Bonus idrico: 1000 euro (senza tasse) per rubinetti e sanitari

La manovra sarà resa possibile dall’istituzione di un fondo da 20 milioni. Nuovi aggiornamenti arriveranno dal Ministro dell’ambiente entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge. Ecco i dettagli

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Approvato dalla Commissione di Bilancio della Camera dei deputati l’emendamento 12.013 NF alla Legge di Bilancio per il Bonus idrico.

Questo nuovo bonus, inserito nell’articolo 12-bis, introdurrà un incentivo fiscale per il risparmio idrico durante le riqualificazioni edilizie.

Un nuovo importante tassello, quindi, all’interno dei Bonus casa, ma non solo: questa detrazione è un passo importante verso una riqualificazione sostenibile del patrimonio immobiliare italiano.

L’acqua potabile è un bene scarso e, con il Bonus idrico, si potrà più facilmente attuare una gestione efficiente.

Vediamo in dettaglio il funzionamento del Bonus idrico.

Bonus idrico: 1000 euro (senza tasse) per rubinetti e sanitari

La norma prevede la possibilità per i contribuenti persone fisiche di usufruire di 1000 euro per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con apparecchi nuovi.

Il Bonus idrico sarà finanziato dal nuovo “Fondo per il risparmio di risorse idriche” da 20 milioni di euro per l’anno 2021, che costituisce limite di spesa per la misura. In questo modo, la detrazione questione, non costituirà reddito imponibile del beneficiario e non sarà rilevante ai fini ISEE.

In fine, modalità e dei termini per l’erogazione e l’ottenimento della detrazione saranno delineati con un apposito decreto del Ministro dell’ambiente che dovrà essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge.

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Bonus idrico: gli interventi ammessi

All’interno della detrazione saranno ammessi:
 fornitura e posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico non superiore a 6 litri; sono compresi anche i relativi sistemi di scarico;
– fornitura e installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata non superiore a 6 litri al minuto;
soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto;
– rientrano nel massimale di spesa anche le opere idrauliche e murarie collegate e gli oneri di smontaggio e dismissione dei sistemi preesistenti.

In ogni caso, sarà possibile beneficiare della detrazione facendo richiesta entro e non oltre il 31 dicembre 2021.

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>> Elenco degli emendamenti approvati al 22/12/2020 <<

Un ottimo risultato per il Paese

Il Bonus idrico si rivela un risultato particolarmente importante nel campo della ristrutturazione edilizia, per il quale Confindustria Ceramica, Anima Confindustria Meccanica e FederlegnoArredo hanno lavorato congiuntamente.

“Si tratta di un risultato importante per il settore della Rubinetteria sanitaria italiana […] In qualunque settore si operi, interpretare il Green New Deal europeo è un dovere di ogni azienda oltre che un’opportunità. Ogni cittadino europeo è chiamato a fare la sua parte […] soprattutto in quest’anno complicato, possiamo cogliere un’importante opportunità per salvaguardare le risorse del nostro pianeta.”  Afferma Maurizio Bellosta, Vicepresidente AVR (Anima Confindustria) / Capogruppo Rubinetteria.

“L’inserimento nella legge di bilancio 2021 del bonus rubinetti-idrico rappresenta il completamento delle iniziative di Confindustria Ceramica iniziate il 2 luglio 2013 con la presentazione a Roma della ricerca Cresme sul tema, dichiara il vice presidente Augusto Ciarrocchi. Un emendamento di fondamentale importanza perché, per la prima volta, viene riconosciuta la necessità di sostenere l’efficienza idrica del nostro patrimonio edilizio”

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Alcuni dati sul consumo di acqua in Italia

Uno studio commissionato da Confindustria Ceramica al CRESME e presentato a Roma nel luglio 2013 evidenziava come il 30% dei consumi medi giornalieri di un cittadino italiano, pari a 250 litri, fosse da attribuire all’uso dei vasi sanitari nel nostro Paese, dove gli oltre 57 milioni di vasi in esercizio consumano annualmente 1,4 miliardi di metri cubi di acqua, pari ad un costo di 2,4 miliardi di euro.

Oltre la metà di questi sanitari è stato posato prima del 1990, quando gli apparecchi sanitari utilizzavano 12-15 litri per ogni scarico.

Qualora si sostituissero i 28,4 milioni di vasi “ante 1990” con nuovi apparecchi, aventi scarico massimo pari a 6 litri, si avrebbe un risparmio strutturale di acqua pari a 414 milioni di metri cubi all’anno, un risparmio di 665 milioni di euro per le famiglie italiane ed una riduzione di 2,9 milioni di tonnellate di CO2 per minore uso di energia elettrica necessaria per l’approvvigionamento e la distribuzione.

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Foto: iStock/deepblue4you

Daniel Scardina

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