore, preferibilmente nero. Per definire una gerarchia nel testo (tra titoli, dati e concetti) si può lavorare sull’altezza del carattere e sullo spessore del tratto delle lettere.

L’esecuzione degli elaborati grafici su fogli di carta da lucido potrà essere corredata da porzioni di testo scritte ordinatamente grazie all’ausilio di un foglio a righe o a quadretti prestampati, da posizionare sotto al supporto grafico da disegno in modo tale da ottenere una scrittura perfettamente allineata e distanziata, senza l’ausilio di righe o normografi.

Fondamentale per la chiarezza del progetto è anche la professionalità del linguaggio: è quindi importante l’utilizzo di un lessico quanto più tecnico possibile, attraverso note a margine degli elaborati grafici.

Prima Prova Scritta

L’uso di un linguaggio tecnico e professionale vale anche per la cosiddetta “relazione”, ovvero la prima prova scritta, richiesta ad accompagnamento dell’elaborato progettuale.

Trovi più informazioni su questa prova nell’articolo
Esame di Stato Architetto, prima prova scritta: dettagli e consigli.

È buona regola inserire all’inizio di ogni relazione l’indice degli argomenti trattati successivamente in maniera sintetica, preferibilmente accompagnati da schemi grafici o note che rimandino agli elaborati progettuali. Anche nel caso della relazione, è importante numerare le pagine.

Questi consigli sono tratti dai testi Guida pratica alla progettazione e Prontuario tecnico urbanistico amministrativo…

Articolo originariamente pubblicato su Architetti.com

Redazione Tecnica

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