Come prevede l’emendamento al d.L. 32/2019 Sblocca Cantieri, approvato ieri in aula al Senato e che aveva già ricevuto l’ok dalle Commissioni Lavoro e Ambiente, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti potrà autorizzare nuove forme di laboratori, oltre a quelli già enunciati dalla legge 1086 del 1971, per effettuare prove e controlli su materiali di strutture e costruzioni esistenti.
Sblocca Cantieri, laboratori di prova sull’esistente
Cosa contiene l’emendamento?
L’emendamento allo Sblocca Cantieri, che deve essere convertito in legge entro il 19 giugno, presentato dal Presidente dell’VIII Commissione Lavori Pubblici, il sen. del M5s Mauro Coltorti, interviene sull’art. 59 del DPR 380/01, il Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, andando così ad aggiornare l’elenco delle forme di laboratorio per i test in ambito edilizio.
Con questo provvedimento, infatti, il Ministero delle Infrastrutture può autorizzare, con proprio decreto, nuove forme di laboratori non ufficiali (quelli ufficiali sono quelli universitari, quello di Scienza delle costruzioni del Centro studi ed esperienze dei servizi antincendi e di protezione civile di Roma, quello dell’Istituto sperimentale di Rete ferroviaria italiana spa, quello del Centro sperimentale dell’Ente nazionale per le strade Anas di Cesano).
In altri termini cresce la famiglia dei cosiddetti Laboratori Autorizzati: accanto ai laboratori autorizzati ad effettuare prove sui materiali da costruzione (per i cosiddetti controlli di accettazione sui materiali impiegati nelle strutture in costruzione) ed ai Laboratori autorizzati ad effettuare prove su terre e rocce, si aggiungono ora i Laboratori per i controlli e le prove sulle strutture esistenti.
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Decreto Sblocca Cantieri: le novità per gli appalti e l’edilizia
La Legge n. 55 del 14 giugno 2019, di conversione con modifiche del Decreto legge n. 32/2019 (Sblocca Cantieri), è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 92 del 17 giugno 2019.Lo Sblocca Cantieri contiene “Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici” ed è in vigore dal 18 giugno 2019.Nel dettaglio, il D.L. 32 si compone di 30 articoli, divisi in tre distinti capi: – norme in materia di contratti pubblici, di accelerazione degli interventi infrastrutturali, e di rigenerazione urbana (Capo I); – disposizioni relative agli eventi sismici della Regione Molise e dell’area etnea (Capo II); – disposizioni relative agli eventi sismici dell’Abruzzo nell’anno 2009, del Centro Italia negli anni 2016 e 2017 e nei Comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno dell’Isola di Ischia nel 2017 (Capo III).Scopo di questo ebook è fornire un commento alla disciplina da ultimo introdotta con la conversione in legge del D.L. 32, con specifico riferimento agli affidamenti dei contratti pubblici e di infrastrutture, all’edilizia e all’assetto urbanistico e gestione del territorio. L’ebook è dunque dedicato solo al Capo I del decreto legge.Stefano BertuzziAvvocato in Roma.Gianluca CottarelliAvvocato in Roma.
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L’emendamento Coltorti apre le porte a una vera e propria riforma del settore dei controlli in edilizia. Sicuramente a oggi si tratta di una svolta in tema di articolazione dei Laboratori Autorizzati, la cui classificazione era sostanzialmente, a meno di aspetti regolamentari che si sono intensificati a partire dagli anni Duemila, rimasta invariata con la Legge quadro 1086 del 1971.
A spingere nella direzione di portare sotto la sorveglianza ministeriale il tema dei controlli sulle strutture esistenti è stata senza dubbio la mutata sensibilità dell’opinione pubblica e degli addetti ai lavori in merito alla sicurezza delle strutture esistenti. Come dimostrato dai (troppi) casi di dissesto nelle strutture esistenti e come tristemente evidenziato dagli eventi sismici, la sicurezza del patrimonio strutturale ed infrastrutturale esistente è diventata oggi un fattore non differibile.
Si crea una nuova categoria professionale
La riforma Coltorti trova il plauso delle associazioni di categoria dei tecnici esperti nei controlli non distruttivi sulle strutture che, finalmente, vedono riconosciuta la loro professionalità attraverso l’inquadramento in una vera e propria nuova categoria. Fra di esse l’Associazione per il Controllo, la Diagnostica e la Sicurezza di Strutture, Infrastrutture e Beni Culturali (CODIS), che per prima aveva chiesto a gran voce la riforma dei Laboratori autorizzati.
“Siamo grati al sen. Coltorti per aver dato corpo alla riforma da noi invocata in questi anni” – afferma il presidente della Codis, l’ing. Eduardo Caliano. “Con questo provvedimento – continua Caliano – il nostro Paese compie un balzo in avanti rispetto agli altri Paesi UE, caratterizzandosi quale primo in Europa per aver individuato soggetti preposti al controllo diagnostico sulle strutture esistenti. In questo modo l’immenso patrimonio sia in ambito di edilizia civile e infrastrutturale che nell’ambito dei beni di interesse culturale, avrà il giusto personale specializzato nei controlli e quindi, sarà più sicuro”.
In altri termini secondo la Codis, con la riforma Coltorti si aprono le porte di una vera e propria categoria professionale esperta nei controlli sulle strutture italiane: “Con i controlli diagnostici sulle strutture – dichiara il vice presidente della Codis, l’ing. Nicola Aretusi – si esce dal campo delle incertezze che da sempre caratterizzano i processi di restauro e risanamento strutturale, per entrare in quello delle certezze”.
“D’altronde – aggiunge il presidente Caliano – non poteva che esser altrimenti. L’immenso patrimonio strutturale italiano, la sua bellezza artistica, ma al tempo stesso la costante esigenza di difendersi dai terremoti, ha prodotto delle conoscenze in ambito scientifico e tecnologico che oggi trovano la loro giusta collocazione. In altri termini con la riforma Coltorti il Paese sarà da oggi un po’ più sicuro”.
Il tempo per la conversione in legge entro il 19 giugno è ormai molto limitato.
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